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“Welcome, feeling at work”: a Milano l’ufficio del futuro firmato Kengo Kuma
Architettura biofilica, in armonia con la natura: “Welcome, feeling at work” è il nuovo progetto di Kengo Kuma che sorgerà nella zona del parco Lambro a Milano.
Si chiama “Welcome, feeling at work” il nuovo progetto di Kengo Kuma & associates svelato il mese scorso in conferenza stampa alla Triennale di Milano che vedrà, entro il 2024, la completa riqualificazione dell’ex area Rizzoli, una zona industriale dismessa che si trova al confine con uno dei polmoni verdi più importanti di Milano, il parco Lambro. Welcome rappresenterà un esempio di architettura a misura d’uomo, contrapposta alla verticalità del contesto, a zero emissioni di CO2 e attenta alla sostenibilità grazie al controllo dei consumi, al sistema di recupero dell’acqua e all’integrazione di aree verdi e specie endemiche.
Sarà un luogo accessibile e permeabile in ogni direzione, strutturato per coniugare, negli spazi lavorativi, benessere della persona e rispetto dell’ambiente tramite sofisticati sistemi tecnologici e digitali. Un’architettura biofilica, organica e sviluppata in orizzontale con ben 50mila metri quadri di superficie commerciale, suddivisi in sei corpi flessibili e intrecciati tra loro che ospiteranno non solo uffici e spazi di coworking, ma anche tutta una serie di servizi tra cui ristoranti, negozi, aree wellness e luoghi per eventi temporanei e mostre. Il progetto è realizzato dal gruppo Europa risorse, piattaforma indipendente italiana specializzata nel realizzare progetti secondo i più elevati standard internazionali, ed è finanziato da un fondo gestito da Pinebridge Benson Elliot.
Welcome, un progetto visionario
Welcome rappresenta un progetto connettivo tra il paesaggio e le varie entità urbane adiacenti, che contrappone alla verticalità esistente l’accessibilità e si propone di rigenerare un contesto ad oggi ritenuto periferico. Grazie a questo piano visionario, infatti, quest’area da tempo abbandonata è ora candidata ad ospitare il più avanzato intervento tecnologico in Europa, dotato di sofisticati sistemi digitali, completamente integrato con la vegetazione e realizzato in materiali organici.
Caratteristica principale del progetto è la sua espansione orizzontale: il complesso, di oltre 50mila mq, è strutturato in sei corpi flessibili, stratificati e intrecciati tra loro che si aprono come dei giardini pensili verso il parco. Proprio la sua orizzontalità esplosa ne permetterà un utilizzo anche pubblico, aprendo la possibilità agli abitanti del quartiere di usare le strutture commerciali, le terrazze e i ristoranti come luoghi di incontro e di relax e fornendo nuovi spazi per la socialità: uffici, auditorium, spazi di coworking, hall riservate agli incontri di lavoro, ma anche ristoranti e lounge, negozi, un supermercato, un’area wellness, luoghi per eventi temporanei e mostre. Lavoro e tempo libero si fondono in Welcome, collegati da un filo verde che contraddistingue l’intera progettualità.
Dalla piazza, ricca di vegetazione e circondata da piccole colline, alle corti open air per il lavoro informale e gli incontri; dalle terrazze – pensate come estensione degli spazi esterni, con orti, giardini e camminamenti – alle serre, che rappresenteranno luoghi speciali di lavoro, di intrattenimento e svago. Non una barriera né un monumento, ma un luogo accessibile in ogni direzione. “Sarà l’avvio di una nuova era in cui l’architettura green interviene per ridefinire l’orizzonte urbano, incrementare la qualità dello spazio cittadino e migliorare le attività pubbliche dell’area”, spiega Yuki Ikeguchi, partner di Kengo Kuma and associates. “Si favorisce così creatività e innovazione nella vita lavorativa e non solo”.
