India, viaggio nelle sfumature dell’anima

Estrema, e per questo affascinante: l’India è un viaggio nella bellezza e nel suo contrario, nella vita terrena scolpita nel marmo e in quella spirituale affidata alle acque del Gange.

  • L’India è tante cose, colori, spezie, moschee, templi, spiritualità, maestosità, ma anche frenesia, confusione, traffico caotico, povertà.
  • È un luogo che ti travolge, fisicamente, mentalmente, con un fascino a cui molti non sanno resistere.
  • Per un primo viaggio nel Paese, il tour organizzato da Turisanda fa tappa a Delhi, Jaipur, Agra e Varanasi.
  • Scopri perché scegliere il viaggio India e Varanasi

I colori forti e vivaci, i profumi speziati e penetranti, la musica tradizionale e riconoscibile, i templi indù e le megalopoli, la spiritualità profonda e Bollywood: il fascino dell’India risiede nella bellezza dei suoi paesaggi, dei tessuti, del suo cibo, della preghiera, dei suoi eccessi, ma al contempo anche nei suoi aspetti più contraddittori, in cui convivono maestosità e incuria, miseria e festa (l’India ha un ricchissimo calendario di feste tradizionali), e dove si celebra il fuoco che brucia la vita terrena.

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Fiori per il culto religioso sul fiume Gange a Varanasi © Turisanda

Partire per l’India, il primo viaggio destinazione Delhi

Per molti l’India è quello che si definisce il viaggio della vita perché si fa quando si è pronti, e poi non si riesce a resistere al richiamo di farvi ritorno. Perché ti entra dentro e ti accompagna per tutta l’esistenza. Viaggiare in India non è semplice poiché tutto è immobile e allo stesso tempo travolgente: il traffico, gli odori, il Taj Mahal, il fiume Gange.

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Donne indiane trasportano l’acqua vicino a Jaipur ©  Turisanda

Affidarsi a un tour organizzato diventa così una buona opzione per approcciarsi a questo mondo straordinario. Se si tratta della prima volta, l’itinerario Voyager Dream e Varanasi di Turisanda percorre le tappe più classiche e imperdibili del Paese fino a spingersi nell’anima dell’India.

È un viaggio di gruppo di dieci giorni per un totale di 985 chilometri percorsi: parte da Delhi, terza città più popolosa al mondo, composta di due luoghi distinti, la Vecchia Delhi e la Nuova Delhi, per un mix di storia e modernità. Nella città vecchia si attraversano i vicoli in risciò, si esplora il mercato di Chandi Chwok, si visita la grande moschea Jama Masjid, capace di ospitare fino a 20mila fedeli, ci si sofferma sul Rashtrapati Bhavan, la residenza ufficiale del presidente dell’India, e sulla Porta dell’India, memoriale dei caduti di guerra.

La città nuova ospita il Qutub Minar, il minareto di mattoni simbolo della capitale indiana, il Birla Temple, tempio induista inaugurato da Ghandi, e il Bangla Sahib, il più vasto tempio Sikh della città: qui si può accedere alle cucine dove migliaia di pellegrini ricevono gratuitamente tre pasti al giorno serviti da centinaia di volontari.

Dalla ricca Via della Seta alla città rosa, Jaipur

Mandawa è la seconda tappa del viaggio, città sulla Via della Seta, dove è possibile ammirare gli haveli, le antiche case dei commercianti in cui opere d’arte e pareti affrescate e decorate con scene di vita quotidiane e religiose dovevano restituire la ricchezza di chi vi abitava. Si prosegue poi per la terza tappa a Jaipur, capitale del Rajasthan e conosciuta come città rosa: costruita secondo la concezione architettonica induista del Vastu Shastra, ha questo aspetto da quando, nel 1876, per accogliere il principe di Galles Edoardo VII, il Maharaja Ram Singh fece dipingere tutti gli edifici di rosa, colore simbolo di ospitalità.

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Una tipica casa haveli a Mandawa © iStock

Dopo una visita alle principali attrazioni della città come l’Hawa Mahal, ovvero il palazzo dei venti, un “alveare” in arenaria rosa e rossa che consentiva alle donne della famiglia reale di osservare la vita quotidiana nella strada senza essere viste, e il Forte Amber, a Jaipur si può vivere l’esperienza di cucinare un pasto indiano e pranzare con una famiglia locale.

 

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Taj Mahal, amore e bellezza custoditi per sempre nel marmo

Il viaggio continua ad Agra che, con Delhi e Jaipur, compone il cosiddetto triangolo d’oro indiano, chiamato così per la forma che si ottiene tracciando la rotta tra le città sulla mappa. È qui che si trova il Taj Mahal, celebre mausoleo in marmo bianco di architettura islamica, patrimonio Unesco e una delle sette meraviglie del mondo, vetta della creatività e della devozione umana. Fu costruito nel 1632 dall’imperatore moghul Shāh Jahān in memoria della moglie Mumtāz Maḥal, morta di parto. Emblema dell’India, il Taj Mahal sorprende da ogni angolazione con la sua architettura di pieni e vuoti che si rispecchia nell’acqua proveniente dal fiume Yamun, mentre la vista ravvicinata permette di ammirare le pietre intarsiate nel marmo che compongono disegni decorativi. 

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Il Taj Mahal, una delle sette meraviglie del mondo moderno © iStock

Varanasi, nelle pieghe dell’anima 

Destinazione finale e culmine del viaggio è Varanasi, città che sorge sul fiume Gange e che lo scrittore statunitense Mark Twain descrive come “più antica della storia, più antica della tradizione, più antica persino della leggenda…”. Per la religione induista è il luogo sacro dove tutto ha avuto inizio e dove tutto ha fine. Si sussurra che è qui che cadde il primo raggio di luce, accendendo la scintilla della vita. Ed è qui che gli induisti vengono a morire, perché facendosi cremare e spargendo le proprie ceneri nel fiume, possono interrompere il ciclo di morte e rinascita chiamato Samsara.

Spostandosi in barca sul Gange, si assiste alla quotidianità vissuta sui ghat, gli argini a gradoni che si trovano sulla riva del fiume, dove gli indiani pregano, i bambini giocano, i Sadhu (gli asceti induisti) meditano, le mucche riposano, dove si lavano i panni, si fanno le abluzioni e dove vengono accese le pire funebri.

Un’esperienza intensa e toccante, carica di spiritualità e di emozioni, amplificata dai canti dei sacerdoti, dal rosso del fuoco vivo e dai fumi dell’incenso. Tutto questo rende Varanasi un luogo speciale, in cui la morte è brulicante di vita. Un luogo fuori dal tempo e indimenticabile. 

Poi d’un tratto l’incantesimo svanisce e tutto continua, tra sari di seta che svolazzano nei mercati e l’aroma invitante di una pietanza speziata. L’India. 

Perché scegliere il viaggio India e Varanasi 

  • Cultura completamente diversa da quella occidentale: la spiritualità e l’approccio alla vita indiani stravolgono ed emozionano allo stesso tempo.
  • Paesaggi e templi meravigliosi, gioielli rari e preziosi.
  • Passeggiare lungo i ghat è un’esperienza unica, l’incontro con la spiritualità del Gange, tra candele fluttuanti e preghiere.
  • Turisanda propone: a Delhi la possibilità di accedere alla mensa per i poveri del tempio Sikh; doppio pernottamento ad Agra per avere più tempo per visitare il Taj Mahal; corso di cucina in una famiglia indiana a Jaipur; doppio pernottamento a Varanasi per una suggestiva immersione nella sua profonda spiritualità.

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