Con una sentenza storica, la Cassazione conferma la condanna per il comandante italiano che ha consegnato 101 migranti alla Libia.
Cos’è l’Unesco e come funziona l’organizzazione che promuove la pace attraverso natura e cultura
Dai siti patrimonio dell’umanità alle iniziative per diffondere la pace attraverso natura e cultura: come funziona l’Unesco, nei dettagli.
“La bellezza salverà il mondo”, quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase? L’ha detta il famoso scrittore russo Fëdor Dostoevskij, pensando probabilmente a una bellezza che attingesse non solo alla natura nel suo insieme, ma anche all’arte e alla cultura. Una bellezza “alta”, carica di valori, capace di ispirare la parte migliore di ogni essere umano. Una bellezza che unisce, che favorisce il dialogo e la comprensione reciproca. È questa concezione che sta alla base della fondazione dell’Unesco, acronimo che sta per United Nations educational, scientific and cultural organization, ovvero l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.
Quando e perché nasce l’Unesco
Nell’immediato dopoguerra, nel novembre del 1945, i ministri dell’Istruzione alleati si riuniscono a Londra in una conferenza (la Conference of allied ministers of education) dove decidono di creare un organismo internazionale, che faccia capo alle Nazioni Unite e che abbia il compito di promuovere la pace e la comprensione tra i Paesi, favorendo la ricerca scientifica, la tutela dei beni culturali e del paesaggio, la comunicazione e l’informazione per garantire a tutti i diritti fondamentali.
La firma della costituzione dell’Unesco adottata alla Conferenza di Londra arriva il 16 novembre 1945, ma l’entrata in vigore avviene l’anno successivo, il 4 novembre 1946, dopo la ratifica ufficiale da parte dei primi venti stati: Arabia Saudita, Australia, Brasile, Canada, Cecoslovacchia, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Grecia, India, Libano, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Repubblica Dominicana, Stati Uniti d’America, Sudafrica e Turchia. In Italia, la commissione nazionale (Cni) per l’Unesco nasce solo qualche anno dopo, nel 1950, dopo che il Paese viene ammesso nell’organismo internazionale nel 1947.
Nonostante negli anni vi siano state defezioni e ripensamenti da parte di alcuni dei Paesi aderenti all’organizzazione, oggi l‘Unesco conta 195 stati membri e 10 membri associati.
Dov’è l’Unesco e come funziona
La sede generale dell’Unesco si trova in Francia, a Parigi, in un complesso di tre edifici progettato appositamente dai tre designer Pier Luigi Nervi, Bernard Zehrfuss e Marcel Breuer e realizzato da un gruppo di cinque architetti di fama internazionale (Domenico Bonura, Renato Lo Presti, Le Corbusier, Markelius Sven e Ernesto Nathan Rogers). In questi luoghi si prendono le decisioni principali che riguardano tutti i siti patrimonio dell’umanità.
Come è fatto l’Unesco
Gli organismi principali dell’Unesco sono tre.
L’Assemblea generale
Si tratta dell’organo principale dell’organizzazione: gli stati membri si riuniscono ogni due anni per concordare le politiche e le linee guida da seguire, stabilendo programmi specifici e budget. L’assemblea, inoltre, elegge i membri del Consiglio esecutivo e il direttore generale.
Il Consiglio esecutivo
Si riunisce due volte all’anno ed è composto da 58 rappresentanti di altrettanti stati membri. Deve preparare il lavoro della conferenza generale e verificare che siano state eseguite le decisioni stabilite.
La Segreteria
Quest’organo è costituito dal direttore generale e dal suo staff, con il compito di dare le direttive per mettere in pratica gli impegni assunti dai vari stati membri. Il Direttore viene eletto dalla Conferenza ogni quattro anni. La carica è attualmente ricoperta, dal 2009, da Irina Bokova.
Il Comitato patrimonio mondiale
L’Assemblea generale elegge ogni sei anni i rappresentanti di 21 stati membri che vanno a costituire il Comitato patrimonio mondiale, con il compito di selezionare i nuovi siti da inserire nella Lista patrimonio mondiale e di proteggerli distribuendo le risorse del fondo per il patrimonio mondiale. il Comitato si riunisce una volta all’anno per discutere di varie questioni, tra cui l’iscrizione di nuovi siti nella lista dei beni patrimonio dell’umanità, lo stanziamento dei fondi per l’anno successivo, la presa in esame delle richieste di assistenza da parte dei diversi stati.
