L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha concesso la propria autorizzazione alla commercializzazione del vaccinocontro la Covid-19 prodotto dalla casa farmaceutica americana Pfizer e dalla tedesca Biontech. La decisione è arrivata, come previsto nel pomeriggio di lunedì 21 dicembre, dopo una riunione dei vertici dell’organismo europeo.
📢 EMA has just recommended granting a conditional marketing authorisation for the #COVID19vaccine developed by BioNTech/ Pfizer, to prevent #COVID19 in people from 16 years of age.
I 27 paesi membri dell’Unione europea, si aggiungono dunque alle altre nazioni che avevano già dato il via libera al vaccino: il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Canada, il Bahrein, l’Arabia Saudita, il Messico, Singapore, Israele e la Svizzera. “Sono particolarmente contenta di annunciare che il comitato scientifico dell’agenzia si è riunito oggi e ha dato il proprio parere favorevole alla commercializzazione del vaccino nell’Unione europea”, ha dichiarato la direttrice generale dell’Ema, Emer Cooke, nel corso di una conferenza stampa online.
Va detto però che l’autorizzazione alla commercializzazione non è universale, bensì sottoposta a alcuni paletti.in particolare per quanto riguarda l’età: il vaccino di Pfizer/Biontech potrà essere somministrato unicamente a persone che abbiano compiuto 16 anni. Da un punto di vista giuridico, inoltre, il parere dell’Ema dovrà essere seguito da una decisione della Commissione europea.
A quel punto potrà essere lanciata da ciascuna nazione la campagna di vaccinazione, che verrà avviata a partire dalle categorie considerate più a rischio (operatori sanitari e persone anziane o con patologie pregresse). “Si tratta di un passaggio decisivo nell’ambito degli sforzi volti a concedere un bacino agli europei. Agiremo in fretta. Attendo la decisione della Commissione già in serata”, ha affermato la presidente dell’organismo esecutivo di Bruxelles, Ursula von der Leyen.
In Africa solo 15 stati hanno vaccinato il 10 per cento della popolazione entro settembre, centrando l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità.
I cani sarebbero più affidabili e veloci dei test rapidi per individuare la Covid-19 nel nostro organismo. E il loro aiuto è decisamente più economico.
L’accesso ai vaccini in Africa resta difficile così come la distribuzione. Il continente rappresenta solo l’1 per cento delle dosi somministrate nel mondo.
La sospensione dei brevetti permetterebbe a tutte le industrie di produrre i vaccini, ma serve l’approvazione dell’Organizzazione mondiale del commercio.