I cambiamenti climatici non sono una prospettiva, ma una realtà. E ce ne rendiamo conto ogni giorno – in modo talvolta traumatico – quando leggiamo le notizie sugli incendi, le alluvioni, le temperature record, gli uragani e gli altri eventi meteo estremi che ormai non risparmiano nessun luogo del Pianeta. La buona notizia sta nel fatto che non siamo totalmente inermi di fronte alla crisi climatica, e non dobbiamo esserlo. Cittadini, imprese e comunità hanno la possibilità di adattarsi a questi impatti, anche con il prezioso supporto delle assicurazioni.

“Il mestiere delle assicurazioni è quello di comprendere innanzitutto quali sono i rischi, essere in grado di identificarli e quantificarne i possibili impatti. Sempre di più quello che ci è richiesto è di aiutare la prevenzione, in particolare. Ciò significa mettere in campo le nostre competenze in ambito di rischio per supportare le imprese nella definizione degli interventi che possono ridurre il rischio medesimo”, spiega Giulia Balugani, sustainability manager di UnipolSai Assicurazioni. L’abbiamo incontrata mercoledì 22 settembre presso lo Spazio Teatro No’hma Teresa Pomodoro di Milano, dove si è svolta la presentazione dei risultati del settimo Osservatorio sullo stile di vita sostenibile condotto da LifeGate, in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR.

Le assicurazioni aiutano imprese e cittadini a ridurre i rischi

Finora abbiamo parlato soprattutto di imprese, ma anche i singoli cittadini hanno l’opportunità di tutelarsi dall’impatto del clima? “Assolutamente sì. In misura ridotta, ma il principio è lo stesso. Pensiamo per esempio alle abitazioni: anche in quel caso ci sono dei sistemi di prevenzione che possono essere messi in atto”, specifica Balugani. Otto italiani su dieci, secondo i dati Istat, vivono in una casa di proprietà: stipulare una polizza assicurativa significa avere le spalle coperte di fronte a possibili danni. Su questo fronte però la consapevolezza è ancora in parte da costruire. “Si sa cos’è il cambiamento climatico, si sa che comporta gravi rischi, ma è più complesso capire come questi rischi si riflettono sulla propria casa”, sottolinea Balugani. “Un ambito di lavoro, quindi, è proprio quello di aiutare le persone, così come le imprese, a comprendere qual è la posta in gioco”.

Alluvione di Parigi. Secondo i ricercatori, le città saranno colpite da eventi estremi con frequenza sempre maggiore nei prossimi anni. © Meteoweb

Il settimo Osservatorio sullo stile di vita sostenibile di LifeGate

I cittadini conoscono il concetto di sostenibilità, nelle sue varie declinazioni? Credono nel cambiamento? Sono disposti a ridisegnare le proprie abitudini quotidiane per renderle più rispettose del Pianeta e degli altri? A queste domande vuole dare risposta l’Osservatorio sullo stile di vita sostenibile condotto da LifeGate in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR.

Il 22 settembre 2021 a Milano sono stati presentati i risultati della settima edizione nazionale, accompagnati da un focus sulle città di Milano e Roma. La ricerca è stata condotta su un campione di 921 individui rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, con un approfondimento sulla Generazione Z. Il progetto vede il supporto di Gruppo Unipol, Koelliker, Michelin Italia, Ricola e Vaillant Italia.

I risultati sono incoraggianti: nonostante il periodo di incertezza legato all’emergenza sanitaria, il 75 per cento degli italiani si dichiara coinvolto in prima persona nei temi della sostenibilità, un dato in linea con quello di Milano (74 per cento) e Roma (79 per cento).

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