Le caratteristiche dei siti patrimonio mondiale
Per diventare patrimonio Unesco, un sito o un bene immateriale deve rispettare alcuni requisiti fondamentali, che il Comitato esamina all’atto della candidatura. I criteri sono:
- rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo;
- mostrare un importante interscambio di valori umani in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi dell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;
- rappresentare testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà, vivente oppure scomparsa;
- costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri una o più importanti fasi nella storia umana;
- essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture) o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto per effetto delle trasformazioni irreversibili;
- essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie dotate di un significato universale eccezionale;
- presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica;
- costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative;
- costituire esempi significativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini;
- presentare gli habitat naturali più importanti e significativi, adatti per la conservazione in situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.
Quanti sono i siti Unesco
I siti patrimonio mondiale sono in totale, al 2017, 1073. Con le due nomine di quest’anno che fanno salire a 53 i siti Unesco italiani, il nostro Paese raggiunge il primato globale, seguito solo dalla Cina (52). Hanno più di 40 siti Spagna (46), Francia (43) e Germania (42); più di 30 India (36), Messico (34) e Regno Unito (31); oltre i 20 Russia (28), Stati Uniti (23), Iran (22), Brasile e Giappone (21); sopra i 10 Australia (19), Canada e Grecia (18), Turchia (17), Polonia (16), Portogallo e Svezia (15), Belgio (13), Corea del Sud, Perù, Repubblica Ceca, e Svizzera (12), Argentina (11) e infine Austria, Bulgaria, Paesi Bassi e Croazia (10).
I siti Unesco italiani: quali sono, anno per anno
1979 Arte Rupestre della Valle Camonica
1980 (e 1990) Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura
1980 La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il ‘Cenacolo’ di Leonardo da Vinci
1982 Centro storico di Firenze
1987 Venezia e la sua Laguna
1987 Piazza del Duomo a Pisa
1990 Centro Storico di San Gimignano
1993 I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera
1994 La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto
1995 Centro storico di Siena
1995 Centro storico di Napoli
1995 Crespi d’Adda
1995 Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po
1996 Castel del Monte
1996 Trulli di Alberobello
1996 Monumenti paleocristiani di Ravenna
1996 Centro storico di Pienza
1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
1997 Il Palazzo reale del XVIII secolo di Caserta con il Parco, l’Acquedotto vanvitelliano e il Complesso di San Leucio
1997 Costiera Amalfitana
1997 Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)
1997 Residenze Sabaude
1997 Su Nuraxi di Barumini
1997 Area Archeologica di Agrigento
1997 Piazza Armerina, villa romana del Casale
1997 L’Orto botanico di Padova
1998 Area archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia
1998 Centro Storico di Urbino
1998 Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
1999 Villa Adriana (Tivoli)
2000 Isole Eolie
2000 Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani
2000 Città di Verona
2001 Villa d’Este (Tivoli)
2002 Le città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale)
2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
2004 Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia
2004 Val d’Orcia
2005 Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
2006 Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli
2008 Mantova e Sabbioneta
2008 La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina
2009 Dolomiti
2010 Monte San Giorgio
2011 I Longobardi in Italia. Luoghi di potere
2011 Siti palafitticoli preistorici delle alpi
2013 Ville e giardini medicei in Toscana
2013 Monte Etna
2014 Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato
2015 Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
2017 Opere di difesa veneziane del XVI e XVII sec. Stato di Terra-Stato di Mare Occidentale (bene transnazionale, per l’Italia Peschiera, Bergamo, Palmanova)
2017 Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa (bene transnazionale, per l’Italia Parco Nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, Sasso Fratino, Monte Raschio, Foresta Umbra, Cozzo Ferriero, Monte Cimino)
Patrimoni a rischio
Ogni anno, il Comitato patrimonio mondiale aggiorna anche la lista dei patrimoni a rischio, minacciati da cambiamenti climatici, guerre, incuria. La lista, che attualmente conta 54 siti, è divisa per patrimoni culturali e patrimoni naturali. Iscrivere un sito nella lista dei patrimoni a rischio autorizza l’Unesco a disporre fondi straordinari per dare immediata assistenza al bene in pericolo.
