Arredamento e Design

Ventura Lambrate Design District, dove il design sociale incontra la sostenibilità

Ventura Lambrate, progetto che dal 2010 ha ridato vita al quartiere Lambrate situato nella zona est di Milano, quest’anno raddoppia con Ventura Centrale negli ex Magazzini Raccordati sotto la Stazione Centrale, confermando la propria importanza come centro di innovazione, nuovi talenti e scuole di design internazionali. Un appuntamento imperdibile per gli amanti del Fuorisalone e della Design Week anche

Ventura Lambrate, progetto che dal 2010 ha ridato vita al quartiere Lambrate situato nella zona est di Milano, quest’anno raddoppia con Ventura Centrale negli ex Magazzini Raccordati sotto la Stazione Centrale, confermando la propria importanza come centro di innovazione, nuovi talenti e scuole di design internazionali. Un appuntamento imperdibile per gli amanti del Fuorisalone e della Design Week anche attenti al design sociale e al patrimonio culturale, i temi dell’edizione 2017 di Ventura Lambrate.

Anthropocene

Presso Subalterno1 in via Conte Rosso 22 si trova Anthropocene, mostra sui contrasti tra natura e artificio raccontati attraverso le opere di designer italiani e internazionali. Esposti vari manufatti tra cui la collezione di ciotole 152 di Lorenzo Damiani, proposta alternativa di riconversione e smaltimento dei rifiuti speciali attraverso il riutilizzo di frammenti di memoria. Fanno parte di Anthropocene anche l’asciugacapelli di Andrea de Chirico, ideatore del progetto Superlocal, 0 miles production, un sistema per produrre oggetti quotidiani su scala locale già esposto al nuovo Design Museum di Londra, e BC-AD, una ricerca sperimentale di Ami Drach e Dov Ganchrocw nel campo del design e nello studio degli utensili il cui risultato è una serie di oggetti di uso contemporaneo derivati dall’osservazione di utensili e amigdale.

Ventura Lambrate
Una ciotola delal collezione 152. Si tratta di contenitori trasparenti dentro cui vengono inseriti “cocciami” delle lavorazioni muranesi che diventano parte del progetto © Ottavia Zanetta

One planet one future

One planet one future è un progetto di Anne de Carbuccia che documenta attraverso fotografie, installazioni e video i danni provocati dall’uomo sull’ambiente. Dal 31 marzo, in concomitanza con il Salone del Mobile, apre per la prima volta al pubblico la sede italiana della fondazione Time Shrine Foundation dell’artista newyorchese che ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone sui temi legati al rispetto del pianeta Terra. I nuovi spazi della fondazione in via Conte Rosso 8, edifici di una vecchia fabbrica degli anni Venti riconvertiti seguendo i più alti standard di sostenibilità, ospitano le grandi opere fotografiche di de Carbuccia divise in quattro temi: specie in via di estinzione, acqua, guerra, rifiuti.

One Planet One Future
Parte dell’allestimento fotografico di Anne de Carbuccia nella nuova fondazione milanese. L’artista ha girato il mondo per tre anni, realizzando le sue fotografie che fanno uso dell’iconografia della vanitas tipica dei secoli XVI e XVII, inserendo il teschio e la clessidra come classici simboli della vanità umana e del tempo che fugge © Anne de Carbuccia

Material futures

Da non perdere i lavori delle scuole di design più prestigiose di tutto il mondo, in particolare Material futures in via Oslavia 1, il progetto dei talentuosi studenti dell’ultimo anno di Master in Material Design alla Central Saint Martins di Londra che esplora la possibilità di creare materiali che abbiano il minimo impatto sul nostro ambiente. A partire da vari interrogativi che i designer si sono posti in modo da predire il futuro dei materiali sono nate delle creazioni che intrecciano scienza, tecnologia e artigianato. In mostra 26 progetti, tra cui soluzioni per combattere la cosiddetta fast fashion, usando la tecnologia delle stampanti 3D per riciclare gli scarti delle fibre tessili e nuovi modelli di agricoltura integrata con la tecnologia e la robotizzazione per aiutare le piccole fattorie che ormai stanno scomparendo.

La ricerca di Candiìyce Dryburgh, studentessa del Master in Material Design, ha come obiettivo quello di trovare soluzioni alternative alla carne come alimento, tra cui la carne in vitro, ed interrogarsi sull'eticità di queste scelte © Candyce Dryburgh
La ricerca di Candiìyce Dryburgh, studentessa del Master in Material Design, ha come obiettivo quello di trovare soluzioni alternative alla carne come alimento, tra cui la carne in vitro e interrogarsi sull’eticità di queste scelte © Candyce Dryburgh

Post human

Altro progetto da segnalare, in via Ventura 15, è quello di Maria Yablonina in collaborazione con l’azienda di design dei servizi Logotel. L’installazione più importante della mostra Post human – When technology embedes society è Mobile robotic fabrication eco-system: tre robot, interagendo e muovendosi sincronicamente su una struttura di grandi dimensioni costruiscono una rete sospesa ispirata al modo in cui i ragni tessono le loro trame. Il lavoro della ricercatrice è un tentativo di ipotesi su un nuovo metodo costruttivo rapido e poco dispendioso, in grado di combinare software e hardware per sviluppare una soluzione innovativa nonché un invito a interrogarsi sulla natura del rapporto tra uomo e tecnologia avanzata.

[vimeo url=”https://vimeo.com/203108121″]

Ikea Festival

Quest’anno il cuore festivo di Ventura Lambrate è l’Ikea Festival ospitato in via Ventura 14 negli spazi di un magazzino nei quali il colosso svedese espone le creazioni di vari designer internazionali tra cui Tom Dixon ispirati dal tema Let’s make room for (facciamo spazio per). Da segnalare Growroom, un giardino di forma sferica che si può costruire in casa per avere del verde anche in città, con tanto di istruzioni da seguire, in pieno stile Ikea.

Ikea Festival
Growroom è la soluzione Ikea che incoraggia a costruire e coltivare il proprio orto urbano © Ikea

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