Lorenzo Bertelli, Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo Prada, anticipa le novità della terza edizione del progetto Sea Beyond.
“Sull’alimentazione ci stiamo giocando tutto. Il futuro del Pianeta dipende dall’alimentazione”, su questo Angelo Vaira non ha dubbi. Ma ci spiega anche che il problema va oltre al semplice cibo che mangiamo. Si tratta di prendere coscienza della rete in cui questo piatto si inserisce; degli esseri viventi, umani, animali e vegetali, coinvolti; dei processi psicologici e sociali che ci portano a scegliere quello stesso alimento. L’atto del mangiare è molto più complesso di ciò a cui siamo abituati a pensare.
Vaira è una delle personalità italiane più influenti nell’ambito dell’educazione cinofila, ma è anche un divulgatore scientifico e un insegnante di meditazione. L’abbiamo incontrato all’interno del progetto editoriale Siamo fatti di terra, realizzato in collaborazione con Alce Nero. Quello che è emerso è un discorso che indaga la natura stessa dell’essere umano e come l’apertura verso altre forme di intelligenza, animali e vegetali, possa aiutarci a capire quanto ci stiamo perdendo.
Siamo come i bambini di tre anni con un fucile in mano, non abbiamo ancora capito gli effetti della tecnologia e di che cosa stiamo facendo
Siamo abitanti del Pianeta, non padroni
“Sull’alimentazione ci stiamo giocando tutto, ma com’è possibile che non riusciamo a cambiare?”. È una delle domande che Angelo Vaira si è posto durante questa intervista.
La questione dell’alimentazione si colloca su un duplice binario – ci spiega –: da un lato abbiamo l’estrema sofferenza causata agli animali negli allevamenti intensivi. Le conseguenze di questo modello coinvolgono l’etica personale, così come una serie di effetti innegabili sulla salute del Pianeta e delle persone.
Dall’altro abbiamo un fortissimo attaccamento alle nostre abitudini, che per cambiare necessitano di grande saggezza e autoconsapevolezza, qualità che si possono maturare solamente intraprendendo un profondo lavoro su se stessi.
“Il futuro non dipende solo dall’informazione – precisa –, dipende anche da quanto impegno metteremo a lavorare su noi stessi, come singoli individui”.
Il lockdown causato dall’emergenza sanitaria ha avuto effetti molto diversi sulle persone. “Chi era già abituato a lavorare su se stesso, nel complesso l’ha vissuto bene; al contrario c’è chi l’ha vissuto come una situazione di oppressione”, spiega.
La cooperazione è la legge di natura più importante
“Dobbiamo cambiare la nostra idea che vivere secondo natura è vivere secondo violenza. La natura non ci insegna che vince il più forte, ma che vince chi si adatta, chi coopera meglio”, racconta Vaira.
Siamo abituati a pensare al mondo naturale come una piramide con noi stessi, la specie che si crede più evoluta, in cima. “Dovremmo avere l’umiltà di comprendere che potremmo non essere al vertice e che potrebbe non esserci nessun vertice”, aggiunge.
“Oggi biologi ed etologi ci dicono che senza la cooperazione non potremmo esistere. Darwin stesso diceva che a vincere non è tanto il più forte ma quello che si adatta meglio ai cambiamenti ambientali. E come puoi adattarti? Lo puoi fare solo cooperando. La cooperazione è la legge di natura più importante. Non a caso, gli animali si prendono cura della prole, ma anche del proprio gruppo e spesso anche di individui appartenenti a specie diverse”.
Gli animali offrono un insegnamento di vita anche sulla morte
“La morte è un tabù in occidente, ma è necessaria. Non è possibile evolvere e migliorare senza la morte. Prenderne coscienza permette di vivere diversamente la propria vita e rendersi conto che forse ci si stava perdendo le cose veramente importanti”.
E sono stati proprio gli animali a insegnarlo ad Angelo. “Le persone alla fine della vita dei propri animali soffrono moltissimo, ma cosa si ricordano? Non si ricordano i momenti in cui è stato ubbidiente. Si ricordano i momenti in cui è stato se stesso, anche quando ha combinato qualche marachella. Pensare alla fine della vita, la allunga, la approfondisce e ci permette di capire il senso delle cose che stiamo facendo, compreso cosa stiamo mangiando e le conseguenze che avrà sul resto del Pianeta”.
Davanti a quello che mangiamo dovremmo fermarci e pensare alla vastissima, incommensurabile rete di individui che hanno permesso quel piatto
Le intelligenze animali e vegetali secondo Angelo Vaira
“Gli animali ci offrono una scuola incredibile sull’amore, la condivisione, il rispetto, l’etica, la morale. Non siamo abituati a pensare a queste cose – riflette Vaira –. Li pensiamo come degli esseri umani, ma un po’ più stupidi. Oggi però possiamo parlare di intelligenze: ogni animale con le sue motivazioni, in quella nicchia ecologica ha bisogno di un’intelligenza che altri animali non avranno. Faremmo bene a fare un atto di umiltà e imparare da loro”.
I modelli naturali possono insegnare molto all’essere umano, ma per farlo bisogna essere disposti a mettere in dubbio lo stile di vita tenuto fino ad oggi. “In Nuova Guinea dicono che il cambiamento avviene quando ‘i pensieri entrano nei muscoli’, se no rimangono chiacchiere – conclude Vaira –. Come fai a far entrare la natura nei muscoli? Basterebbe passare più tempo seduti sotto gli alberi. E osservare”.