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Sentieri sulle linee ferroviarie dismesse, le vie verdi per esplorare la Spagna
Le vie verdi si snodano per più di 3mila chilometri dove una volta correvano i treni. Da fare a piedi o in bici, promuovono la riscoperta delle radici locali.
Un patrimonio enorme, l’infrastruttura di linee ferroviarie dismesse della Spagna, (7.600 chilometri totali utilizzati in passato nel Paese) oggi ha trovato in parte una nuova vita ed è diventata una rete di sentieri che si sviluppano per più di 3mila chilometri. Le vie verdi sono percorsi perfetti per scoprire il Paese in modo sostenibile, con qualsiasi mezzo di mobilità lenta. Sviluppandosi per la stragrande maggioranza su terreni dolci e con poca pendenza, sono adatti a tutti e si prestano in modo particolare alle escursioni in bicicletta, offrendo una via d’accesso privilegiata all’ambiente naturale. Il fondo stradale è mantenuto con cura, sia esso sterrato o asfaltato o una strada bianca, pensato per il trekking, il cicloturismo o le semplici passeggiate in famiglia, anche per le persone in sedia a rotelle.
Le vie verdi sono dunque sentieri di facile accesso, ben indicati, comodi da percorrere indipendentemente dall’età o dalla condizione fisica, e sicuri perché non vi circolano veicoli a motore.
Ad oggi le vie verdi sono più di 120 e coprono un totale di 3.200 chilometri che si snodano in tutte le regioni della Spagna, eccetto che nelle isole Canarie. Ognuna di esse è unica, non ne esistono due uguali: hanno lunghezze diverse e attraversano territori differenti, urbani e rurali, sulla costa o nell’interno, regalando panorami spettacolari e dipingendo, nel loro complesso, un quadro variegato della Spagna.
Non solo natura lungo le vie verdi
La rete delle vie verdi permette di recuperare il patrimonio architettonico e naturalistico, stimolare il turismo sostenibile e la mobilità lenta e allo stesso tempo ravvivare l’economia locale. Luoghi dove un tempo fischiava il treno, centri di passaggio, direttive di scambi, oggi tornano ad accogliere altre tipologie di viaggiatori, attivi, consapevoli che, mentre percorrono splendidi paesaggi naturali, possono immergersi nella ricchezza culturale e architettonica ma anche nelle tradizioni locali. L’iniziativa non riguarda solo i tracciati delle linee ferroviarie ma in molti casi permette il coinvolgimento delle vecchie stazioni, diventate alberghi di charme, ristoranti, punti di servizio e noleggio bici o musei ferroviari.
Il progetto delle vie verdi è reso possibile dalla partecipazione di diversi attori, sia pubblici che privati, il cui obiettivo comune è l’impegno verso la sostenibilità. Le vie verdi sono gestite dalla società delle ferrovie spagnole Renfe, che si trova in una posizione privilegiata per promuovere la mobilità lenta, in particolare integrando percorsi in treno e in bicicletta o comunque incentivando l’utilizzo dei treni per supportare il turismo sostenibile insieme a una cultura del tempo libero da trascorrere all’aria aperta e in movimento.
L’infrastruttura in sé è motivo di curiosità e movimenta il viaggio, regalando scorci interessanti ad ogni via verde, nuovi punti di vista e prospettive. Non bisogna dimenticare, che le ferrovie correvano all’interno dei tunnel o attraversavano gole su alti viadotti. Molte di queste infrastrutture rimangono e offrono varietà ai percorsi, permettendo ai viaggiatori non solo di sentirsi a contatto con la natura, ma anche parte di una narrazione storica e culturale unica. Recuperare queste infrastrutture e questi tracciati significa non lasciare che gli sforzi profusi per costruirli vadano persi.
La via verde dell’Orso
Situata nel cuore delle Asturie, a una trentina di chilometri dalla capitale Oviedo, questa via è davvero un’ottimo esempio di riconversione, visto che sorge sul tracciato dell’antica linea ferroviaria mineraria che trasportava il carbone estratto in questa zona. La valle dell’Orso, con i paesi di Proaza, Quirós, Santo Adriano e Teverga, ha visto la propria storia segnata dal comparto minerario: il suo sviluppo ha portato nella regione la ferrovia, fino a che l’abbandono delle miniere ha comportato anche la scomparsa dei treni. La via verde si sviluppa su 36 chilometri e vede 14 spazi naturali protetti dislocati a meno di cinque chilometri dal suo percorso. Tra questi, il parco naturale de Las Ubiñas-La Mesa, caratterizzato da boschi di faggi, tassi e agrifogli, con vista appunto sulla conca carbonifera centrale. La natura in questo tratto si mostra imponente: pareti maestose, boschi frondosi e verdi manti erbosi. Sembra strano immaginare che qui corresse un treno minerario.
La via verde Vasco-Navarra
Collega, come dice il nome, due regioni del nord della Spagna che si trovano a ridosso della Francia: i Paesi Baschi, che si affacciano sul golfo di Biscaglia, e la Navarra, leggermente più ad est. L’antica ferrovia correva per 100 chilometri e univa rispettivamente Vitoria-Gasteiz ed Estella-Lizarra. Il percorso è molto variegato e non manca anche una parte con un dislivello abbastanza impegnativo. Questo percorso si presta perfettamente per un giro di due giorni, con pernottamento lungo la via, raggiungendo il punto di partenza con il treno e facendo così un itinerario completamente sostenibile. Vale la pena sottolineare che la qualità del cielo terso in questa zona ha permesso a questa via di godere della denominazione di sentiero starlight: è quindi un luogo perfetto per fare turismo astronomico, osservare il cielo notturno e ammirare le costellazioni in assenza di inquinamento luminoso.
La via verde del Mar
La Spagna è famosa per le sue spiagge e la sua costa mediterranea quindi è impossibile non citare la via verde del mare, che collega Benicassim e Oropesa del Mar, nella provincia di Valencia. Il percorso, lungo una decina di chilometri, corre lungo il mare a pochi metri dalla riva in un susseguirsi di tunnel, ponti e grandi strutture ingegneristiche che hanno permesso alla vecchia ferrovia di avanzare in un luogo dalla conformazione tanto movimentata. È qui infatti che i monti di Oropesa arrivano fino a incontrare il mare, dando vita a una costa frastagliata con pareti di roccia imponenti che si alternano alle spiagge famose di Benicassim e Oropesa, a poca distanza dalla zona protetta del Deserto delle palme, una manciata di chilometri verso l’interno.
La via verde di Alcaraz
Un’altra via caratteristica è quella che si snoda nei territori quasi leggendari della Mancia, narrati e diventati famosi grazie al romanzo di Miguel de Cervantes e alle gesta del suo protagonista Don Chisciotte: percorrere la via verde di Alcaraz, nei pressi di Albacete, sarà come ripercorrere in sella a una bici quei luoghi che il cavaliere errante aveva attraversato in lungo e in largo in sella al suo Ronzinante. Sarà un po’ come partecipare in qualche modo alle avventure che hanno fatto la storia della letteratura, non solo spagnola. La via verde di Alcaraz è composta di due tratti, uno di 74 chilometri tra le impressionanti conche dei fiumi Jardín e Cubillo, la Laguna del Arquillo e la Sierra de Alcaraz. Il secondo, di circa 19 chilometri, attraverso il Parco Naturale di Sierra de Cazorla, nonché le conche del Rumblar, Guadalén e Guadalmena.
Sulla pagina Ente Spagnolo del Turismo troverai tante altre idee per esplorare la Spagna.
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