Il clima che cambia sta delineando una nuova geografia del cibo con l’agricoltura chiamata a rispondere alle sfide ambientali e di sicurezza alimentare.
Cambiamenti climatici, in Vietnam si convertono le risaie in allevamenti di gamberetti
La produzione dei gamberetti è più redditizia per i vietnamiti, ma è più impattante per l’ambiente. La situazione migliora con gli allevamenti biologici.
Succede che in Vietnam, là dove si coltivava riso, in un pezzo di terra stretto tra il delta del fiume Mekong e il Mar Cinese Meridionale, ora ci siano allevamenti di gamberetti. Lo ha raccontato di recente un reportage dell’agenzia Reuters. I cambiamenti climatici hanno provocato un innalzamento del livello del mare che ha portato a una salinizzazione delle acque dove cresceva il riso, rendendo la zona adatta invece alle produzioni ittiche. Inoltre, la costruzione di diverse dighe a monte del delta ha diminuito l’afflusso di acqua dolce. Se da una parte questa conversione sta portando benefici economici al Paese, dall’altra l’impatto ambientale che produce è preoccupante.
Esportazioni di gamberetti: il mercato su cui il Vietnam vuole puntare
La salinizzazione ha colpito un terzo dei 72 chilometri di costa della provincia di Soc Trang: i contadini piantavano il riso ma poi non raccoglievano, così negli ultimi dieci anni in molti sono passati all’allevamento di gamberetti, incentivati da corsi di formazione e prestiti agevolati da parte del governo che ha l’obiettivo di raddoppiare le esportazioni di gamberetti entro il 2025, per un totale di dieci miliardi di dollari. Il Vietnam è il terzo esportatore di riso al mondo, ma dal 2013 le esportazioni di gamberetti hanno superato quelle del riso e si prevede che aumenteranno del 5-10 per cento nei prossimi dieci anni. I gamberetti sono una fonte di reddito più remunerativa rispetto al riso per numerosi agricoltori e il loro mercato potrebbe salvare il Paese dalla pressione economica dei prossimi decenni: la Banca Mondiale ha stimato infatti che il reddito nazionale del Vietnam potrebbe ridursi fino al 3,5 per cento entro il 2050 solo a causa del cambiamento climatico.
Foreste distrutte e inquinamento: l’impatto ambientale degli allevamenti di gamberetti
Il rovescio della medaglia però è l’impatto ambientale degli allevamenti di gamberetti: l’Unione internazionale per la conservazione della natura, stima che più della metà delle foreste naturali di mangrovie del Paese, che proteggono dall’erosione costiera e dalle mareggiate, siano state ripulite per far posto agli allevamenti di gamberetti. Non esiste un sistema di controllo sugli allevamenti, sui mangimi che vengono utilizzati, sull’uso di antibiotici, sulla gestione dei rifiuti e questo ha ripercussioni sull’inquinamento chimico del suolo e delle acque. Inoltre l’innalzamento del mare non si ferma e i livelli di salinizzazione continuano ad aumentare rendendo difficile anche la stessa acquacoltura.
La strada dei gamberetti biologici
In Vietnam esistono però anche degli allevamenti di gamberetti biologici che sfruttano proprio l’habitat naturale delle foreste di mangrovie dove i crostacei possono nutrirsi naturalmente. Questo tipo di produzione potrebbe forse essere la strada per conciliare la richiesta del mercato, la sicurezza alimentare, gli obiettivi del governo vietnamita, la riforestazione del delta del Mekong e la salvaguardia della biodiversità.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo un’indagine dell’Irccs Neuromed, consumando elevate quantità di cibi ultra-processati le persone diventano biologicamente più vecchie rispetto all’età cronologica.
Ricercatori australiani hanno osservato che il consumo quotidiano di verdure crucifere abbassa la pressione sanguigna, riducendo del 5 per cento il rischio di infarto o ictus.
Un’indagine dell’Istituto superiore di sanità rivela una scarsa aderenza degli italiani alla dieta mediterranea: “scelte sempre più occidentalizzate e globalizzate”.
Delicato, confortevole, profumato, il risotto zucca, latte e tartufo accoglie le delizie dell’autunno, scaldando il cuore come il focolare di un camino.
Secondo i risultati di uno studio su 39mila adulti francesi, un consumo di cibi ultra-processati è associato all’insonnia cronica.
Se ne è discusso a un evento a Roma, a partire dalla proposta di legge per andare oltre gli allevamenti intensivi. Gli interventi di produttori, medici, veterinari, studiosi e politici.
Il governo è al lavoro sul decreto “contaminazioni” per l’agricoltura biologica che prevede limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che fa discutere.
La Giornata mondiale dell’alimentazione 2024 punta a sensibilizzare sul tema del diritto al cibo che non è ancora garantito a tutti, nonostante si sprechino grandi risorse per produrlo.