LifeGate talk torna per fare il punto su logistica e gestione dei pneumatici, temi fondamentali per il futuro della mobilità sostenibile.
Nel nuovo incontro di LifeGate talk, gli ospiti in studio si confrontano sulla qualità dell’aria, tema complicato, ma altrettanto centrale in ambito mobilità. Quando si parla di mobilità, infatti, la necessità prioritaria è indubbiamente la sua progressiva decarbonizzazione, macro argomento che ha un legame imprescindibile con una serie di altre questioni come la necessità di monitoraggio dell’aria, la tutela della salute dei cittadini, la prevenzione dell’inquinamento e l’influenza degli inquinanti sui cambiamenti climatici.
La qualità dell’aria ha diversi nemici – come il particolato atmosferico, gli ossidi di azoto (NOx) e il benzene, un agente chimico organico volatile derivante dal petrolio – ma, proprio perché ha diverse concause, ha anche possibili soluzioni che sono diversificate tra loro. È proprio su queste ultime che si focalizza la nuova puntata di LifeGate talk. Quali sono gli spunti per il miglioramento della qualità dei trasporti nelle nostre città? Come coinvolgere e sensibilizzare i giovani? Come incoraggiare l’industria automobilistica all’elettrificazione e a soluzioni che puntano al miglioramento della qualità dell’aria nei centri urbani?
A queste e a molte altre domande hanno tentato di dare una risposta gli ospiti di questo secondo appuntamento: Paolo Corazzon, meteorologo e divulgatore scientifico di 3BMeteo; Silvia Brini, area monitoraggio qualità dell’aria e climatologia operativa dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra); Silvia Bollani, coordinatrice test comparativi e inchieste di Altroconsumo; e Marco Buraglio, direttore veicoli commerciali Ford Italia. Moderati in studio da Roberto Sposini, giornalista, chief mobility editor di LifeGate, gli ospiti hanno portato le loro esperienze, i loro punti di vista, dando qualche suggerimenti sulle possibili soluzioni alle problematiche legate alla qualità dell’aria.
Qualità dell’aria: facciamo il punto nel nuovo appuntamento di LifeGate talk
Quando parliamo di qualità dell’aria, la prima cosa da considerare è la relazione che esiste tra condizioni meteo e concentrazione degli inquinanti nell’atmosfera: alcuni elementi come pioggia e vento possono infatti favorire la dispersione degli inquinanti.
A questo proposito, come sottolineato da Paolo Corazzon nel corso del talk, negli ultimi anni i cambiamenti climatici hanno peggiorato la situazione dell’inquinamento nell’aria: “Pensando all’Italia, mediamente le precipitazioni non sono cambiate come quantità totale, ma è diversa la distribuzione della pioggia durante l’anno, per cui sono diminuite le giornate di pioggia utili a ripulire l’aria dagli agenti atmosferici inquinanti, con conseguente peggioramento della qualità dell’aria”. Nel nostro Paese la situazione è resa ancora peggiore dalle caratteristiche morfologiche della pianura Padana, che di fatto la rendono una delle zone più inquinate d’Europa.
Ma non dobbiamo gettare la spugna: abbiamo l’esempio di Londra, un tempo conosciuta per il suo smog, ora si vive meglio grazie a politiche di rimboschimento delle aree circostanti e trasporti pubblici eccellenti.
L’inquinamento atmosferico è quindi un punto focale nel dibattito su sostenibilità e cambiamenti climatici, un tema che necessita di un impegno urgente e concreto da parte della politica, delle istituzioni, sia pubbliche che private, ma anche dei singoli cittadini. Alla recente Cop26, il naturalista britannico David Attenborough ha avvertito che ad essere gravemente colpita dalle conseguenze dei cambiamenti climatici in atto non sarà “una generazione immaginaria” del futuro, ma già “i giovani di oggi”.
