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Il 13 giugno 2022 è stata inaugurata la prima statua dedicata a una donna scienziata in Italia. L’omaggio è a Margherita Hack e la sua statua oggi si può vedere davanti all’università Statale di Milano, in largo Richini.
L’opera realizzata dall’artista bolognese Sissi (alias Daniela Olivieri) si chiama “Sguardo fisico” e rappresenta Margherita Hack intenta a osservare le stelle mentre emerge da un vortice raffigurante una galassia.
L’astrofisica è raffigurata mentre alza le braccia verso l’alto, simulando un telescopio: un gesto emblematico e un vero e proprio invito alla scoperta e all’immaginazione, che dichiara quella determinazione e tenacia che le permisero di affrontare la sfida con il mondo scientifico, al tempo dominato da figure maschili.
Chi è stata Margherita Hack
Margherita Hack è nata a Firenze nel 1922 ma ha trascorso gran parte della sua vita a Trieste, dove è morta nel 2013, all’età di 91 anni. Ha insegnato all’università di Firenze dal 1948 al 1951, poi è passata a lavorare all’osservatorio astronomico di Merate, tenendo contemporaneamente corsi all’istituto di fisica dell’università di Milano. Nel 1964 ottenne la cattedra di astronomia all’università di Trieste dove insegnerà fino al 1992. È stata la prima donna italiana a dirigere l’osservatorio astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, portandolo a rinomanza internazionale.
Hack è stata un membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche, nonché direttrice del dipartimento di astronomia dell’università di Trieste dal 1985 al 1991 e dal 1994 al 1997. È stata un membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei. Per lungo tempo ha fatto parte dei gruppi di lavoro dell’Esa (l’agenzia spaziale europea) e della Nasa. In Italia, con un’intensa opera di promozione ha ottenuto che la comunità astronomica italiana espandesse la sua attività nell’utilizzo di vari satelliti a livello internazionale.
Oltre alle sue numerose pubblicazioni (Margherita Hack ha diretto anche due testate di divulgazione scientifica), la scienziata ha affiancato alle sue attività accademiche e pratiche anche numerose attività politiche e sociali. Candidata prima con i Progressisti e poi con il Partito Comunista, è stato riconosciuto il suo impegno a favore dei diritti omosessuali e a favore dell’eutanasia.
Una statua per ispirare gli scienziati del futuro
L’opera installata a Milano è frutto di un concorso di idee lanciato nel luglio 2021 e curato dalla Casa degli Artisti di Milano e sostenuto da Fondazione Deloitte, che ha donato la scultura al comune di Milano e si occuperà della sua manutenzione negli anni a venire.
La scultura, realizzata in bronzo e alta 270 centimetri prima presso la Bottega d’arte Ceramica Gatti di Faenza e poi presso la Fonderia artistica De Carli di Torino, è stata installata in occasione del centenario dalla nascita dell’astrofisica. Margherita Hack è rappresentata come in una metamorfosi: una persona nata dagli elementi di una galassia e impegnata a studiare le stelle che la formano.
Il corpo è di colore grigio intenso: emerge dal magma della vita che pulsa dentro la crosta terrestre. Le mani di colore oro, come gli astri incastonati nella galassia sono alzate verso il cielo per guardarvi attraverso senza strumenti. Il titolo “Sguardo fisico” gioca con la sua identità di astro-fisica: lo “Sguardo” è il senso capace di percepire gli stimoli luminosi, “Fisico” non solo richiama la radice della sua professione, ma anche la concretezza e solidità del suo atteggiamento intellettuale e filosofico.
D’ora in poi, agli studenti universitari basterà guardare fuori dalla finestra della facoltà per farsi ispirare da una grande donna scienziata. Un modello che li spinga a essere curiosi, a studiare, a capire il mondo attraverso la scienza.