È il frutto della vigna agrivoltaica di comunità, dove si coltiva la vite sotto i pannelli fotovoltaici con vantaggi per la produzione, lo sfruttamento di risorse e il reddito degli agricoltori.
Vini che rispettano la terra: l’esempio della cantina Montelvini
La cantina Montelvini di Asolo porta avanti una gestione sostenibile della vigna e della produzione che ha permesso al gruppo di ottenere certificazione e premi.
I cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi rappresentano sempre più una minaccia per i vigneti. Lo sanno bene i viticoltori, mentre i più accorti tra loro sono consapevoli che parte della soluzione passa dalla cura dell’ambiente e dal rispetto dei tempi della natura. Cresce così sempre di più il numero di aziende di vino biologico e quello delle realtà impegnate in una produzione sostenibile.
Un esempio virtuoso lo fornisce la cantina Montelvini, nella cui storia, raccontano dall’azienda, “c’è un secolo di passione per il mondo del vino e del legame indissolubile con il territorio, il senso di appartenenza a un luogo e a una comunità, il rispetto dell’equilibrio della terra, l’attenzione per le persone e la forza della famiglia”. Tutto questo si traduce in un impegno per l’ambiente declinato in molteplici azioni concrete che riguardano la coltivazione e la produzione del vino, dalle vigne alla bottiglia.
Montelvini, l’attenzione alla sostenibilità dalla vigna alla bottiglia
In vigneto vengono ridotti al minimo i fitofarmaci grazie all’utilizzo di sostanze selettive a bassa o nulla tossicità. La chimica è, perciò, riservata solo ai casi di effettivo pericolo di infezione e non a scopo preventivo. Inoltre, l’inerbimento del terreno vitato contribuisce a contrastare l’erosione superficiale del terreno e a mantenere l’equilibrio dei minerali presenti nel suolo. A questo si aggiunge l’irrigazione a goccia sotterranea che favorisce l’assorbimento dell’acqua per capillarità, evitandone la dispersione. Le risorse idriche vengono preservate anche in cantina dove, attraverso un trattamento biologico dei reflui, si restituisce all’ambiente acqua pura che viene riutilizzata, ad esempio, per l’irrigazione.
L’azienda utilizza elettricità da fonti rinnovabili durante l’intero processo produttivo, mentre per ridurre ulteriormente gli sprechi, Montelvini ha scelto di dotarsi di impianti refrigeratori di ultima generazione, che non utilizzando gas dannosi consentono significativi risparmi energetici. Anche per l’imballaggio viene attuata un’accurata selezione, allo scopo di ridurre il volume di ciò che deve essere smaltito e privilegiando materiali riciclabili e vengono preferiti partner e fornitori locali, riducendo al massimo l’impatto del trasporto e ottimizzando costi e tempistiche di consegna. Nel 2019 Montelvini ha deciso di sostenere il Fai diventando Corporate Golden Donor, sposando concretamente il concetto di tutela e promozione del patrimonio paesaggistico e culturale e ridando vita a una vigna storica al centro del borgo di Asolo.
Certificazione e premi: i riconoscimenti alla sostenibilità di Montelvini
Tutte scelte e impegni per cui il gruppo è stato una delle prime realtà in Italia a ottenere la certificazione di sostenibilità Equalitas, che garantisce il rispetto di tre parametri: sostenibilità ambientale (impronta carbonica e impronta idrica), sostenibilità sociale nei confronti dei collaboratori e di tutti gli stakeholder (buone pratiche di cantina e produttive, rispetto e supporto alla comunità locale), sostenibilità economica (buone pratiche economiche aziendali e accurato controllo di gestione). “Il nostro più grande desiderio è che i nostri vini siano un bene per il territorio e ottenere tale riconoscimento dimostra come la nostra cantina abbia intrapreso un percorso coerente con questo obiettivo e necessario per affrontare i cambiamenti imposti dalla transizione ecologica”, ha detto Alberto Serena, ceo del gruppo.
Montelvini è stata anche una delle otto aziende vitivinicole italiane a conquistare il Premio Industria Felix “L’Italia che compete” rilasciato dal Sole 24 Ore che, dopo aver preso in esame il bilancio di 650mila imprese su tutto il territorio italiano, ha individuato le 160 società con le più alte performance a livello gestionale, tenendo conto anche dell’affidabilità e della sostenibilità finanziaria. Tre sono state inoltre le referenze della cantina Montelvini premiate all’interno del concorso enologico 5StarWines nella sezione Wine without walls dedicata al vino certificato biologico, biodinamico o prodotto da aziende in possesso della certificazione di sostenibilità. I vini FM333 Asolo Prosecco Superiore Docg Brut Millesimato 2020, Prosecco Doc Rosé Treviso Brut Millesimato 2020 e Asolo Prosecco Superiore Docg extra dry rappresentano una produzione impegnata nel preservare la naturalezza del terreno, dei vitigni e dei relativi prodotti.
Gli stessi vini sono stati recentemente premiati da Falstaff – il magazine dedicato al vino, al cibo e ai viaggi più antico dell’Austria e tra i più importanti a livello mondiale – durante il concorso internazionale Prosecco Trophy 2022, a testimonianza dell’impegno di tutta la squadra Montelvini nel raccontare il territorio di Asolo e le eccellenze che lo contraddistinguono. In particolare il Prosecco Doc Rosé Treviso Brut Millesimato 2020 della Collezione Serenitatis ha ricevuto il riconoscimento più alto, ovvero il premio come miglior prosecco Rosé.
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