Nella cella di Cecilia Sala in Iran manca perfino il letto e le hanno sequestrato gli occhiali. La sua detenzione è legata all’arresto in Italia del ricercatore Mohammed Abedini.
Stati Uniti, l’uragano Harvey verso il Texas. “Sarà devastante”
L’uragano Harvey colpirà nella notte tra venerdì e sabato il Texas. Secondo i media americani si annuncia “devastante”.
Un uragano di categoria tre toccherà le coste del Texas, negli Stati Uniti, nella notte tra venerdì 25 e sanato 26 agosto. La Casa Bianca ha fatto sapere di prevedere conseguenze “certamente devastanti per diversi giorni”, mentre secondo la Croce Rossa per trovare un fenomeno altrettanto potente e pericoloso occorre risalire al 2005, quando l’uragano Katrina devastò Mississippi, Louisiana, Florida e Alabama.
Satellite Images Show #Harvey‘s Incredible Transformation During Rapid Intensification https://t.co/CrR5CJqvDN pic.twitter.com/EYeHFi42Wk
— The Weather Channel (@weatherchannel) 25 agosto 2017
Evacuate numerose contee. L’uragano potrebbe colpire le raffinerie
Il governatore del Texas, Greg Abbott, ha già chiesto l’aiuto del governo federale e lo stato di catastrofe naturale. Le autorità hanno lanciato un appello agli abitanti affinché lascino la regione: sono previsti venti fino a 190 chilometri orari e per questo numerose contee hanno diramato ordini di evacuazione obbligatoria. Non potranno scappare, invece, le numerose raffinerie di petrolio disseminate sul territorio texano, il che rappresenta un rischio enorme dal punto di vista ambientale.
Nella serata di venerdì (ora italiana), l’uragano Harvey si trova ad un centinaio di chilometri da città costiere come Corpus Christi ed avanza alla velocità di 17 chilometri all’ora.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Drogata e stuprata per anni, Gisèle Pelicot ha trasformato il processo sulle violenze che ha subìto in un j’accuse “a una società machista e patriarcale che banalizza lo stupro”.
I ribelli che hanno preso il potere in Siria stanno smantellando la produzione di captagon, la droga che arricchiva il regime di Assad.
Il 15 dicembre una petroliera russa si è spezzata a metà e un’altra è rimasta incagliata, riversando combustibile nello stretto di Kerch.
Nel campo profughi di Burj al-Barajneh, le donne palestinesi preparano pasti e distribuiscono aiuti alle persone in difficoltà nella città di Beirut.
Israele ha approfittato della caduta di Assad in Siria per espandere la sua occupazione del Golan, altopiano dove è presente illegalmente dal 1967.
Un’offensiva dei ribelli in Siria ha rovesciato nel giro di 11 giorni il regime di Assad. Ora si cerca una transizione pacifica del potere.
La scarcerazione di Narges Mohammadi è avvenuta per motivi di salute e durerà tre settimane. Cresce la pressione sul regime dell’Iran per renderla definitiva.
Migliaia di persone sono scese in strada contro la decisione del governo di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione europea fino al 2028. Violenta la reazione delle forze dell’ordine. La presidente della Georgia rifiuta di lasciare il mandato finché non verranno indette nuove elezioni.