Materiale protagonista del progetto, il legno
Lo studio Kengo Kuma and associates, indiscusso interprete mondiale dell’architettura organica, da sempre propone costruzioni che si fondono nel contesto, utilizzando materiali naturali e innovativi. La struttura di Welcome, feeling at work vede l’utilizzo di tre materiali d’elezione, coniugati in maniera sinergica per generare un’architettura naturale e contemporanea: il calcestruzzo per le fondamenta e l’interrato, acciaio e legno per il fuori terra – con cui saranno realizzati i sei corpi flessibili, inondati di luce naturale e disegnati come anfiteatri naturali con altezze diverse.
Il materiale che domina il progetto e ne determina il carattere è il legno, che Kengo Kuma utilizza spesso non solo come rivestimento, ma come elemento strutturale, reinterpretando le antiche tradizioni artigianali giapponesi. “Milano è una città che presenta un connubio unico ed entusiasmante di modernità e tradizione dal punto di vista dell’arte, dell’architettura e dell’artigianalità e ciò la rende il posto ideale dove realizzare il nostro lavoro. Grazie alla maestria artigianale italiana, è possibile raggiungere un livello qualitativo elevato attraverso un approccio organico al design e alla progettazione del legno”, racconta Kengo Kuma. Dal punto di vista energetico, il sistema di generazione di energia per il riscaldamento e il raffreddamento, insieme all’utilizzo di pannelli fotovoltaici, garantiranno la massima sostenibilità dell’edificio anticipando, con buona probabilità, i futuri spazi di lavoro.
Ripensare gli spazi di lavoro in chiave sostenibile
Oggi più che mai è necessario ripensare integralmente il processo di costruzione in chiave ecologica: azzeramento delle emissioni di CO2, uso di energie rinnovabili, controllo dei consumi, recupero dell’acqua, integrazione del verde e di specie endemiche nel progetto architettonico, attenzione alla scala umana e dialogo con il contesto naturale sono le priorità da valutare in ogni progetto che vuole definirsi contemporaneo. Quello dello studio giapponese nasce da un’idea della piattaforma indipendente Europa risorse che, già da prima della pandemia, aveva espresso la volontà di indagare gli spazi di lavoro contemporanei.
“Rendere le giornate di lavoro più vivibili alle persone è stato l’obiettivo più nobile raggiunto da questo progetto: luce naturale, controllo dei rumori, invito al movimento, mangiare sano, ampi spazi interni ed esterni per incontri di lavoro, facile circolazione, e tante altre attenzioni per la persona, in linea, tra l’altro, con la nuova cultura post-Covid. Il progetto Welcome, feeling at work va oltre la sostenibilità, che oggi è un dovere morale e non più una scelta, in quanto mette le persone a lavorare nel proprio ambiente naturale e solo così si prende vera coscienza di come questo sia parte di noi stessi e meriti più rispetto. Lavorando in tali condizioni si produce meglio, ci si ammala meno e ci si convince profondamente di dover lasciare un Pianeta più vivibile per i nostri figli”, ha dichiarato Antonio Napoleone, presidente di Europa risorse.
Immaginare il futuro con l’architettura biofilica
Tocca invece a Yuki Ikeguchi, capoprogetto di Welcome, illustrare l’approccio biofilico seguito per l’edificio: un’architettura capace di far vivere chi la abita in simbiosi con la natura e di stimolare i nostri sensi grazie anche all’uso di materiali naturali e organici. “Un approccio urbano biofilico riporta vita in città. Gli elementi naturali nell’architettura, come vegetazione, luce, aria e legno, stimolano i sensi e fanno la differenza sul posto di lavoro, sullo stile di vita e migliorano la salute fisica e mentale, oltre che la produttività. La sostenibilità è il tema principale del nostro futuro e una responsabilità sociale per qualsiasi settore e società. Welcome offre un modello di ambiente di lavoro che promuove l’innovazione aziendale a favore della sostenibilità”.
Più che un edificio, il progetto di Kengo Kuma and associates si propone come un nuovo modello green che vuole promuovere l’innovazione aziendale a favore dello sviluppo sostenibile: un piccolo tassello del futuro di Milano, che ha fatto della transizione ambientale il principale obiettivo da raggiungere nei prossimi anni.
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