Come la crisi economica, la crisi politica, il terremoto dello scorso febbraio e l’opposizione finalmente unita possono essere il punto finale dell’epoca di Erdoğan.
Lui è il banchiere d’affari della banca Rotschild. Lei è l’avvocata entrata in politica a 18 anni. Il 24 aprile è il giorno della sfida finale.
Parliamo delle elezioni presidenziali in Francia che oggi, come cinque anni fa, vedono scontrarsi Emmanuel Macron e Marine Le Pen. I due candidati hanno passato nuovamente il primo turno delle elezioni che si è tenuto domenica 10 aprile. Macron ha ottenuto il 27,6 per cento dei consensi. Le Pen il 23,41.
Al terzo posto è arrivato invece il candidato della sinistra Jean-Luc Mélenchon, con il 21,9%. E se le forze progressiste lo avessero sostenuto unite, sarebbe stato lui a sfidare Macron.
Il 24 aprile è il giorno del ballottaggio, che per dirla con le parole dello chef Alessandro Borghese, potrebbe confermare o ribaltare il risultato: i francesi potrebbero rieleggere l’attuale presidente per altri cinque anni, oppure potrebbero votare per Marine Le Pen, che diventerebbe così la prima donna alla guida della Repubblica francese.
Sui due candidati pesano gli ultimi cinque anni, partiti con le rivolte dei gilets jaunes e segnati prima in una pandemia e poi in una guerra alle porte dell’Europa. Per questo, anche se ci sembra di rivivere di nuovo il 2017 , quando i due si erano scontrati alle presidenziali per la prima volta, la situazione oggi è ben diversa; e soprattutto lo sono i due candidati e le strategie che li hanno condotti fino a questo risultato. Per capire in che modo dobbiamo tornare proprio a quella domenica 7 maggio del 2017, quando nella piazza del Louvre risuonava l’inno alla gioia di Beethoven ed Emmanuel Macron si apprestava a diventare il più giovane presidente della storia francese.