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Come sviluppare la mente con la meditazione Vipassana
Attraverso una costante, curiosa e focalizzata presenza mentale alleniamo la nostra mente a riconoscere la vera natura della realtà.
La meditazione Vipassana, o di chiara visione, è un tipo di pratica assai utile per chi desidera conoscere, comprendere e padroneggiare, anche se forse il termine più adatto sarebbe “domare”, la propria mente. Vipassana significa “vedere attraverso varie modalità”, vuol dire osservare i fenomeni fisici e mentali che appaiono – istante dopo istante – alla coscienza, così come si presentano, senza cambiare a, senza interpretarli e senza alcun coinvolgimento, questo significa restituire alla mente o coscienza quel ruolo primario e fondamentale di organo atto a “conoscere” che troppo spesso è prevaricato da un Io troppo intraprendente.
È una attività della mente quindi, volta all’indagine penetrativa di ogni fenomeno che giunge all’attenzione della coscienza, sia esso un suono; un profumo; una qualsiasi delle attività mentali quali: pensieri, ricordi, progettualità, immagini; sensazioni fisiche come: dolori, caldo o freddo, rigidità o torpori legati alle posture ; stati mentali : le emozioni ad esempio. Per fare ciò bisogna sviluppare la capacità di essere testimoni di se stessi, testimoni attenti, concentrati, consci e silenziosi.
Il potenziale di liberazione di questa pratica è grande, pensiamo ad esempio a noi stessi quando siamo in preda alla paura o alla rabbia o ad un qualsiasi stato mentale negativo: la capacità di notarlo ed osservarlo presuppone che vi sia, da qualche parte un osservatore che non è né arrabbiato né impaurito, che osserva imperturbato ciò che accade e ne prende “semplicemente” nota, cosicché: più questa presenza mentale, conscia di ciò che avviene, si amplia, più si riduce il potenziale negativo in corso.
Questa “presenza mentale” che tutto nota e conosce senza identificarsi in a, che non segue alcun filo di pensiero, non è distratta da immagini mentali, non pretende di decidere cosa è buono o cattivo, che accoglie equanime il dolore come il piacere, questo aspetto “superiore” della mente in Vipassana è chiamato Consapevolezza.
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