
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata associata dai ricercatori a una salute cerebrale ottimale, con una migliore integrità della sostanza bianca, riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo.
Con il termine “vitamina E” si intende un insieme di ben otto composti naturali. La forma più comune e più attiva è l’alfa-tocoferolo, che si trova nel germe di grano, negli oli di semi e di oliva, nella frutta oleosa come noci, mandorle, e avocado, nelle verdure a foglia verde, nel fegato, nel rosso d’uovo.
Con il termine “vitamina E” si intende un insieme di ben otto
composti naturali. La forma più comune e più attiva
è l’alfa-tocoferolo, che si trova nel germe di grano, negli
oli di semi e di oliva, nella frutta oleosa come noci, mandorle, e
avocado, nelle verdure a foglia verde, nel fegato, nel rosso
d’uovo.
Come le altre vitamine liposolubili può essere accumulata
nel tessuto adiposo, nei muscoli e nel fegato. La vitamina E
è un potente antiossidante pertanto protegge le membrane
cellulari dai processi di invecchiamento, inoltre regolarizza la
produzione di ormoni sessuali maschili e femminili.
Le carenze di vitamina E sono rare e provocate in genere da
sindromi da malassorbimento dei grassi o da malattie genetiche come
l’anemia falciforme e la talassemia. A rischio possono essere anche
i bambini nati prematuri. L’assunzione di ferro o di lassativi
può ridurne la disponibilità.
I livelli raccomandati per gli adulti in Europa sono di 10 mg al
giorno. Non esiste pericolo di sovradosaggio, non sono stati
riscontrati effetti collaterali nemmeno con dosi 200 volte
superiori al bisogno. Luce, conservazione prolungata e calore
eccessivo riducono il contenuto di vitamina E anche del 50%.
Nicoletta Morabito
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata associata dai ricercatori a una salute cerebrale ottimale, con una migliore integrità della sostanza bianca, riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo.
In Italia lo spreco di cibo è cresciuto, basterebbe però che ognuno di noi lo tagliasse di 50 grammi ogni anno per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda 2030.
Dalla crema di ceci e bergamotto al burger di fagioli neri, ecco 5 idee per portare in tavola i legumi, buoni per noi e per il Pianeta.
Nonostante le varie forme di greenwashing, il mercato del bio in Italia resiste e cresce. I dati del Rapporto Bio Bank 2024.
Il giudice ha dato ragione a Greenpeace: entro il 2030 i Paesi Bassi dovranno abbassare i livelli di azoto in metà delle aree interessate dall’inquinamento.
Più frutta e verdura, meno salumi e dolci. E poi più tempo lento in cucina. Le tendenze sui consumi alimentari per il 2025 secondo il Rapporto Coop.
L’associazione è stata osservata in uno studio statunitense. Consumando molta carne rossa processata il rischio di demenza aumenta del 13 per cento, il declino cognitivo soggettivo del 14 per cento.
Il fotografo George Steinmetz ha girato il mondo per raccontare la produzione di cibo e ha raccolto i suoi scatti in un libro che ci restituisce più consapevolezza su quello che mangiamo.
Alcune fotografie del libro “Nutrire il pianeta” di George Steinmetz su come viene prodotto il cibo nel mondo.