Gli europarlamentari hanno votato contro il regolamento proposto dalla Commissione europea per il dimezzamento dell’uso dei pesticidi entro il 2030.
Pesticidi pericolosi, la Commissione ambiente del Parlamento europeo approva la riduzione del 65 per cento
Una proposta approvata dalla Commissione Ambiente europea alza gli obiettivi di riduzione dei pesticidi pericolosi e ne vieta l’uso in tutte le aree sensibili.
- La Commissione ambiente del Parlamento europea alza gli obiettivi di riduzione dei pesticidi pericolosi al 65 per cento.
- Il testo vieta l’utilizzo dei pesticidi chimici negli spazi verdi pubblici, nei siti conservativi della biodiversità e intorno alle coltivazioni.
- Per le associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica, è un segnale positivo che si spera troverà conferma nei prossimi voti.
Ridurre di almeno il 50 per cento l’uso e il rischio dei pesticidi chimici di sintesi e del 65 per cento l’uso dei pesticidi più pericolosi entro il 2030: è questa la proposta che, il 24 ottobre, la Commissione ambiente del Parlamento europeo ha approvato con 47 voti favorevoli, 37 contrari e 2 astensioni.
Per le associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica, il voto rappresenta un decisivo cambio di passo perché presenta obiettivi più stringenti rispetto alla proposta presentata dalla Commissione europea che fissava il target di riduzione al 50 per cento.
La proposta sulla riduzione dei pesticidi approvata dalla Commissione ambiente del Parlamento europeo
Il testo degli eurodeputati chiede di vietare l’uso di pesticidi chimici nelle aree sensibili come tutti gli spazi verdi urbani compresi parchi, parchi giochi, campi sportivi, sentieri pubblici, siti Natura 2000 (zone di conservazione della biodiversità) e in una zona cuscinetto di cinque metri in tutte le aree agricole. Afferma inoltre che l’uso dei pesticidi chimici debba essere considerato solo come ultima risorsa tra i paesi dell’Unione europea, come stabilito nella gestione integrata dei parassiti. Per dotare gli agricoltori di sostanze sostitutive, il Parlamento chiede un obiettivo europeo al 2030 per aumentare le vendite di pesticidi a basso rischio, sei mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento. Per la Commissione ambiente, infine, va vietata l’esportazione di pesticidi non approvati nell’Unione europea e verificato che i prodotti importati soddisfino gli standard europei. Gli europarlamentari italiani presenti in Commissione ambiente si sono divisi nel voto: PD e Movimento 5Stelle si sono espressi a favore della riduzione dei pesticidi, mentre Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno votato contro.
Secondo quanto approvato, gli obiettivi di riduzione di ogni Stato membro non saranno più stabiliti dalla Commissione, ma ogni Stato dovrà fissare i propri obiettivi nazionali, sulla base delle vendite annuali, del livello di pericolosità delle sostanze utilizzate e delle superfici agricole nazionali. La Commissione verificherà se gli obiettivi nazionali sono coerenti per il conseguimento degli obiettivi europei al 2030. Per quanto riguarda l’Italia, la Commissione fissava un obiettivo di riduzione del 62 per cento per tutti i pesticidi e del 54 per cento per quelli più pericolosi. Se il testo finale del regolamento sarà confermato, l’Italia dovrà fissare gli obiettivi di riduzione nel proprio Piano di azione nazionale pesticidi (scaduto nel febbraio 2019).
Un segnale positivo che deve essere confermato
“Questo voto della Commissione ambiente è un segnale positivo dopo mesi di polemiche e tentativi delle associazioni agricole e dell’industria di bloccare la discussione sul nuovo regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi e per una significativa riduzione delle sostanze chimiche di sintesi”, commenta Eva Alessi, responsabile sostenibilità del Wwf Italia. “Oggi è stato fatto un importante passo in avanti nella giusta direzione sulla strada della transizione ecologica dell’agricoltura in Europa”.
L’indirizzo politico sulla riduzione dell’uso dei pesticidi dovrà adesso essere confermato dal voto in plenaria del Parlamento europeo, previsto tra il 20 e il 23 novembre 2023, dopodiché si aprirà il negoziato finale tra gli organi legislativi europei per arrivare all’approvazione definitiva.
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