In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
La ciclabile Treviso Ostiglia: pedalare lungo i binari
La Valle Agredo, chiamata anche Camposampierese, è una vasto territorio sul confine tra l’alta e la bassa pianura, nel cuore del Veneto centrale. È una valle forse poco conosciuta che può invece offrire molto sia dal punto di vista naturalistico che artistico. La ciclabile Treviso Ostiglia permette di percorrerla in larga parte e in modo slow. E
La Valle Agredo, chiamata anche Camposampierese, è una vasto territorio sul confine tra l’alta e la bassa pianura, nel cuore del Veneto centrale. È una valle forse poco conosciuta che può invece offrire molto sia dal punto di vista naturalistico che artistico. La ciclabile Treviso Ostiglia permette di percorrerla in larga parte e in modo slow. E ha una genesi curiosa.
La ciclabile Treviso Ostiglia lungo vecchi binari
La ciclabile Treviso Ostiglia infatti nasce da una linea ferroviaria italiana di proprietà statale che collegava le due località. Fu costruita dall’esercito italiano per fini strategici per la difesa dei confini nord-orientali. Proprio questo tracciato venne utilizzato per la deportazione di ebrei verso i campi di concentramento della Germania nazista ed essendo una linea strategica più volte venne bombardata dall’aviazione alleata.
In disuso ormai da moltissimi anni, oggi l’ex linea ferroviaria, grazie a un progetto della Provincia di Padova e Treviso, è stata trasformata in una frequentata pista ciclo-pedonale, molto caratteristica perché rimangono ancora visibili le vecchie stazioni ferroviarie e caselli che, anche se malmessi, sono riconoscibili e in qualche occasione sono stati recuperati e ristrutturati per accogliere attività commerciali.
Nel 2005 sono iniziati i lavori per rendere il tracciato una via ciclopedonale: attualmente sono percorribili circa 50 km su 118 km dell’intero percorso. Tutto il tratto in provincia di Padova è completato, totalmente su asfalto, il tracciato nella provincia di Padova e Treviso può essere diviso in tre parti:
- Dal confine con la provincia di Treviso a Camposampiero,
- Da Camposampiero a Pieve di Curtarolo,
- Da Pieve di Curtarolo a Bevadoro di Campodoro.
Una volta completata diverrà una delle piste ciclabili più lunghe d’Italia e costituirà una delle principali attrattive del progetto Green Tour della Regione Veneto.
Cosa vedere pedalando
La Treviso Ostiglia è un percorso adatto a tutti e costeggia per ampi tratti zone boschive costituite da robinie, salici, pioppi, ontani, aceri, noccioli e olmi. Questi alberi, cresciuti spontaneamente lungo i binari abbandonati, oltre a rendere il paesaggio suggestivo e riposante, regalano ombra d’estate e colori magnifici d’autunno.
Lungo il percorso sono molte le tappe da poter fare per godere delle bellezze architettoniche del luogo: a Levada di Piombino Dese per esempio si trova la dimora settecentesca e il grande parco di Ca’ Marcello; pochi chilometri più avanti, a Piombino Dese, si incontra la palladiana Villa Cornaro, mentre a Loreggia il giardino romantico della Villa Polcastro-Wollembourg-Gomiero.
Queste sono anche le strade percorse dai pellegrini lungo il cammino di Sant’Antonio ed è quindi facile trovare santuari e piccoli luoghi di preghiera.
Un luogo di silenzio e pace, sicuramente. Pedalando con incedere lento e distratti dalla natura o solo dallo scorrere del fiume Sile, si gode a pieno questo territorio un tempo attraversato da treni che hanno lasciato ormai solo le loro tracce.
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