Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.
Global liveability index: Vienna è la città più vivibile al mondo. Damasco quella in cui si vive peggio
È stata diffusa la Global liveability index, la classifica annuale delle città più vivibili al mondo. Nel 2022 le città dell’Europa del nord sono prime.
Si chiama Global liveability index (Gli) ed è la classifica annuale delle città più vivibili al mondo. Si tratta di report stilato dall’Economist intelligence unit che misura la vivibilità utilizzando diversi fattori come la stabilità politica, la cultura e l’ambiente, l’istruzione e le infrastrutture. Al primo posto nel 2022 c’è Vienna, la capitale austriaca che ha già vinto questo titolo in altre edizioni. Le città italiane invece arrancano: Milano è la prima in classifica ma solo 49esima. Bene tutte le capitali del nord Europa.
Global liveability index: le città che “vincono o perdono” nel 2022
L’Economist intelligence unit è la società di analisi e consulenza finanziaria del gruppo editoriale del settimanale britannico che è incaricata ogni anno di analizzare i dati di 172 città in tutto il mondo. Sotto la loro lente finiscono i parametri di ogni meta considerati più rilevanti per le moderne città: l’offerta culturale e lo stato dell’ambiente cittadino (è un unico fattore e ha il maggior peso nella ricerca), il sistema infrastrutturale, educativo e sanitario, il grado di sicurezza e la stabilità politica. Da qui nasce la classificata di vivibilità.
Nel 2022 Vienna è prima e a seguire troviamo Copenhagen, Zurigo e Calgary (al terzo posto parimerito), Vancouver, Ginevra e Francoforte. L’Europa sbanca, specie quella del nord, a starle dietro sono solo le belle città canadesi, anche Toronto che è ottava. Va detto che in questa edizione sono state aggiunte 33 nuove città, rispetto alle 139 consuete ed è stata esclusa Kiev che comunque risultava da anni sempre in fondo alla classifica.
Agli ultimi posti ci sono molte città africane, mentre Damasco è in coda a tutte 172. La Siria infatti, ricordiamolo, è in guerra da oltre un decennio.
Ciò che emerge è inoltre che la fine della pandemia ha migliorato la situazione generale e quindi la vita di chi abita in Europa, in una parte almeno: colpita duramente più di altre parti del mondo dal covid-19, una volta allentate le restrizioni e diminuiti morti e contagi, le città dell’Europa occidentale sono risorte.
Lo scorso anno fu la Nuova Zelanda in cima alla lista grazie ai confini chiusi che le garantirono una buona gestione della pandemia, da allora ha perso il suo vantaggio poiché la maggior parte delle restrizioni sono state revocate.
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