“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di trasformare un rifiuto in qualcosa di meraviglioso”. L’intervista a Matteo Longo, direttore generale di Bioforcetech.
Lo stile di vita plastic free inizia tra le mura domestiche
Abbracciare la filosofia plastic free può essere semplice e alla portata di tutti, magari cominciando da un sistema di filtrazione dell’acqua di rubinetto.
Tanta, troppa plastica. È quella che notano gli italiani quando fanno un esame di coscienza sull’impatto ambientale della loro vita quotidiana. Salvo rarissime mosche bianche (appena il 3 per cento) che non se ne preoccupano o parlano di “allarmismo”, i nostri connazionali fanno fronte comune nel considerare la plastica come un problema ambientale. È quanto emerge da un dossier pubblicato da Ipsos a maggio 2019. La pandemia, invece di deviare la loro attenzione su altri temi, l’ha addirittura rafforzata. L’Osservatorio sullo stile di vita di LifeGate ha interpellato romani e milanesi, scoprendo che nove su dieci ritengono necessario attivare azioni che limitino il consumo di plastica quando non è strettamente necessario. A esprimerlo così, può sembrare un proposito fin troppo ambizioso e complicato. In realtà, uno stile di vita plastic free è alla portata di ciascuno di noi.
Una vita plastic free passa per la consapevolezza
Cominciamo con un po’ di numeri. Nel mondo si producono 368 milioni di tonnellate di plastica all’anno, di cui 57,9 milioni in Europa, dove il giro d’affari del comparto si attesta sui 350 miliardi di euro coinvolgendo 55mila imprese. A dirlo sono i dati ufficiali dell’associazione di categoria, aggiornati al 2019. Ci sono applicazioni per cui la plastica è la migliore – se non l’unica – soluzione possibile: è il caso dei dispositivi medici o del design di auto e aerei. In altre circostanze invece la usiamo soprattutto per pigrizia o per abitudine, pur potendo farne a meno.
L’esempio da manuale sono le bottiglie d’acqua minerale di cui l’Italia è il terzo consumatore al mondo dopo Messico e Thailandia. Negli ultimi dieci anni, fa sapere Ismea, le vendite sono più che raddoppiate arrivando a circa 10 miliardi di bottiglie nel 2019, di cui appena 24 milioni in vetro (dato addirittura in calo rispetto ai 31 milioni del 2009). Legambiente aggiunge anche un altro tassello: l’80 per cento dell’acqua, una volta imbottigliata, viene trasportata su gomma in una regione diversa. Ancora una volta, con un impatto notevole in termini di emissioni di gas serra climalteranti.
Grohe Blue, un sistema per riscoprire l’acqua di rubinetto
E dire che l’alternativa sostenibile è a portata di mano, gratuita e sicura. Si chiama acqua di rubinetto, ma tanti non riescono proprio ad abituarsi al suo sapore. A loro dà una risposta Grohe – leader globale nelle soluzioni complete per il bagno e nei sistemi per la cucina – con i sistemi di filtrazione dell’acqua Grohe Blue, soluzioni con rubinetto 2 in 1 semplici da installare in qualunque cucina anche con poco spazio a disposizione. Se l’esigenza è anche quella di diminuire il residuo fisso e il calcare dell’acqua, il filtro ottimale è quello a cinque fasi; se invece l’acqua è già a bassa durezza, quello ai carboni attivi ne perfeziona il gusto. Per il massimo gusto e benefici sulla salute, il filtro Magnesium + Zinco è la scelta ideale: oltre a donare all’acqua tutti i vantaggi del filtro a 5 fasi, l’arricchisce anche di magnesio fino a 35mg/l e di zinco fino a 3 mg/l migliorando il gusto di tè e caffè.
La gamma Grohe Blue comprende 3 diversi modelli: Grohe Blue Pure, che eroga acqua filtrata; Grohe Blue Home che eroga acqua corrente miscelata e tre diverse tipologie di acqua filtrata dall’ottimo sapore: acqua naturale fresca, acqua leggermente frizzante fredda e acqua frizzante fredda. Infine Grohe Blue Professional, pensato per le esigenze delle famiglie numerose.
Tutti i water system della famiglia Grohe Blue rientrano nel bonus acqua potabile. Introdotto dalla legge di bilancio 2021, consiste in un credito d’imposta del 50 per cento per le spese sostenute per acquistare e installare sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, al fine di migliorare la qualità dell’acqua di acquedotto. L’importo massimo su cui calcolare il bonus ammonta a 1.000 euro per ciascun immobile per le persone fisiche, ma sale a 5mila (sempre per ciascun immobile) per imprese, attività commerciali o istituzionali. Hanno diritto a quest’agevolazione le spese effettuate tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022.
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