Verso una carta più ecologica

Ricercatori della Emory University di Atlanta hanno scoperto un catalizzatore chimico che permette all’ossigeno di sostituire gli additivi a base di cloro nell’estrazione della cellulosa.

La produzione della carta è una delle più grandi
industrie mondiali: annualmente vengono utilizzate 100 milioni di
tonnellate di pasta di legno.
Nonostante le enormi dimensioni del settore esso risulta essere
antiecologico e non solo per il taglio degli alberi che comporta.
Durante il processo vengono usati additivi chimici a base di cloro,
che sono fortemente tossici, per rimuovere la lignina, la colla
naturale che tiene insieme il legno, e lasciare la sola
cellulosa.
Per le carte di qualità più elevata, la polpa di
legno viene sbiancata e la lignina residua eliminata per mezzo di
cloro. Questo passaggio è quello dove sarebbe possibile
l’utilizzo del nuovo catalizzatore.

Alla fine del processo questo dovrebbe però essere rimosso
completamente, per evitare che tracce di esso finiscano nella
carta, visto che contiene metalli pesanti, come il tungsteno e il
molibdeno.

Siamo di nuovo di fronte a un circolo vizioso?

 

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