Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Il viaggio di papa Francesco in Africa è più dirompente di mille bombe
Dal 25 al 30 novembre il capo della Chiesa cattolica sarà in missione nel continente africano: Kenya, Repubblica Centrafricana e Uganda, queste le tappe. È il primo viaggio di papa Francesco in Africa e il calendario è stato confermato integralmente nonostante i recenti attentati terroristici che si sono verificati in giro per il mondo. Inclusa la
Dal 25 al 30 novembre il capo della Chiesa cattolica sarà in missione nel continente africano: Kenya, Repubblica Centrafricana e Uganda, queste le tappe. È il primo viaggio di papa Francesco in Africa e il calendario è stato confermato integralmente nonostante i recenti attentati terroristici che si sono verificati in giro per il mondo. Inclusa la decisione di spostarsi tra la folla su veicoli scoperti, senza vetri o altre forme di “blindatura”. Francesco incontrerà i fedeli, i leader politici e religiosi dei vari paesi cercando di inviare messaggi di unità, tolleranza e riconciliazione.
Tutte le persone – veramente tutte – sono importanti agli occhi di Dio.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 19 Novembre 2015
Karibu Kenya, benvenuto in Kenya
La prima tappa del viaggio è Nairobi, capitale del Kenya. Qui Francesco pronuncerà sette discorsi in tre lingue: inglese, spagnolo e italiano. Tra i vari appuntamenti in agenda, c’è la visita agli abitanti di uno degli “slum” (baraccopoli) di Nairobi: Kangemi. Nonostante il Kenya sia un paese in crescita, solo il 30 per cento della popolazione ha accesso ai servizi sociali, solo il 62 per cento all’acqua potabile. Il 2 aprile all’università di Garissa, si è verificata la strage di 150 studenti cristiani rivendicata dai terroristi di Al Shabaab.
Uganda e diritti civili
L’Uganda è noto al mondo per le sue leggi che trattano l’omosessualità come un crimine. Il presidente Yoweri Museveni ha affermato nel corso di un’intervista che gay e lesbiche sono “ripugnanti”. La giurisdizione ugandese prevede l’ergastolo per gli omosessuali considerati recidivi e vieta la promozione dei loro diritti o qualsiasi altra forma di sostegno. Una legislazione incivile. Lo stesso Francesco, pur non esprimendosi in favore delle coppie omosessuali, ha dichiarato: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”
Repubblica Centrafricana, dove è in corso la guerra civile
Se è la prima volta che Francesco fa un viaggio in Africa, è la prima volta che un Papa visita un paese dove è in corso una guerra civile. Nella capitale Bangui incontrerà la comunità islamica in una moschea che si trova in uno dei quartieri più pericolosi della città. Lo scopo è promuovere il dialogo e ribadire che non si può giustificare la violenza con il nome di Dio, qualunque esso sia. Dal 2013, nella Repubblica Centrafricana è in corso un conflitto tra le milizie cristiane e la popolazione musulmana che ha causato oltre 5.000 morti e centinaia di migliaia di profughi interni o che hanno deciso di oltrepassare il confine. Da qui, dalla cattedrale di Bangui, il Papa inaugurerà ufficialmente il giubileo straordinario dedicato alla misericordia, che nel resto del mondo comincerà l’8 dicembre. Un gesto simbolico, ma straordinario per un paese che ha bisogno di ritrovare l’unità dopo anni di scontri fratricidi.
Il viaggio di papa Francesco si concluderà il 30 novembre. La speranza è che possa trasformarsi in una testimonianza di come il dialogo tra persone, l’apertura mentale e l’incontro tra culture possano contribuire a risolvere conflitti e a sconfiggere la violenza. Molto più di tutte le bombe e le ritorsioni che un capo di stato può scagliare.
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