
La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Arriva dalla Francia ed è una sciarpa innovativa in grado di filtrare le sostanze pericolose presenti nell’aria. Ideale per ciclisti, motociclisti e pedoni.
Ogni giorno respiriamo enormi quantità di sostanze nocive che causano una serie di effetti negativi sul nostro organismo: l’ozono e gli ossidi d’azoto che irritano i bronchi; l’idrocarburo e i particolati (PM10, PM2,5 e PM1,0), responsabili di problemi alle vie respiratorie; i metalli pesanti e il monossido di carbonio, altamente tossici; il diossido di zolfo che danneggia la pelle.
Partendo da questa realtà che interessa le città di tutto il mondo, l’azienda francese Wair, con l’aiuto di alcuni specialisti, ha sviluppato una sciarpa antismog in grado di purificare l’aria respirata. Ideata nel 2014 da Caroline Van Renterghem in seguito a problemi respiratori causati dal picco di inquinamento registrato a Parigi durante lo stesso anno, è pensata principalmente per motociclisti, ciclisti e pedoni che possono ordinarla online sulla piattaforma di crowdfunding Ulule.
Dotata di una maschera composta da due filtri che catturano fino al 99 per cento di sostanze inquinanti, la sciarpa antismog permette di respirare un’aria più pulita e salutare.
La maschera, costituita internamente da schiuma e rivestita in pelle vegetale, è stata progettata in collaborazione con l’agenzia Pulse & Pulpe con l’intento di creare una struttura che si adattasse a qualsiasi forma di viso, garantendo massimi livelli di comfort e vestibilità.
La sciarpa antismog di Wair, disponibile in tre modelli differenti da personalizzare scegliendo tra fantasie e colori vari, presenta un design estetico moderno e rispettoso dell’ambiente. I tessuti impiegati nella realizzazione, infatti, sono il cotone biologico e il poliestere riciclato.
Attivando il meccanismo di geolocalizzazione attraverso il proprio smartrphone, l’applicazione Sup’airman by Wair, direttamente collegata alla sciarpa, è in grado di comunicare tutte le informazioni inerenti al tasso d’inquinamento presente nella zona che si sta percorrendo. Ma non solo. Si tratta di un vero e proprio supporto che suggerisce i percorsi meno inquinati, avvisa l’utente quando è necessario indossare la sciarpa o sostituire il filtro e fornisce ottimi consigli per tutelare al meglio la salute all’interno delle città.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Quali danni causano le microplastiche rilasciate dai tessuti sintetici e cosa possiamo fare per limitarli, dalla progettazione allo smaltimento dei capi.
Grazie all’implementazione dell’intelligenza artificiale nel settore moda potremmo ridurre drasticamente la sovrapproduzione. Come sempre, però, vanno contenuti gli altri risvolti ambientali.
Campagna Abiti Puliti organizza Sfashion Weekend per ripensare il sistema moda a livello globale. Sul palco anche LifeGate, per raccontare la storia delle lavoratrici La Perla in cassa integrazione.
Smetteremo di produrre vestiti per rigenerare il Pianeta: è la visione della giornalista Tansy E. Hoskins in “Il libro della moda anticapitalista”.
La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Si parla di vintage se un capo ha più di 20 anni, è definibile second hand invece è qualsiasi oggetto abbia già avuto un precedente proprietario.
Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
Nel mezzo di una grave crisi, il distretto tessile e dell’abbigliamento lancia l’allarme sui diritti dei lavoratori nella filiera della moda italiana.