Una nuova norma europea potrebbe indicare come sostenibili aerei non di ultima generazione, ma ci sono già accuse per il rischio greenwashing.
- La Commissione europea è pronta a indicare migliaia di aerei inquinanti come sostenibili, secondo alcune nuove regole molto discusse.
- Gli standard di efficienza del carburante potrebbero essere modificati, anche per gli aerei che fanno ancora affidamento quasi esclusivamente sui combustibili fossili.
- Un’organizzazione del settore ha lasciato l’organo consultivo dell’Unione europea per protesta contro le decisioni.
Una imminente decisione dell’Unione europea potrebbe catalogare come sostenibili degli aerei Airbus non di ultima generazione. Il settore dell’aviazione, responsabile del 2,4 per cento delle emissioni di CO2 globali, sta cercando di ridurre il proprio impatto negativo sul clima ed è alla ricerca di aerei e carburanti meno inquinanti. La nuova norma modifica i criteri di selezione per indicare un mezzo come sostenibile e ciò potrebbe far rientrare nella categoria anche modelli Airbus datati. Per questo l’iniziativa è stata indicata come greenwashing da alcuni esperti.
Inquinamento degli aerei
La Commissione europea sta attualmente discutendo i criteri per l’inclusione dell’aviazione nelle norme di tassonomia dell’Ue. In base alla bozza di criteri arrivata dall’organo consultivo Platform on sustainable finance, gli aeromobili tradizionali si qualificano come migliori della categoria – e quindi rispettosi delle norme sulla sostenibilità – se sono più efficienti rispetto agli aeromobili di vecchia generazione. La regola potrebbe coinvolgere oltre 7mila modelli Airbus, secondo i dati dell’organizzazione Transport & Environment. La stessa associazione, che faceva parte dell’organo consultivo dell’Ue prima di ritirarsi, ha spiegato i rischi: “Attaccare un’etichetta di sostenibilità su migliaia di aerei altamente inquinanti è un atto di puro greenwashing. La Commissione europea deve invertire la rotta. Non sorprende che Airbus stia esercitando pressioni incessanti per garantire che l’aviazione rimanga nella tassonomia. Invece, dovrebbero concentrare gli sforzi e gli investimenti su velivoli a emissioni zero che siano veramente ecologici”, ha detto Jo Dardenne di Transport & Environment.
Il 90 per cento dei futuri ordini di aeromobili di Airbus soddisferebbe le richieste aggiornate di sostenibilità. Gli aerei quindi si qualificheranno per gli standard di efficienza del carburante, anche se fanno ancora affidamento quasi esclusivamente sui combustibili fossili. La totalità dei nuovi ordini delle compagnie Ryanair, easyJet e Wizz Air potrebbe essere considerato come migliore della categoria, in quanto composta da aeromobili più efficienti rispetto a quelli del passato, ma non ancora del tutto sostenibili. Se questi aerei sostituiranno gli aerei più vecchi, saranno conformi alla tassonomia europea. Di conseguenza, fino al 58 per cento della flotta di easyJet potrebbe essere conforme alla tassonomia, nonostante faccia affidamento esclusivamente sui combustibili fossili per operare nel prossimo decennio.
Il ruolo di Transport & Environment
Transport & Environment ha affermato che il risparmio di emissioni del 15-20 per cento offerto da aerei più efficienti era troppo basso e ha esortato Bruxelles a sostenere solo tecnologie con un vero potenziale di riduzione delle emissioni, come aerei a emissioni zero e carburanti sostenibili. Circa il 75 per cento della flotta mondiale di aerei esistente è di vecchia generazione e ancora inquinante. Dardenne si è rivolto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen invitandola a non sostenere le istanze delle lobby coinvolte.
Le emissioni di CO2 sono aumentate del 129 per cento tra il 1990 e il 2017 mentre l’efficienza energetica dei nuovi aeromobili è migliorata solo del 18 per cento nello stesso periodo. Organizzazioni come Transport & Enviroment insistono per un netto cambio di paradigma nel settore del traffico aereo, propendendo per aerei a impatto zero e carburanti meno inquinanti. Un portavoce della Commissione europea ha affermato che i criteri sono ancora in valutazione e che non è stata ancora presa una decisione definitiva.
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