Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
- Le due leggi vietano all’Unrwa di operare in Israele e di collaborare con dipendenti del governo israeliano.
- L’attività umanitaria nei territori palestinesi passa dal controllo israeliano, dunque l’Unrwa non riuscirà più operare.
- Dagli Stati Uniti all’Unione europea, la comunità internazionale ha contestato le nuove leggi israeliane.
Il parlamento israeliano ha approvato due leggi che vietano all’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu per i profughi palestinesi, di operare in Israele o nei territori da esso controllati, oltre che di collaborare con personale israeliano.
Le due normative sono state approvate ad ampia maggioranza e rischiano di mettere fine una volta per tutte all’assistenza umanitaria che l’Unrwa sta garantendo, o provando a garantire, nella Striscia di Gaza. La comunità internazionale, dai vertici dell’Onu fino agli Stati Uniti, ha criticato duramente le due nuove leggi israeliani, che entreranno in vigore entro 90 giorni.
La crociata di Israele contro l’Unrwa
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa) è nata nel 1949 e in tutti questi decenni si è occupata di offrire sostegno umanitario a queste persone e, con il passare dei decenni, ai loro discendenti con servizi essenziali che vanno dall’educazione all’alimentazione, passando per il lavoro.
Da tempo Israele ha lanciato una campagna di screditamento nei confronti dell’Unrwa, che si è intensificata a partire dal 7 ottobre 2023. Il paese ha accusato l’agenzia Onu si fare indottrinamento anti-israeliano e di avere tra i suoi dipendenti diversi membri dell’organizzazione palestinese Hamas, senza che questo venisse mai dimostrato.
Le accuse israeliane avevano portato parte della comunità internazionale a sospendere i finanziamenti all’Unrwa nel gennaio scorso, che poi sono stati ripristinati. In oltre un anno di offensiva sulla Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha ucciso 233 dipendenti dell’Unrwa, mentre il segretario generale dell’Onu, António Guterres, è stato dichiarato persona non grata nel paese.
L’Unrwa bandita da Israele
Lunedì 28 ottobre Israele ha sferrato un altro duro colpo all’attività dell’Unrwa. Il parlamento israeliano ha infatti approvato a larga maggioranza due leggi che entreranno in vigore entro 90 giorni e che rischiano di tagliare una volta per tutte l’attività umanitaria dell’agenzia Onu nella Striscia di Gaza.
La prima legge vieta all’Unrwa di operare nel territorio israeliano e dunque di avere uffici e personale al suo interno. La seconda legge invece proibisce ai dipendenti del governo israeliano di entrare in contatto e collaborare con l’Unrwa, al cui personale vengono cancellate anche una serie di tutele legali.
Oggi l’Unrwa è di fatto l’unica realtà a fornire assistenza umanitaria a più di due milioni di persone che vivono nella Striscia di Gaza, per quanto Israele stia bloccando l’ingresso degli aiuti. Tra le altre cose l’agenzia Onu nelle ultime settimane ha avviato la campagna di vaccinazione contro la poliomielite, ricomparsa nel territorio palestinese per effetto dell’offensiva militare israeliana, ma negli ultimi giorni ha dovuto interrompere le inoculazioni per l’impossibilità di operare in condizioni di sicurezza.
Con le due nuove leggi israeliane diventerà di fatto impossibile operare per il personale Onu: la Striscia di Gaza è assediata e controllata dall’esercito israeliano e ogni attività umanitaria deve passare dal filtro di Israele, da cui però l’Unrwa sarà ora bandita. Questo proprio mentre l’Onu, nei giorni scorsi, ha sottolineato che tutta la popolazione rimasta nel nord della Striscia di Gaza rischia di morire a causa del blocco agli aiuti umanitari.
L’opposizione della comunità internazionale
Il commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ha denunciato che le due nuove leggi israeliane sono l’ultimo step “di una campagna in corso per screditare l’agenzia e delegittimare il suo ruolo nel fornire assistenza e servizi per lo sviluppo umano ai rifugiati palestinesi”.
Contro la decisione israeliana hanno preso posizione anche gli Stati Uniti. “Abbiamo chiarito al governo di Israele che siamo profondamente preoccupati” dalla nuova legislazione, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, sottolineando che l’Unrwa svolge un ruolo fondamentale nella distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha denunciato che la nuova normativa israeliana è “in netta contraddizione con il diritto internazionale”, mentre sette stati – Canada, Australia, Francia, Germania, Giappone, Corea del Sud e Regno Unito – hanno lanciato un appello congiunto a Israele perché blocchi le nuove leggi.
Da parte sua, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che la legge contro l’Unrwa non comprometterà l’assistenza umanitaria per il popolo palestinese, senza però chiarire come questo avverrà. Israele da settimana sta impedendo l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza.
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