Protagonista del nuovo appuntamento di Eventi naturali è Ceri, uno dei produttori più innovativi, influenti, poliedrici e interessanti della scena italiana.
Tra musica e natura esiste un legame primordiale: tra tutte le arti, la musica è quella che ha il rapporto più stretto con la natura. I primi esseri umani riconoscevano i suoni che portavano tempeste o annunciavano pericoli e, sin dagli albori, la musica è stata concepita come l’emulazione dei suoni della natura e usata per celebrare o esorcizzare eventi naturali.
La natura è protagonista ispiratrice anche di opere imponenti di compositori classici e romantici come Beethoven o Schubert, in cui gli strumenti imitano i suoni del bosco, l’urlo del vento, lo scatenarsi della tempesta, lo scorrere dell’acqua, il canto degli uccelli. Ma è fonte anche di pace e silenzio, un silenzio che nella musica è importante così come lo è il suono.
Insomma, la musica stessa è natura ed è per questo che con il nuovo format Eventi naturali abbiamo deciso di portare alcuni fra gli artisti più interessanti dell’attuale panorama musicale italiano a suonare in posti insoliti, a cui sono particolarmente legati e che rappresentano i loro luoghi del cuore: suggestivi palcoscenici naturali immersi nella natura dove conoscerli meglio, dando vita a veri e propri eventi musicali naturali.
Giorgio Poi ha scelto il parco dei Gessi bolognesi
Il primo appuntamento di Eventi naturali ospita Giorgio Poi, uno dei cantautori più talentosi e apprezzati della scena musicale italiana. Novarese di nascita, romano di adozione e con numerose esperienze di vita e artistiche tra Londra e Berlino, da qualche anno ha deciso di tornare in Italia e di vivere a Bologna.
La nostalgia è un sentimento che fa parte delle mie canzoni. Lo considero un sentimento positivo: vuol dire che c’è un sentimento a cui comunque aspiri, che sia nostalgia del passato o del futuro o del presente, o di se stessi o degli altri.
— Giorgio Poi
Prima di fermarci ad ascoltarlo, immersi nel parco dei Gessi bolognesi, un’area naturale protetta che si sviluppa sulle prime pendici della collina bolognese e che ospita spettacolari affioramenti dei gessi e caratteristici calanchi, abbiamo chiacchierato con lui della sua scelta di tornare in Italia dopo le sue numerose esperienze all’estero e del perché ha scelto di vivere a Bologna, di com’è nato il suo primo disco Fa niente, di Paolo Conte, “uno dei suoi eroe”, ma anche del suo concetto di nostalgia come sentimento positivo e del peso che il mondo della natura ha sul suo modo di essere e di scrivere.