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Al via Wine in Action, il programma di LifeGate Way per l’innovazione e la sostenibilità nel settore vitivinicolo
Il settore vitivinicolo italiano gode di ottima salute ed è quindi un comparto nel quale fioriscono le startup: Wine in Action le aiuta a crescere.
- Wine in Action è il programma di accelerazione di business di LifeGate Way dedicato alle startup del settore vitivinicolo.
- Attraverso lezioni frontali, workshop e un percorso di formazione studiato ad hoc per il comparto vitivinicolo, Wine in Action è dedicato alle realtà che hanno l’obiettivo di fare impresa all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale.
- Si accede al percorso tramite bando: le candidature aprono il 25 giugno 2024.
Stando ai dati, per il settore vitivinicolo italiano questo è un buon momento: rispetto al 2021 i ricavi sono aumentati del 67 per cento, con un boom per visite in cantina e strutture ricettive wine oriented. Stando a Federvini, in generale, i produttori italiani hanno chiuso gli ultimi anni con un aumento complessivo del fatturato del 14,2 per cento. Detto questo, però, ci sono ancora ampi margini di miglioramento. LifeGate Way, l’ecosistema di startup sostenibili di LifeGate, ha l’obiettivo di dare alle nuove imprese gli strumenti per crescere e, contestualmente, per portare avanti un modello di business sostenibile. Con il programma Wine in Action, secondo capitolo dopo Women in Action che sarà seguito da Water in Action, si focalizza sulle realtà che vogliono affrontare in modo innovativo i problemi ambientali e sociali del settore vitivinicolo.
Gli obiettivi del programma Wine in Action di LifeGate Way
L’iniziativa, gratuita ed equity free, punta a promuovere la crescita di startup innovative e a facilitare la loro collaborazione con investitori, esperti del settore e altri stakeholder, contribuendo così a costruire un futuro più resiliente e prospero per il comparto. Si tratta di un percorso intensivo che prevede più di 100 ore di formazione, coaching e mentoring dedicati al settore, supporto ai founder nello sviluppo di una cultura aziendale e una leadership human-centered e sostenibile. Tutto questo grazie chiaramente a lezioni frontali, ma anche a incontri, workshop e momenti di confronto.
Wine in Action si rivolge sia a startup che a scaleup che operano nel settore vitivinicolo e sviluppano soluzioni innovative e sostenibili, ma anche ad aziende cross-industry che vogliono essere parte del cambiamento e supportare lo sviluppo delle realtà selezionate. L’accesso al programma è tramite bando: si possono inviare le proprie candidature dal 25 giugno alla fine di agosto 2024. Il 15 settembre verranno annunciate le startup finaliste che il 7 ottobre, durante Milano Wine Week, parteciperanno al Pitch day presso il prestigioso Palazzo Bovara a Milano. Questo significa che avranno l’opportunità di presentare le loro idee innovative davanti a una giuria composta da partner di rilievo, esperti del settore e investitori. Le idee selezionate accederanno al percorso di accelerazione vero e proprio, che inizierà poi a partire da novembre.
Wine in Action è sviluppato da LifeGate Way in collaborazione con Milano Wine Week e grazie al supporto di diversi partner: Business angels golf association, ToSeed, beeco, Underdogs group, Digital innovation days, Winelivery.
Le aree d’azione: tecnologie, processi, marketing e non solo
Le sfide ambientali che coinvolgono il settore vitivinicolo sono conclamate, con il riscaldamento globale che costringe i vigneti a migrare più a nord e gli eventi meteo estremi, come siccità e grandinate, che rischiano di mandare a monte la produzione da un giorno all’altro.
Le aree d’azione del programma coprono diversi aspetti del fare impresa nel settore del vino, a partire dallo sviluppo delle tecnologie che consentono un uso ottimale delle risorse, con una conseguente riduzione dell’impatto ambientale e il miglioramento della resa e della qualità delle uve. Cruciale anche la gestione del vigneto attraverso i sistemi di monitoraggio e di controllo e, chiaramente, la fase di vinificazione e produzione vera e propria: il progetto prevede momenti di formazione sulle nuove tecnologie e sui processi per migliorare la qualità del vino e l’efficienza produttiva.
Ma c’è spazio anche per le sfide sociali, a partire dalla questione di genere. Secondo l’Istat, il 30 per cento dei sommelier in Italia è donna, ma sono poche quelle che riescono ad arrivare veramente ai vertici delle cantine. Sebbene il mondo vitivinicolo sia molto più femminile rispetto al passato, il gender gap nel settore è ancora tangibile. Tra pregiudizio e vita familiare, le donne in vigna sono ancora fortemente penalizzate. Le imprese vinicole italiane gestite da donne sono circa un terzo del totale, ma la maggior parte di queste sono considerate di piccole dimensioni: ricoprono infatti solo il 21 per cento della superficie agricola nazionale destinata alla viticoltura.
Wine in Action prenderà in esame gli aspetti legati al mondo della promozione e della comunicazione, facendo leva sugli strumenti digitali per il marketing e l’analisi di dati fino all’utilizzo della blockchain per garantire tracciabilità e trasparenza dei prodotti. Non mancherà chiaramente anche un focus sul turismo enogastronomico, ancora ignorato dal 17,5 per cento delle società vitivinicole: i partecipanti si cimenteranno con la creazione di esperienze innovative per attrarre turisti e con i metodi per promuovere i territori vitivinicoli.
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