L’ascesa dell’estrema destra di Wilders era prevista ma nessuno poteva immaginarla così dirompente. A governare, però, potrebbe non essere lui.
I leader mondiali si incontrano all’Aia per la sicurezza nucleare
Oggi e domani si tiene all’Aia, nei Paesi Bassi, la conferenza internazionale sulla sicurezza nucleare (Nuclear security summit). La terza da quando nell’aprile del 2009 il presidente americano Barack Obama ha tenuto a Praga, in Repubblica Ceca, il celebre discorso sulla necessità di creare uno spazio diplomatico per contenere il rischio di un attacco terroristico
Oggi e domani si tiene all’Aia, nei Paesi Bassi, la conferenza internazionale sulla sicurezza nucleare (Nuclear security summit). La terza da quando nell’aprile del 2009 il presidente americano Barack Obama ha tenuto a Praga, in Repubblica Ceca, il celebre discorso sulla necessità di creare uno spazio diplomatico per contenere il rischio di un attacco terroristico compiuto con un’arma atomica. La prima si è tenuta un anno dopo (2010) a Washington, la seconda a Seul (capitale della Corea del Sud) nel marzo del 2012.
All’Aia sono arrivati i rappresentanti di 53 paesi. Il primo argomento di discussione previsto dall’agenda diplomatica è l’occupazione della Crimea (in Ucraina) da parte delle forze armate russe. Una situazione che ai delegati ha ricordato i tempi della guerra fredda quando, nei primi anni Sessanta, presidenti del calibro di John Fitzgerald Kennedy e Nikita Krusciov discutevano a suon di lettere di come evitare una Terza guerra mondiale a sfondo nucleare.
La Russia e i paesi occidentali, con gli Stati Uniti in testa, avranno l’opportunità di confrontarsi e guardarsi negli occhi. L’incontro più atteso è quello tra il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e il segretario di stato americano John Kerry, vista l’assenza del presidente russo Vladimir Putin. Presenti invece tutti i capi di stato e di governo dei paesi che fanno parte del G7 (Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone, Francia, Italia e Canada).
Il primo ministro olandese Mark Rutte ha detto che “queste conferenze multilaterali sono un’opportunità eccellente per i leader di tutto il mondo per discutere – sia bilateralmente che tra piccoli gruppi di paesi – di diverse questioni ritenute importanti”.
Corea del Nord e Iran non partecipano, ma la decisione è stata presa con l’accordo sia dei governi esclusi che degli organizzatori del vertice.
In questi quattro anni il numero di paesi che detengono abbastanza uranio arricchito o plutonio per fare una bomba è calato passando da 39 a 25, mentre gli incidenti nucleari segnalati all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sono stati 146, per questo la probabilità che se ne verifichi uno “serio” è ancora troppo alta secondo Rutte.
L’ultimo vertice si terrà nel 2016 di nuovo a Washington. La speranza è che al termine di questi incontri diplomatici i paesi che hanno partecipato possano contare su un meccanismo volontario che controlli in modo indipendente, quindi coordinato da un ente come l’Aiea, l’efficacia delle azioni messe in atto dai paesi in materia di sicurezza nucleare internazionale.
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