
In un nuovo decreto previsti limiti più stringenti per queste molecole chimiche eterne, ma ancora superiori a quelle indicate dalle agenzie ambientali.
In Italia è un periodo di fervore, di iniziative imprenditoriali giovani, piccole imprese con grandi idee. In alcuni settori più di altri. Il settore dell’alimentazione e dell’energia sono da anni trainanti e le imprese che sviluppano nuove tecnologie, nuove idee e nuovi progetti hanno buone chance di crescere e di attecchire bene, anche verso l’estero.
In Italia è un periodo di fervore, di iniziative imprenditoriali giovani, piccole imprese con grandi idee. In alcuni settori più di altri. Il settore dell’alimentazione e dell’energia sono da anni trainanti e le imprese che sviluppano nuove tecnologie, nuove idee e nuovi progetti hanno buone chance di crescere e di attecchire bene, anche verso l’estero. Le giovani imprese con un occhio all’innovazione e alla sostenibilità potrebbero trovare interessanti le proposte dell’Alto Adige.
È nel Dna della popolazione altoatesina la sensibilità per il territorio e per l’ambiente, e di conseguenza è nel Dna della politica locale aver deciso di diventare la ‘green region’ d’Italia. Così, l’Alto Adige mette a disposizione delle imprese italiane una rete di partner (da università a centri di ricerca, dal Fraunhofer Italia all’Agenzia CasaClima e alla Fiera di Bolzano) a cui si può accedere attraverso Idm Alto Adige, l’agenzia della Camera di Commercio e della Provincia Autonoma di Bolzano per lo sviluppo competitivo delle aziende in termini di innovazione e internazionalizzazione.
Ad accoglierle c’è un ambiente nel quale fare impresa è naturale: un regime fiscale leggero, un’amministrazione efficiente e sostegni economici per chi fa innovazione, disponibili sia attraverso contributi a bando che a sportello.
Due i capisaldi sui quali si innestano i finanziamenti. Da un lato la legge provinciale n.4/1997, che prevede contributi alle imprese per gli investimenti aziendali, iniziative di know-how (come la consulenza e la formazione) e l’internazionalizzazione. Dall’altro la legge provinciale n.14/2006, riferimento per i contributi in materia di innovazione, che prevede finanziamenti per progetti di ricerca e sviluppo, innovazione di processo o dell’organizzazione, consulenza in materia di innovazione, studi di fattibilità tecnica, diritti di proprietà industriale.
Vertical Innovation sta promuovendo una serie di incontri con gli imprenditori, sia per sondare i terreni più proficui, sia per scambiarsi pareri con chi, come Mavtech (droni che monitorano i campi e aiutano l’agricoltura di precisione) già lavora in Alto Adige, a Bolzano.
L’incontro organizzato in collaborazione con LifeGate dentro la Mole Antonelliana è stato introdotto da Luca Barbieri e da Giuseppe Salghetti, responsabile Investment Promotion Italia di Idm, che ha tenuto a ricordare che già ora in Alto Adige lavorano e prosperano 20mila aziende agricole.
Interessante paragone, dato che ci consente di dire che l’Alto Adige, di sicuro, è una terra fertile.
Tra le esperienze di innovazioni connesse al cibo più sostenibili e più interessanti, Francesco Ardito con la sua app LastMinuteSottoCasa, Edoardo Imparato di Addento produttori dei primi cracker con farina di insetti (di grilli), Niccolò Calandri di 3bee.it che propone alveari tecnologici per il monitoraggio delle api, il fondatore del social eating Gnammo Cristiano Rigon, Gianni Pogliano di Tacita (immaginate dei tour gastronomici regionali su moto elettriche), Matteo Dispenza di Jo-In Tour Operator che ha illustrato le loro “esperienze di gusto” in Piemonte.
“Vicinanza con mercati di lingua tedesca e agevolazioni all’export – ha spiegato Petra Seppi, Investment Consulting & Promotion Idm – sono fra i vantaggi principali del fare impresa in Alto Adige”. Quindi, avere un parco tecnologico con istituti di ricerca e imprese che per forza di cosa devono essere innovative per esser competitive sui mercati internazionali, con la possibilità di attrarre talenti da tutto il mondo, rende l’Alto Adige un ambiente molto fertile, per l’innovazione.
L’Alto Adige dunque è fertile non solo per la crescita di prodotti tipici squisiti e caratteristici ma, si può dire, anche per l’innovazione?
Sì, è proprio così, e proprio per questo parliamo di “vertical innovation”, è la natura che ci ispira all’innovazione. Siamo in un ambiente di montagne, “verticale”, che si coltiva più difficilmente rispetto a un territorio di pianura. E questo ci forma, ci insegna a risolvere problemi. Non solo nella diretta applicazione in montagna, ma anche nella vita quotidiana. E imprenditoriale.
Quindi, il tema decisivo è la mentalità?
Le popolazioni di montagna, nei decenni, hanno imparato a lavorare in ambienti difficili. E questo ispira la nostra mentalità. In tempi in cui le tecnologie di comunicazione collegano i territori più remoti alle città più grandi, l’innovazione è possibile farla dappertutto.
L’Alto Adige è situata al crocevia di diversi mercati e si fa ispirare da diverse culture, da diverse mentalità. E ha saputo cogliere i vantaggi della multiculturalità per lavorare in ambienti diversi e cogliere opportunità e vantaggi.
La prima pietra del parco tecnologico Noi – Nature of Innovation Techpark è stata posata agli inizi di ottobre 2015 e i lavori nell’area dell’ex Alumix proseguono a ritmo serrato. “Noi” nel dialetto tedesco sudtirolese significa “nuovo”. Presto, il parco tecnologo di Bolzano dovrebbe aprire le porte a imprese e professionisti. Quando?
Per l’innovazione in Alto Adige troviamo tanta dinamicità. Proprio in un periodo in cui gli investimenti in ricerca e sviluppo sono forti, sia quelli privati che pubblici. Qui c’è la provincia che investe per mettere a disposizione l’infrastruttura per fare ricerca e sviluppo. A Bolzano sta nascendo un parco tecnologico nell’area dell’ex Alumix, 12 ettari in cui si troveranno da ottobre di quest’anno gli istituti di ricerca come il Fraunhofer Italia, l’università di Bolzano, l’istituto per le energie rinnovabili Eurac e quello di sperimentazione agricola che, in questo posto, collaboreranno con le aziende (altoatesine o provenienti da fuori) che si insedieranno qui per avere vicinanza con la ricerca e i talenti. Per i quali l’Alto Adige, grazie all’altissima qualità della vita, ha un’attrattività fortissima per tutto il mondo.
Ecco perché si può ben dire che la voglia di fare impresa trova terreno fertile in Alto Adige.
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