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World Obesity Day, insieme per affrontare la sfida globale dell’obesità
Il 4 marzo il World Obesity Day ci ricorda che l’obesità è un problema medico, una patologia che è sempre più necessario combattere. Le iniziative di Obecity.
Essere obesi non significa unicamente essere molto sovrappeso. L’obesità è una vera e propria malattia che a sua volta aumenta il rischio di insorgenza di altre patologie, da quelle cardiovascolari fino a diabete e tumori. Nel mondo ne sono affette 800 milioni di persone, non solo nei paesi sviluppati ma anche in quelli più poveri dove l’obesità convive con la malnutrizione. E a preoccupare è soprattutto l’obesità infantile che si stima crescerà del 60 per cento entro il 2030, interessando 250 milioni di bambini e compromettendo, oltre alla salute fisica, anche l’emotività e la socialità. Con questi numeri, il World Obesity Day, che si celebra ogni anno il 4 marzo, ci ricorda la necessità di prendere consapevolezza di cosa sia l’obesità, delle sue cause e di come contrastarla.
Obesità: fattori di rischio, cura e prevenzione
L’obesità può essere causata da fattori biologici e psicosociali. Alcuni fattori di rischio sono genetici, altri sono legati a malattie, all’assunzione di farmaci, altri ancora al consumo di cibi ultra processati, a stress, insonnia e disagi psicologici. Trattandosi di un problema di salute, occorre che le persone obese, nella maggior parte dei casi, si rivolgano a medici professionisti per poter raggiungere e mantenere un peso salutare e per migliorare il proprio stato di salute generale, ma parallelamente servono anche politiche governative che si occupino del problema lavorando sulla prevenzione (per esempio, promuovendo etichette trasparenti sui prodotti alimentari, tasse sulle bevande zuccherate, progetti di educazione alimentare) e sull’assistenza (attrezzando i sistemi sanitari e favorendone a tutti l’accesso).
Obesità e Covid-19: c’è un legame
Dai primi studi sulla relazione tra obesità e Covid-19, è emerso che l’obesità può essere un fattore di rischio per la contrazione del virus e per l’insorgere delle complicanze della malattia. Un rapporto dei Centers for disease control and prevention, negli Stati Uniti, suggerisce che il 48 per cento delle persone ricoverate in ospedale con Covid-19 era anche affetto da obesità. Il legame tra obesità e Covid-19 non è ancora chiaro agli studiosi, tuttavia si ritiene che una maggiore suscettibilità a problemi respiratori, infiammazioni, disturbi immunologici e alterazioni del microbioma nelle persone obese possono essere tutti fattori che abbassano le difese contro la malattia. Da considerare poi come le restrizioni del lockdown, sia quelle fisiche sia quelle sociali, abbiano peggiorato la dieta di molte persone portandole a consumare pasti più ricchi di grassi, zucchero e sale, abbiano ridotto il tempo dedicato all’attività fisica aumentando il tempo davanti agli schermi di tv e pc e abbiano influenzato negativamente la psicologia dei soggetti già vulnerabili, ma non solo.
Gli appuntamenti di Obecity per la Giornata mondiale dell’obesità
In occasione del World Obesity Day, Obecity, il progetto di responsabilità sociale ideato da SG Company Società Benefit con il supporto non condizionato di Medtronic Italia, che ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul tema dell’obesità promuovendo l’adozione di sani stili di vita, ha dato il via a un programma ricco di iniziative tra dirette di cucina, testimonianze di persone obese o ex-obese e contributi di esperti sul tema obesità.
“L’obesità viene vista soprattutto come un problema estetico e non come un problema medico”, ha dichiarato il professor Michele Carruba, presidente Centro studi e ricerche sull’obesità dell’Università degli studi di Milano e presidente dell’Advisory board di Obecity. “L’obesità invece è una vera e propria malattia epidemica dovuta a un malfunzionamento del nostro organismo. È una malattia che possiamo prevenire e curare. Quasi il 50 per cento della popolazione italiana ha in qualche modo un peso non compatibile con un buono stato di salute. Un bambino su tre è in sovrappeso, un bambino su quattro è obeso e un bambino che si ammala di obesità ha l’80 per cento di probabilità di conservare questa malattia anche da adulto. Questo comporta che col tempo può sviluppare tutta una serie di patologie: il 90 per cento dei casi di diabete, il 55 per cento dei casi di ipertensione, il 35 per cento dei casi di cardiopatie ischemiche o di ictus e il 35 per cento dei casi di tumore. E non solo: di recente si è scoperto che le persone obese sono più vulnerabili nei confronti del coronavirus con il 50 per cento in più di probabilità di contrarlo con esito fatale rispetto a un normopeso”.
Da oggi, 3 marzo, sul sito di LifeGate, sui canali Facebook e Instagram di Obecity e sulla piattaforma digitale di Obecity, è possibile visionare la video-pillola in cui la biologa nutrizionista Martina Donegani dispensa consigli utili per uno stile di vita sano ed equilibrato con anche una ricetta sfiziosa da provare, mentre il 4 marzo, sui canali di Obecity, un intervento del professor Michele Carruba spiegherà l’importanza e il significato del World Obesity Day.
Nella stessa giornata è previsto un appuntamento organizzato da Obecity insieme ad Officine Buone: Cook&Play. In una diretta streaming sulla Facebook Fan Page di Obecity e di Officine Buone, le chef Laura De Felice e Martina Saimbeni cucineranno per i pazienti e il personale medico del reparto di pediatria e oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma alcune ricette salutari. Infine, sui canali social di Obecity si potranno ascoltare le ObecityStories, ovvero alcune testimonianze di persone che stanno combattendo o hanno combattuto contro l’obesità: Cristina, che racconterà la sua esperienza da ex-obesa e di come stia vivendo la sua terza gravidanza, affiancata dal dottor Luigi Piazza, past president Sicob, e Luca, che ha intrapreso un importante percorso di cambiamento per guarire dalla malattia, grazie all’aiuto del dottor Alexis Elias Malavazos, responsabile Servizio nutrizione clinica e prevenzione cardiovascolare Irccs Policlinico San Donato.
Due esperienze che dimostrano come dall’obesità si possa guarire, ma insieme.
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