In occasione dello Youth4Climate abbiamo parlato con i delegati del Brasile e i rappresentanti dei popoli indigeni della lotta per proteggere le loro terre.
“I cambiamenti climatici non sono solo una minaccia, ma un’opportunità per creare un Pianeta più verde e più sano”. È quanto ha dichiarato Greta Thunberg prendendo la parola nel corso di Youth4Climate: driving ambition, l’evento dedicato ai giovani attivisti ospitato nella città di Milano dal 28 al 30 settembre. Un incontro per dare voce alle nuove generazioni in vista della pre-Cop e della Cop 26, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite che quest’anno si tiene a Glasgow, in Scozia.
“Da parte dei leader continuiamo a sentire parole bellissime che non hanno portato ai fatti. Le nostre speranze e i nostri sogni annegano in tutte queste promesse e parole vuote. Se questo è il loro modo di combattere la crisi climatica, non ci piace affatto. Dicono di ascoltarci, ma non è vero”, ha proseguito Thunberg fra gli applausi.
“La speranza non è qualcosa di passivo. Possiamo invertire questa tendenza, ma servono riduzioni drastiche delle emissioni, riduzioni mai viste prima. Non possiamo più permettere ai potenti di decidere cosa sia la speranza. La speranza è dire la verità, agire, e viene sempre dalla gente. Noi vogliamo un futuro sicuro, vogliamo la giustizia climatica. Ora”.
Insieme a Thunberg hanno parlato, alla seduta plenaria di apertura, anche il ministro Roberto Cingolani, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il segretario esecutivo dell’Unfccc Patricia Espinosa, il presidente della Cop 26 Alok Sharma (con un videomessaggio) e Vanessa Nakate, anche lei giovane attivista per il clima.