Visione transpersonale, una disciplina di coscienza

La visione transpersonale pone l’accento sull’esperienza interiore ed esplora le quattro frontiere che limitano l’uomo nella sua visione del mondo

La Biotransenergetica è una disciplina psico-spirituale
che si riconosce nell’ambito della Psicologia Transpersonale e
della Medicina Olistica. Il suo modello teorico e la sua
metodologia sono stati messi a punto dal 1981 ad oggi da Pierluigi
Lattuada, medico psicoterapeuta, e da Marlene Silveira, psicologa e
psicoterapeuta.
La Biotransenergetica è stata presentata, dal 1988 ad oggi,
in più di trenta congressi nazionali ed internazionali, in
numerose conferenze ed articoli, oltre che in sei libri
pubblicati.

Le basi della Biotransenergetica:
Psicologia Transpersonale
La visione transpersonale pone l’accento sull’esperienza interiore
ed esplora le quattro frontiere che limitano l’uomo nella sua
visione del mondo: la coscienza, la memoria, l’evoluzione e la
morte.
Padroneggiando i propri stati di coscienza l’uomo può
riconoscere come i limiti esistano solo nella sua mente e che la
sua coscienza è illimitata, che la sua memoria può
trascendere la filogenesi, che l’evoluzione non si ferma
all’intelletto ma prosegue verso le dimensioni spirituali, che la
morte è un passaggio.
Nella sua ricerca, la psicologia transpersonale, integra
l’esperienza della psicologia occidentale, soprattutto del filone
gestaltico, esistenziale, umanista, con le tradizioni mistiche
basate sulla meditazione e con le pratiche sciamaniche basate
sull’estasi e sul contatto diretto con le forze della natura.

Medicina Olistica
Anticamente l’anelito primordiale dell’essere umano a comprendere
la natura e ad armonizzarsi con essa diede vita alle prime
“religioni della natura”, per le quali esiste una “unità
fondamentale del creato”. Gli studiosi definirono questo sistema
“Sciamanesimo”.
Secondo questa visione del mondo “originaria”, di ordine estatico,
il mondo minerale, vegetale, animale ed umano, il mondo sottile
degli spiriti e delle divinità esistono uno dentro l’altro e
uno per l’altro.
Ai nostri giorni la Medicina Olistica può venire considerata
la depositaria dell’antica “tradizione originaria”. La Medicina
Olistica, infatti, non è fare di tutto un pò come
molti ritengono, non è un insieme di pratiche terapeutiche,
bensì un modo di fare medicina. Esso si esprime attraverso
una visione unitaria dell’individuo, visione che insegna a
riconoscere e realizzare il potenziale creativo, la spinta
evolutiva che ogni sintomo, problema o sofferenza contengono in
sé.

Pierluigi
Lattuada

 

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