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L’Ue vieta il taglio della foresta di Bialowieza, ma la Polonia la ignora
La Corte europea di giustizia ha adottato un provvedimento per sospendere la deforestazione nell’antica foresta, ma il governo polacco continua il piano di abbattimento.
La foresta di Bialowieza, la foresta planiziale più antica d’Europa, che ospita gli alberi più vecchi del continente e una ricca biodiversità, è in pericolo, minacciata dalle motoseghe che ogni giorno abbattono centinaia di alberi. Nel marzo del 2016 la Polonia ha autorizzato il disboscamento su larga scala della foresta, che prevede il taglio di 180mila metri cubi di legname. Il piano è stato approvato per cercare di contrastare la diffusione di un insetto infestante, il bostrico dell’abete rosso (Ips typographus). L’Unione europea teme però per la salute della foresta, un’area assolutamente unica nel suo genere e sito patrimonio dell’Unesco, ritiene che l’insetto sia solo un pretesto per sfruttare economicamente gli alberi e ha deciso di opporsi al piano di disboscamento.
L’Europa contro la Polonia
Nel giugno dello scorso anno la Commissione europea, preoccupata che la deforestazione possa causare “danni gravi e irreparabili” alla foresta, ha avviato una procedura di infrazione contro la Polonia, ma il governo polacco, guidato dal partito di estrema destra ed euroscettico Diritto e Giustizia (PiS), ha deciso di continuare per la propria strada. La Corte europea di giustizia ha dunque adottato un provvedimento provvisorio, uno strumento da utilizzare in casi urgenti e che dovrebbe comportare la sospensione immediata del taglio di alberi nella foresta di Bialowieza. Il provvedimento resterà in vigore finché la Corte di giustizia non emetterà una sentenza definitiva sul caso.
La Polonia se ne frega
Il governo polacco sembrerebbe intenzionato ad ignorare anche il nuovo provvedimento e a procedere con il proprio piano di disboscamento, arrivando a tagliare fino a mille alberi al giorno. Oltre che rischiare di compromettere un’inestimabile risorsa naturale, la Polonia, in caso di sentenza finale negativa da parte dell’Ue, dovrà pagare sanzioni per circa 4,8 milioni di euro a cui dovrà aggiungere 300mila euro per ogni giorno di mancata ottemperanza.
Il mondo protesta contro la deforestazione
Mentre gli alberi della primordiale foresta di Bialowieza vengono abbattuti, uno dopo l’altro, attivisti provenienti da tutto il mondo si recano in Polonia per opporsi alle motoseghe. Le proteste pacifiche degli attivisti sarebbero ostacolate in maniera violenta, secondo quanto riportato dagli stessi manifestanti, da squadre di guardie forestali inviate dal governo polacco.
La Repubblica ceca si schiera con la foresta
Lo scorso lunedì a Praga, nella storica Piazza piccola nella città vecchia, oltre cento persone si sono riunite per protestare contro la deforestazione della foresta di Bialowieza. “È la foresta più preziosa del Vecchio continente e la sua protezione è decisamente una priorità per l’Europa intera, non solo per la Polonia”, ha dichiarato Jakub Hruska, professore della Czech science academy, durante la manifestazione. Secondo Hruska la foresta non è realmente minacciata dal bostrico, alimentando la convinzione che che la decisione del governo polacco abbia motivazioni tutt’altro che conservazioniste. “Gli abeti rappresentano solo il 17 per cento degli alberi della zona, anche se tutti gli abeti dovessero morire la foresta continuerebbe a vivere”.
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