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Wave 2016: l’11 giugno l’Europa verrà spazzata da un’onda elettrica
Non importa che sia una fiammante (e costosa) Tesla Model S o un vecchio Maggiolino Volkswagen convertito ad alimentazione elettrica. Al Wave per partecipare basta sapersi muovere in silenzio. Ossia in elettrico. E dopo aver superato nelle passate adesioni anche le 500 adesioni, il Wave, acronimo di World advanced vehicle expedition, è pronto a ripartire
Non importa che sia una fiammante (e costosa) Tesla Model S o un vecchio Maggiolino Volkswagen convertito ad alimentazione elettrica. Al Wave per partecipare basta sapersi muovere in silenzio. Ossia in elettrico. E dopo aver superato nelle passate adesioni anche le 500 adesioni, il Wave, acronimo di World advanced vehicle expedition, è pronto a ripartire l’11 giugno prossimo. Dai mezzi più strani realizzati da università e centri di ricerca ai modelli di serie riconvertiti grazie al retrofit, al Wave può partecipare chiunque, con auto, bici o moto, purché elettriche. Perché basta fare onda, “let’s move the world! let’s wave!”, come dice il fondatore dell’iniziativa Louis Palmer.
E infatti se per partecipare al Wave basta avere un veicolo elettrico (in realtà quest’anno lo si può anche noleggiare), un gps, parlare inglese ed essere disposti a guidare per almeno 250 km al giorno (non vi preoccupate, ogni 100 km c’è la possibilità di ricaricarsi), il rally ha da sempre l’obiettivo di portare in giro per il mondo i vantaggi della mobilità elettrica. “Nel 2007, sono diventato il primo uomo a fare il giro del mondo a bordo di un veicolo ad energia solare”, racconta Louis Palmer, l’inventore del Wave. “Il mio messaggio era semplice e chiaro: le auto elettriche e le energie rinnovabili sono una soluzione pulita e affidabile per il nostro futuro”. Grazie a quel giro del mondo, il messaggio di Louis raggiunse oltre 700 milioni di persone, e da allora non si è più fermato.
Nel 2010 la Zero Race, l’anno dopo 24 squadre provenienti da 8 paesi hanno aderito alla prima spedizione mondiale di veicoli elettrici andando da Parigi a Praga. Nel 2012 l’ondata è partita da Genova alla conquista di Amsterdam e l’anno successivo è stata la volta di un Vienna-Zurigo a emissioni zero. L’anno scorso il rally ha percorso 1.100 km in 30 ore, tutti in elettrico. Da allora il Wave più che un rally è diventato un movimento popolare per la promozione della mobilità elettrica e delle energie rinnovabili.
L’organizzazione pensa a tutto: ricariche dei veicoli (sempre e solo da fonti rinnovabili: solare, eolica, idroelettrica, biomassa e geotermica), vitto e alloggio dei concorrenti. Per la partenza di quest’anno è quasi tutto pronto: “Stiamo ancora pianificando con precisione il percorso ma la partenza sarà nella Germania del Nord, probabilmente da Bremerhaven”, hanno spiegato gli organizzatori. Poi, la pacifica invasione elettrica attraverserà la Germania, la Francia e attraverso le Alpi svizzere toccherà Ginevra e Liestal, vicino a Basilea. “Faremo tantissime tappe e in ognuna cercheremo di spiegare a più persone possibili che la mobilità elettrica, pur con i suoi attuali limiti, diversi da nazione a nazione però, rappresenta davvero il futuro, noi ci crediamo fermamente da molti anni”. Le iscrizioni sono chiuse da pochi giorni, ma c’è chi dice che qualche posticino ci sia ancora, basta verificare qui.
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