I binari dismessi e non più utilizzati diventano piste ciclabili per recuperare aree altrimenti degradate mettendole così a disposizione dei cittadini. Il caso di Piemonte e Veneto.
Due progetti diversi tra loro, ma entrambi mossi da un obiettivo comune: recuperare aree dismesse e renderle fruibili agli amanti delle due ruote.
Il primo prenderà il via in Piemonte, dove un accordo tra la Regione e RFI prevede di recuperare linee ferroviarie dismesse da più da 10 anni per trasformarle in piste ciclabili.
La curiosità riguarda la reversibilità del progetto e una sorta di sostenibilità intrinseca: le piste saranno realizzate con dei pannelli in grado di poggiarsi perfettamente sulle rotaie e di poter essere disinstallati una volta che la tratta tornasse operativa. Economici, pratici. Così da restituire paesaggi spesso mozzafiato e strapparli dal degrado e dall’abbandono.

L’altro percorso, ancora in fase di realizzazione, ma con molti chilometri pronti alle spalle, è quello della trasformazione in pista ciclabile della vecchia tratta ferrovia Ostiglia-Treviso, realizzata dall’esercito italiano nei primi anni del ‘900 per poter traslocare rapidamente le truppe in caso di guerra.
La pista, una volta ultimata, misurerà 120 km e collegherà Treviso al comune di Ostiglia in provincia di Mantova, attraversando tutto il Veneto. Ad oggi sono circa 40 i chilometri realizzati, in particolare tra Padova e Treviso. Percorrendoli si potrà godere dei residui naturalistici di quella che un tempo era una terra rigogliosa, fertile e ricca d’acqua.
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