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Valeriana: usi, benefici, proprietà e controindicazioni
Valeriana officinalis L., chiamata anche erba gatta. E’ una pianta erbacea perenne con rizoma sotterraneo e fiori che si riuniscono ad ombrello.
La valeriana, conosciuta anche con il nome popolare di “erba gatta”, è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Valerianacee. La pianta è composta da un rizoma sotterraneo, che viene raccolto in autunno e in primavera, e da fiori che si riuniscono ad ombrello. Cresce in luoghi umidi e ombrosi, nei prati e nei boschi di tutta Italia, dal mare alla montagna.
Proprietà della valeriana
Il termine valeriana deriva dal latino e significa star bene. Infatti, l’uso della valeriana come pianta medicinale è antichissimo e nel corso del tempo è diventata una tra le piante più note della medicina popolare e ufficiale. I suoi principi attivi sono olio essenziale (acido valerianico), tannini, resine e alcaloidi. Tra le altre cose, le sue proprietà sono sedative, ipnotiche, antispasmodiche e antinevralgiche.
Gli usi della valeriana
La valeriana trova largo impiego come sedativo del sistema nervoso centrale, isterismo, insonnia nevrosi, crampi addominali, ipereccitabilità e come antispasmodico generale. Esternamente è usata per alleviare gli effetti di distorsioni e contusioni, dolori muscolari e nevralgie di varia origine.
Della pianta della valeriana si usa il rizoma con le radici. I preparati possono essere a base di succo o polvere, ma quello più valido resta la tintura, reperibile in erboristeria o farmacia.
Uso interno (rizoma): per conciliare il sonno.
Succo (del rizoma fresco): 2-5 grammi al giorno.
Polvere: da 1 a 4 g al giorno.
Uso esterno (fiori): per contusioni, dolori muscolari e nevralgie varie.
Decotto: 10 grammi in 100 ml d’acqua. Applicare compresse imbevute di decotto sulle parti interessate mantenedole il più a lungo possibile.
Controindicazioni
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