Iniziative per tutelare e promuovere i siti patrimonio mondiale
Uno dei modi per tutelare e valorizzare i siti patrimonio mondiale e promuovere i valori della pace e della cooperazione attraverso natura e cultura è quello di dedicare un intero anno a un particolare tema. Il 2017, per esempio, è stato dichiarato Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo, a sottolineare come un approccio diverso nella visita dei beni naturali e culturali possa apportare benefici sia all’ambiente, sia alle comunità locali. La lista degli “anni internazionali” è disponibile sul sito Unesco.
Altri metodi sono invece le iniziative che vogliono coinvolgere la community, come la campagna #Unite4Heritage, lanciata proprio dal Direttore generale dell’organizzazione, Irina Bokova: obiettivo è creare un movimento globale per la salvaguardia e la tutela dei patrimoni mondiali in aree “difficili”, come le zone di guerra, dove i beni Unesco rappresentano i valori della pace e del dialogo interculturale.
Please read & share widely this @UNESCO brochure created on the basis of #Unite4Heritage conference held last year https://t.co/jMM7NoYiHS pic.twitter.com/3vAqccubdx
— Europa Nostra (@europanostra) 20 luglio 2017
Come funziona la Commissione nazionale italiana per l’Unesco
La Convenzione di Londra obbliga i singoli stati membri ad avere un organo di collegamento che favorisca i rapporti con la sede centrale di Parigi: ecco perché, nel 1950 è nata anche la Commissione nazionale italiana per l’Unesco (Cni), che ha la sua sede principale a Roma, nello storico Palazzo Firenze, e che opera attraverso due organismi, l’Assembrea e il Consiglio direttivo. La prima ha il compito di fissare le strategie generali della Commissione in base ai programmi Unesco, il secondo è l’organo di governo della Cni.
Le altre due sedi italiane si trovano a Perugia, a Villa La Colombella, dove ci sono gli uffici dell’UN World water assessment programme-WWAP, cioè il Programma delle Nazioni Unite per la valutazione delle risorse idriche mondiali, e a Venezia, dove si trova L’Unesco Regional bureau for science and culture in Europe, cioè l’Ufficio regionale Unesco per la scienza e la cultura in Europa.
I compiti della Cni sono diversi: formula pareri e raccomandazioni al Governo italiano e alle pubbliche amministrazioni, produce periodicamente documenti che rende accessibili al pubblico, pubblica una rivista online sui siti locali, diffonde gli ideali Unesco attraverso iniziative locali, eventi, convegni e incontri, esamina i progetti che richiedono finanziamenti e le attività che richiedono il patrocinio.
Per mantenere i collegamenti con gli organismi politici del Paese, ci sono membri di riferimento, in numero variabile, che operano in Senato, alla Camera, nei principali ministeri, all’interno della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome, dell’Associazione rappresentativa delle Ong italiane.
Il Comitato giovani
Da circa due anni è nato anche un Comitato Unesco giovani, attualmente esperienza unica al mondo, formato da 200 professionisti under 35 che prestano servizio in qualità di volontari, sparsi in tutte le regioni d’Italia. L’obiettivo del Comitato è quello di diffondere capillarmente i valori Unesco a livello locale, attraverso eventi gratuiti, iniziative aperte al pubblico e progetti, come per esempio Unesco Edu, dedicato ai ragazzi delle scuole.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Numerose ong hanno sottolineato la situazione drammatica della popolazione palestinese a Gaza, chiedendo a Israele di rispettare il diritto umanitario.
Vida Diba, mente di Radical voice, ci parla della genesi della mostra che, grazie all’arte, racconta cosa significhi davvero la libertà. Ed esserne prive.
L’agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (Unfpa) e il gruppo Prada hanno lanciato un programma di formazione per le donne africane.
Amnesty International ha pubblicato un manifesto elettorale in 10 punti rivolto ai partiti italiani: “I diritti umani non sono mai controversi”.
Si tratta di Zahra Seddiqi Hamedani ed Elham Choubdar colpevoli, secondo un tribunale, di aver promosso la “diffusione della corruzione sulla terra”.
Dal 2 al 4 settembre Emergency ricorderà che la pace è una scelta realmente perseguibile a partire dalla conoscenza e dalla pratica dei diritti umani.
Il Comune di Milano lo faceva già ma smise, attendendo una legge nazionale che ancora non c’è. Non si può più rimandare: si riparte per garantire diritti.
Le persone transgender hanno ora il diritto alla piena autodeterminazione a Milano grazie al primo registro di genere in Italia.