Sostenitori del presidente Trump hanno fatto irruzione nel Congresso di Washington. Una donna è stata colpita da un proiettile. Gli aggiornamenti in diretta.
Alcuni sostenitori del presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump, si sono riuniti nella giornata di mercoledì 6 gennaio, su invito dello stesso Trump, di fronte al Congresso americano e lo hanno occupato con la forza. Lo hanno fatto proprio mentre i parlamentari stavano portando avanti la procedura di certificazione dei risultati delle elezioni presidenziali vinte dal candidato democratico Joe Biden. Una donna è stata dapprima ferita da un colpo di arma da fuoco, poi è morta secondo quanto riferito dai mezzi d’informazione americani. Qui un video (non per tutti) del ferimento.
Rivolgendosi ai manifestanti, Trump aveva affermato: “Non molleremo mai, non accetteremo mai la sconfitta”. Secondo quanto riportato dalla stampa americana, la situazione è poi degenerata rapidamente. I sostenitori del presidente hanno forzato le barriere di sicurezza e alcuni di loro sono riusciti a penetrare all’interno dell’edificio. Secondo testimonianze dirette, sarebbero stati utilizzati anche gas lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine. Il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, è stato portato via per sicurezza. Pence è stato persino attaccato da Turmp perché non si sarebbe voluto opporre alla conferma della vittoria di Biden.
Dalle 18:00 (ora locale) è scattato un coprifuoco imposto dal sindaco di Washington.
“C’è sempre luce, se siamo abbastanza coraggiosi da vederla”. Chi è Amanda Gorman, la giovane poetessa afroamericana che all’inauguration day ha conquistato tutti.
Il presidente Trump lascerà la Casa Bianca il 20 gennaio, ma le decisioni che sta tuttora prendendo avranno conseguenze anche dopo l’insediamento di Biden.
L’assalto al Congresso da parte dei sostenitori di Donald Trump non ha bloccato il processo democratico: Joe Biden sarà il prossimo presidente americano.
Deb Haaland guiderà il dipartimento degli Interni: per la prima volta una persona nativa americana ricopre questa carica. Il suo ruolo sarà centrale per le politiche climatiche e per i diritti indigeni.
Negli anni ’30, quando la rappresentanza politica delle minoranze negli Stati Uniti era praticamente inesistente, l’orgoglioso nativo americano Charles Curtis divenne vicepresidente.