Watch Duty è un app dedicata agli incendi degli Stati Uniti. Aiuta i professionisti del settore e rende più tranquilli i cittadini. Ma forse sta creando dipendenza.
Quest’estate, per qualche giorno, un’app sconosciuta ai più ha conquistato la vetta della classifica di App Store per il numero di download di app gratuite, superando servizi come TikTok, Instagram o ChatGPT. Si trattava di Watch Duty ed è gestita da una no-profit californiana che ha l’obiettivo di monitorare gli incendi dei boschi nel territorio per aiutare le zone più colpite.
Watch Duty riceve informazioni in tempo reale da pompieri, volontari e first responders, ovvero persone che intervengono direttamente nei soccorsi in caso di incendio. Grazie a questi continui feedback, può fornire mappe e informazioni sugli incendi e la loro evoluzione, e ha raggiunto 2,8 milioni di utenti.
Il focus principale sono gli Stati Uniti d’America, in particolare tredici Stati tra i più colpiti da questo tipo di fenomeno, che si sono fatti sempre più estremi e frequenti. Un rischio che è in continua crescita a causa del cambiamento climatico e della siccità: secondo Bloomberg, oggi negli Usa sarebbero circa 44 milioni di case a rischio incendio, in aumento rispetto a trenta milioni del 1990.
Watch Duty e la dipendenza da social
Attorno all’applicazione si è sviluppata una community molto particolare, di persone che hanno perso tutto o quasi a causa del fuoco e si ritrovano a consultarla compulsivamente. Una delle testimoni sentite da Bloomberg ha parlato dello sindrome da stress post-traumatico di cui soffre da quando un incendio ha divorato la sua abitazione, che sta curando con la terapia ma anche grazie all’app. Quello che potrebbe essere una bizzarra forma di doom scrolling – la pratica di fissare i social in modo poco salubre – è in realtà un antidoto al panico: la possibilità di essere sempre aggiornata sugli incendi, osservarli su mappa, può dare ‘un’enorme calma mentale’.
Questo sentimento si registra anche tra le circa cento persone – i volontari di Watch Duty –, che forniscono dati e aggiornamenti all’app. Alcuni di questi utenti, tra cui molti pompieri, lo fanno per lavoro ma hanno confessato di provare un senso di dipendenza dall’app simile a quello che molti provano per TikTok.
Il successo di Watch Duty si spiega soprattutto perché ha dato un’unica sede (e un unico feed) ai molti report e testimonianze sugli incendi, che altrimenti sarebbero sparsi tra siti governativi o social network. Pur essendo una no-profit, Watch Duty sta lanciando anche servizi “pro”, per i clienti paganti.
“One expert after another said Watch Duty is their go-to resource for information, including maps of wildfires, the activities of firefighting crews, air-quality alerts and official evacuation orders.”https://t.co/V7glLithvR
Pagando 25 dollari all’anno, ad esempio, è possibile tracciare in tempo reale gli aerei ed elicotteri impiegati nel combattere gli incendi, e la società ha da poco lanciato una campagna d’abbonamenti rivolta a grandi aziende e istituzioni. Tra le prime a sottoscriverlo c’è stata la società energetica PG&E Corp., che già da tempo utilizzava Watch Duty prima di organizzare gli interventi dei suoi tecnici, soprattutto in California. Ad oggi circa quattromila mila dipendenti si sono iscritti al servizio. Watch Duty non è un caso unico: tra i suoi competitor c’è Firespot, che però può contare su meno reporter e quindi meno aggiornamenti.
Il caso di Watch Duty può ricordare l’esplosione di siti e applicazioni per il meteo avvenuta in questi anni, visto l’aumento dell’interesse – e apprensione – di molti nei confronti del tempo atmosferico, sia d’estate che d’inverno). Ma se nel settore del meteo si trova anche molto sensazionalismo e clickbait, Watch Duty si distingue per un approccio del tutto diverso. E c’è chi non riesce più a farne a meno.
14 persone sono morte in Oregon per l’afa eccessiva. Gli esperti affermano che le città degli Stati Uniti avranno temperature mediorientali entro il 2100.
I fuochi controllati delle tribù dei nativi americani possono aiutare durante la prossima stagione degli incendi in California. E da loro bisogna imparare.