Livia Giuggioli e Nicola Giuggioli partecipano al progetto di crowdfunding di LifeGate discutendo insieme a Marco Montemagno sulla sostenibilità.
Il riscaldamento globale ci impone un cambiamento, velocissimo, per salvaguardare il pianeta e noi stessi. E la prima cosa che serve (paradossalmente) è prendersi del tempo – tutti – per avere la certezza di compiere scelte e adottare atteggiamenti che vanno nella direzione migliore per l’ambiente e le persone. Ma come fare?
Abbiamo parlato del valore del tempo e dei suoi insegnamenti con Elena Loewenthal, direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, scrittrice, traduttrice e collaboratrice del quotidiano La Stampa, e Luca Beatrice, critico d’arte e storico del cinema, nella prima delle quattro puntate di Storie di cambiamento di mano in mano. Il format, condotto dalla creator Giulia Ceirano, è promosso da Lavazza per raccontare il cambiamento che passa “di mano in mano”, da una persona all’altra, attraverso la condivisione di punti di vista, competenze, antichi saperi, esperienze, storie e racconti.
Storie di cambiamento di mano in mano
Ogni chiacchierata ha protagonisti diversi e si svolge in una location diversa, ma sempre “casa” di alcuni top client Lavazza che fanno parte della community dei Coffee Defenders. Si tratta della community di baristi consapevoli che, insieme ai loro clienti ‘coffee lovers’, diffondono la cultura del buon caffè sostenibile, riuscendo così a trasformare piccoli gesti concreti – come la preparazione di una tazzina di caffè – in un primo passo per un futuro migliore.
Tra queste location c’è anche Barney’s, il bar del Circolo dei Lettori, dove tra una presentazione e un gruppo di lettura le persone possono prendersi del tempo per sé, oziare, condividere idee e pensieri gustando un espresso preparato con una delle miscele La Reserva de ¡Tierra!.
Il tempo, il caffè, l’ozio, la creatività
In questa lunga chiacchierata, Loewenthal e Beatrice hanno raccontato a Ceirano il loro rapporto con il tempo, e il valore che questo concetto ha assunto nei libri e nell’arte contemporanea. Ma, soprattutto, hanno ricordato il valore dei momenti di ozio, spesso imprescindibili per accendere la scintilla della creatività e sviluppare le idee necessarie per produrre un cambiamento sostenibile e duraturo.
“Noi sottovalutiamo il non far nulla”, ha detto Loewenthal. “Qui al circolo ogni tanto capita di vedere delle persone che vengono apposta per oziare e prendere un caffè. L’ozio è una bellissima cosa, non è uno spreco: senza quei momenti, non riusciremmo ad attivare una parte dei nostri neuroni e dunque a pensare”.
“Uno dei primi lavori di Maurizio Cattelan è stato la Fondazione Oblomov, una borsa di studio per un artista che per un anno si fosse impegnato a non esporre il proprio lavoro e a non fare niente”, ha aggiunto Beatrice. “Ci sono diversi artisti che nella loro carriera a un certo punto hanno effettuato questo momento di sospensione forte: non fare nulla, non produrre degli altri segni”.
Parlare di tempo significa parlare di qualità
Parlare del valore al tempo, però, molto spesso significa anche parlare del concetto di qualità. Un esempio perfetto è rappresentato dal Monsooned Malabar, tipologia di caffè presente nella miscela di Lavazza La Reserva de ¡Tierra! India, che prende il suo nome dagli umidi venti monsonici che soffiano sui chicchi e ne causano un cambiamento nella forma e nel gusto: il risultato è un caffè intenso e vellutato, dalla bassa acidità. È proprio il tempo a rappresentare il segreto della qualità di Lavazza La Reserva de ¡Tierra! India.
Un suggerimento per il futuro
Ma cosa serve per vivere al meglio il proprio tempo e metterlo a frutto? Loewenthal non ha dubbi: come insegna Amos Oz, “Esercitare la curiosità. È una cosa salvifica. Porta a vedere un’opera d’arte, leggere un libro, interessarti agli altri.” E a generare quel cambiamento positivo per noi e per il Pianeta di cui davvero abbiamo bisogno.