Donald Trump ha scelto J.D. Vance come candidato vicepresidente. Oggi è un suo alter ego, un tempo però era suo grande detrattore.
- J.D. Vance ha 39 anni ed è senatore Repubbicano nello stato dell’Ohio.
- Un tempo definiva Donald Trump responsabile della crisi culturale americana, oggi è un suo alter ego.
- Vance è contro il diritto all’aborto, l’invio di armi all’Ucraina e sposa le tesi complottiste di Trump sulle elezioni del 2020.
J.D. Vance sarà il vicepresidente degli Stati Uniti se Donald Trump dovesse vincere le elezioni presidenziali di novembre. L’ex presidente ha ufficializzato il nome di Vance all’avvio della convention dei Repubblicani, durante la quale ha ottenuto l’investitura come candidato del partito alle prossime elezioni.
Il nome di J.D. Vance è a suo modo sorprendente, per diversi motivi. Fino a qualche anno fa era un profondo detrattore di Donald Trump, poi ha progressivamente cambiato linea, soprattutto dopo essere diventato senatore dell’Ohio nel 2022. Oggi è considerato un alter ego di Trump e questo rompe la tradizione di scegliere vicepresidenti differenti dal candidato presidente, per allargare lo spettro dei consensi.
L’investitura di J.D. Vance
Lunedì 15 luglio è iniziata la convention del Partito Repubblicano statunitense a Milwaukee, in Wisconsin. L’evento si tiene alla vigilia di ogni elezione presidenziale, dura diversi giorni, prevede l’intervento di numerosi ospiti e rappresenta anche l’investitura ufficiale del candidato presidente del partito, quest’anno Donald Trump.
Trump è apparso per la prima volta in pubblico dopo l’attentato subito il 13 luglio, quando è stato colpito da un proiettile all’orecchio. La vistosa benda ha attirato l’attenzione del paese, ma a far clamore nel primo giorno di convention è stata anche la nomina di quello che sarà il suo vicepresidente nel caso dovesse vincere le elezioni di novembre. Trump ha scelto J.D. Vance, 39 anni e primo millennial a correre per la carica di vicepresidente degli Stati Uniti, nonché attuale senatore dell’Ohio.
“Dopo lunghe deliberazioni e riflessioni, e considerando gli straordinari talenti di molti altri, ho deciso che la persona più adatta ad assumere la carica di vicepresidente degli Stati Uniti è il senatore J.D. Vance”, ha sottolineato Trump. “Come Vicepresidente, continuerà a combattere per la nostra Costituzione, a stare al fianco delle nostre truppe e farà tutto il possibile per aiutarmi a rendere l’America di nuovo grande”.
Chi è J.D. Vance
J.D. Vance ha 39 anni ed è sposato con Usha Vance, con cui ha tre figli. Ha prestato servizio nei Marine in Iraq e ha una laurea in legge all’università di Yale, proprio come sua moglie.
Vance ha lavorato per diversi anni come venture capitalist nella Silicon Valley. Ma se il suo nome è di dominio pubblico è più che altro per la sua attività di scrittore. Il suo libro uscito nel 2016 Hillbilly Elegy, in italiano Elegia americana, è stato un caso editoriale tradotto in tutto il mondo e definito dai critici letterari come uno dei migliori testi sugli Stati Uniti del Ventunesimo secolo.
Si tratta di un libro autobiografico che racconta l’infanzia di Vance tra l’Ohio e il Kentucky, una fotografia dei problemi del proletariato bianco dell’America profonda tra tossicodipendenza, disoccupazione, abbandono scolastico e altre criticità economico-sociali. Era il periodo in cui Vance era molto critico nei confronti di Donald Trump, che quell’anno diventava presidente degli Stati Uniti. Per Vance, Trump era tra i responsabili della crisi culturale americana, veniva definito un idiota e perfino una versione statunitense di Adolf Hitler. Poi qualcosa è cambiato.
Un alter ego di Donald Trump
Vance si è avvicinato alle posizioni di Trump e una volta entrato in politica, con la vittoria del seggio da senatore in Ohio nel 2022, è diventato di fatto un alter ego dell’ex presidente.
In questi anni si è schierato contro il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, assumendo posizioni perfino più radicali di Trump. Si è poi schierato contro il sostegno militare all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia, sostenendo che gli Stati Uniti si devono occupare di altri scenari geopolitici e che quella è materia per gli europei. Sempre Vance ha poi preso posizione contro i risultati delle elezioni presidenziali del 2020, quelli mai accettati da Donald Trump e che hanno portato alla sua incriminazione per l’assalto al Congresso. Ed è un convinto negazionista climatico.
Vance si è di fatto trasformato in una versione uguale ma più giovane di Donald Trump ed è questo, unito alla sua lealtà verso l’ex presidente, che gli hanno fatto ottenere la nomina di vicepresidente in caso di vittoria delle elezioni. Trump non ha mai digerito che il suo ex vicepresidente, Mike Pence, non lo abbia seguito nella denuncia dell’esito elettorale del 2020 e oggi vuole tutelarsi con persone che sente più vicine.
Il paradosso però è che solitamente i candidati presidenti scelgono come vice chi ha posizioni leggermente diverse dalle proprie, così da fare breccia nelle fasce di elettorato indecise. Trump con i suoi modi e le sue posizioni radicali non è apprezzato da tutto l’elettorato repubblicano e un vice più moderato poteva essere utile per convincere gli indecisi. Il fatto che l’ex presidente abbia scelto un suo alter ego, che si dice già potrebbe essere il candidato presidente dei Repubblicani nelle prossime tornate elettorali, è prova di una certa sicurezza di vincere di Trump, in vantaggio nei sondaggi e galvanizzato dalle difficoltà che sta vivendo l’avversario Joe Biden.
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