Le mobilitazioni degli attivisti per il clima sono una realtà in tutto il mondo, ma riguardo all’inquinamento, in Italia, quali sono le iniziative messe in atto per sensibilizzare e responsabilizzare i giovani sul tema?
Silvia Brini di Ispra ci ha portato l’esempio di Cleanair@school, progetto promosso da Epa network (la rete delle agenzie ambientali europee), coordinata dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea). Cleanair@school è stato accolto molto bene da ragazzi di ogni ordine e grado e da esso è scaturita un’ulteriore iniziativa con lo scopo di stimolare i giovani coinvolti a raggiungere la scuola a piedi, mettendo in evidenza gli ostacoli che impedivano di muoversi camminando e che ha permesso loro di portare le proposte avanzate per la rimozione degli ostacoli alle amministrazioni locali di competenza, per una presa di coscienza davvero sotto tutti gli aspetti.
Tutti gli interventi di riforestazione urbana, tutte quelle tecnologie che mirano a rimuovere gli inquinanti dall’atmosfera danno una mano alla soluzione del problema dell’inquinamento.
Silvia Bollani di Altroconsumo ci ha parlato di un altro progetto a tema inquinamento atmosferico: Senti che aria, indagine per il miglioramento della qualità dei trasporti. Misurando tempo, esposizione e stimando la produzione di inquinanti in funzione della modalità di trasporto scelta tra bicicletta, trasporto pubblico o auto a combustione durante le ore di punta a Milano, l’indagine ha scoperto prima di tutto che i tempi di spostamento sono a favore della modalità ciclistica o del trasporto pubblico, ma anche a quali inquinanti sono maggiormente esposte le persone, in funzione della tipologia di mobilità scelta, con risultati molto interessanti. Come ha detto Silvia Bollani: “Bisogna capire se si vuole essere parte del problema o parte della soluzione”.
Mobilità elettrica e qualità dell’aria
Sul tema della qualità dell’aria è stato coinvolto nel dibattito il marchio automotive Ford che sta lavorando per raggiungere l’ambizioso obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2050.
Marco Buraglio, direttore veicoli commerciali Ford Italia, ha parlato della necessità per l’azienda di rendere sempre più efficiente il connubio tra l’obbligo di ridurre l’impatto dei mezzi di trasporto sull’ambiente e la necessità di mantenere ottimali le prestazioni dei veicoli, in particolare in ambito commerciale e trasporto merci dove si devono garantire capacità di carico elevate.
Ci troviamo davanti a un cambiamento epocale, una grande rivoluzione e una grande casa costruttrice ha un’altrettanto grande responsabilità (…) In Ford stiamo facendo capire con i fatti alle aziende e ai consumatori che il nostro impegno è preciso e concreto.
Sul fronte veicoli commerciali e mobilità sostenibile, già da alcuni anni Ford motor company ha sviluppato diversi progetti, impegnandosi a produrre i due terzi dei veicoli plug-in hybrid o elettrici entro il 2030. “Ancora oggi Ford è l’unico brand sul mercato che offre motorizzazioni mild hybrid e plug-in su un veicolo commerciale e sono molte le iniziative che si muovono nella direzione della sostenibilità”, ha ricordato Marco Buraglio: dal riutilizzo di materiali e l’uso di biopolimeri all’introduzione della funzione geofencing, sistema che permette a un veicolo di modificare automaticamente la modalità di guida in elettrica, quando entra in una zona a basse emissioni.
Consapevolezza, formazione, sensibilizzazione dei giovani, progetti di monitoraggio ed elettrificazione della mobilità: tutti temi che sono stati toccati in questo secondo appuntamento di LifeGate Talk; tasselli che vanno a comporre il quadro di un futuro più sostenibile.
LifeGate Talk: il format
Grazie al supporto di Ford, nasce il nuovo format LifeGate talk: una serie di educational digital talks e dibattiti con ospiti in studio per innescare un confronto sulle maggiori tematiche legate alla mobilità sostenibile e proporre soluzioni alle criticità ad esse legate.