È di almeno undici morti il bilancio del passaggio sul Messico del primo uragano della stagione. Soprannominato Agatha, ha toccato terra nel pomeriggio di lunedì 30 maggio, sferzando la costa dello stato meridionale di Oaxaca che affaccia sull’oceano Pacifico.
Il più potente dal 1949 per un mese di maggio in Messico
Il fenomeno ha raggiunto la terraferma a ovest di Puerto Angel, mentre aveva raggiunto la categoria 2 sulla scala di Saffir-Simpson (che arriva fino a 5), con venti fino a 169 chilometri all’ora. Secondo quanto indicato dal National hurricane center, centro di ricerca degli Stati Uniti che si occupa di monitorare gli uragani, si tratta del più potente mai registrato in un mese di maggio sulla costa del Pacifico in Messico dal 1949.
Successivamente, l’occhio del ciclone si è postato verso sud, sorvolando lo stato di Veracruz, lungo il golfo del Messico. In tutte le regioni coinvolte si sono registrate piogge torrenziali, che hanno provocato inondazioni, esondazioni di fiumi e ingenti danni materiali. A ciò si aggiunge l’interruzione dell’erogazione di energia elettrica in almeno nove comuni, con circa 40mila persone che si sono ritrovate al buio.
Agatha made history as the strongest hurricane to come ashore in May when it made landfall Monday in southern Mexico. The governor of Mexico's Oaxaca state said Tuesday at least 11 people were killed by flooding and landslides caused by the storm. https://t.co/OJmpXIlRzipic.twitter.com/Kr0rDpmYxb
L’uragano Agatha ha provocato frane, inondazioni e fatto crollare due ponti
Laura Velasquez, coordinatrice nazionale della Protezione civile del Messico, ha spiegato che l’uragano Agatha ha provocato anche gravi smottamenti e frane, cadute di alberi e il crollo di due ponti.
Packing winds of 110 mph, Agatha is set to slam into Mexico’s southern west coast as a dangerous Category 2 hurricane — the strongest the country has endured in the month of May.https://t.co/qk1gJwwfCO
— The Washington Post (@washingtonpost) May 30, 2022
Oltre alle vittime, secondo quanto indicato dal governatore dello stato di Oaxaca, Alejandro Murat, occorre considerare almeno una trentina di dispersi. Lo stesso dirigente ha sottolineato la natura provvisoria del bilancio, poiché in tutta l’area sono ancora attivi i soccorsi. Ad evitare una situazione ancora peggiore è stata la predisposizione da parte delle autorità del Messico di 240 rifugi nelle zone più esposte.
Non è stato specificato se tra le vittime ci siano anche alcuni dei 5.240 turisti presenti tra le località balneari di Puerto Escondido e Huatulco al momento dell’arrivo dell’uragano.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.