Tecnologia e umanità possono coesistere: lo dimostra FamilyHelp.ai, una startup che ridefinisce le dinamiche dell’assistenza domiciliare.
Genitori anziani e figli(e) che se ne prendono cura. VillageCare aiuta chi aiuta
VillageCare è il primo portale di sostegno pensato per le professioniste e per tutti quei figli che si prendono cura di un genitore fragile. Affinché lasciare il lavoro per farlo non diventi l’unica opzione.
In Italia i figli che si prendono cura di un genitore anziano sono circa 8 milioni. Si tratta per lo più di donne tra i 45 e i 60 anni che si trovano ad assistere uno o entrambi i genitori ormai anziani nella gestione di attività quotidiane o in situazioni di criticità, come nel caso in cui l’anziano sia disabile. Ebbene, VillageCare è nata proprio per questo: per soddisfare i bisogni di una popolazione anziana in continua crescita e per aiutare le famiglie caregiver.
Fondata a Milano nel 2016 da Silvia Turzio, VillageCare, che è entrata a far parte dell’ecosistema di LifeGate Way, la controllata del gruppo con l’obiettivo di creare un network di startup sostenibili con focus sull’open innovation, ha costruito una piattaforma online che è diventata una vera e propria “bussola” per orientare e trovare soluzioni a favore di chi ha genitori anziani di cui prendersi cura.
L’offerta di VillageCare
Nella pluralità di offerte e servizi di assistenza per anziani, VillageCare è un punto di riferimento per l’orientamento e la gestione di tutte le fragilità, dai piccoli aiuti domestici fino alla presenza fissa di una badante o la ricerca di strutture. “Il nostro obiettivo è quello di soddisfare il bisogno che molte persone hanno di essere orientate, accompagnate e informate per cercare la soluzione migliore nel proprio territorio, arrivando ad attivarle”, spiega Silvia Turzio.
Ma per capire appieno la portata del fenomeno basta guardare ai dati: in Italia sono 13,5 milioni gli over 65. Si tratta della fetta di popolazione più ampia, con un’incidenza del 22,3 per cento sul totale. Tra gli over 65, poi, almeno 6 milioni vivono situazioni di fragilità legata all’invecchiamento, ma la situazione più critica risiede nei 4 milioni di anziani privi di autonomia, la cui metà viene curata direttamente dai figli.
VillageCare si inserisce qui con un team tutto al femminile che ha gestito e risolto più di ottomila richieste di aiuto provenienti dalle famiglie. “Conosciamo molto bene le difficoltà che un familiare vive nel momento in cui ha la necessità di trovare un aiuto valido per poter assistere nel migliore dei modi il proprio genitore anziano – spiega Turzio –. In primo luogo, sono le figlie a occuparsi dei genitori anziani”. La maggior parte delle richieste infatti arriva da loro: professioniste in carriera che magari vivono lontane dai genitori e che si affidano a VillageCare per trovare la soluzione migliore sul territorio. La startup, infatti, è in grado di gestire richieste provenienti da tutto il territorio nazionale e ha una forte presenza in Lombardia e nelle grandi città grazie anche a diverse partnership.
Una “bussola” per famiglie e imprese
Sono tanti i servizi che VillageCare mette a disposizione per orientare qualsiasi persona in cerca del servizio migliore per un anziano, che sia un genitore o anche il consorte. Tra i più richiesti c’è quello delle Vacanze di sollievo. “Studiamo, identifichiamo e costruiamo con partner turistici soggiorni protetti in hotel e in località di villeggiatura rinomate dove le persone anziane possono trascorrere una vacanza socializzante e sicura. Così anche le famiglie possono staccare”.
Ma oltre alla proposta diretta, appunto, alle famiglie, VillageCare cresce nel B2B con una gamma di servizi corporate e consulenza sulle opportunità di mercato Longevity. “Continueremo a lavorare con i nostri partner sul territorio e soprattutto con le aziende – ha concluso Silvia Turzio –, ad oggi siamo presenti su cinque piattaforme di welfare aziendale a cui si rivolgono 5 milioni di lavoratori”. Insomma, VillageCare affronta una delle grandi questioni che affliggono l’Italia, quella del progressivo invecchiamento della popolazione che non è controbilanciato da un altrettanto progressivo aumento del tasso di natalità. E lo fa con grande intuito e freschezza, inserendosi laddove c’è e ci sarà più bisogno.
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