Grazie alle nuove tecnologie, Atelier Riforma ha creato un marketplace B2B per far incontrare domanda e offerta di abiti usati. La moda circolare è tech.
Matteo Ward ci racconta come ridisegnare la moda attraverso l’economia circolare
Matteo Ward ci parla del nuovo modello circolare della sua startup Wråd che dà una seconda vita agli scarti delle matite.
Partendo dalla consapevolezza che la moda è una delle industrie più inquinanti al mondo, la startup Wråd nasce nel 2015 sui social media come una community per catalizzare il cambiamento positivo nel mondo, proponendo un nuovo modello basato sull’economia circolare che restituisce vita allo scarto delle matite. Matteo Ward, co-fondatore di Wråd ci racconta il percorso della startup che vuole diventare parte della soluzione.
L’economia circolare per una moda più sostenibile e rispettosa dell’ambiente
Nel report Pulse of the fashion industry del 2017, pubblicato da Global fashion agenda in collaborazione con la multinazionale di consulenza statunitense Boston consulting group, si stima che il consumo globale di abbigliamento aumenterà del 63 per cento entro il 2030, raggiungendo 102 milioni di tonnellate, l’equivalente di oltre 500 miliardi di t-shirt.
Se, come si prevede, nel 2030 ci saranno 8,5 miliardi di persone su un pianeta sempre più piccolo e più sfinito, la transizione da un modello di business lineare a uno circolare diventa una soluzione obbligata.
Il sistema che attualmente domina la produzione industriale è definito “cradle to grave”, dalla culla alla tomba, un processo che implementa un modello di business lineare e unidirezionale. Questo approccio mira a creare un ciclo chiuso in cui il prodotto di scarto, invece di essere smaltito, viene valorizzato e diventa fattore nutriente per un nuovo ciclo di vita.
“Proviamo ad immaginare il mondo come una scatola piena di spazzatura e di oggetti e prodotti realizzati dall’uomo. Proviamo ad immaginare un numero crescente di persone entrare in quella scatola nel prossimo futuro richiedendo sempre più prodotti. Per sopravvivere dovremo trovare il modo di rendere lo spazio vivibile riutilizzando ciò che c’è già”, afferma Matteo Ward.
La nascita di Wråd
Wråd è stata fondata da Matteo Ward, Victor Santiago e Silvia Giovanardi. Tre professionisti con esperienza e consapevolezza del vero impatto dei capi di abbigliamento, acquisito lavorando per alcune grandi aziende del settore in ambito retail.
Sostanzialmente Ward, Santiago e Giovanardi non potevano più accettare di contribuire involontariamente a rendere l’industria della moda una delle più inquinanti al mondo. Scoprendo gradualmente il reale impatto della produzione di abbigliamento, erano diventati sempre più frustrati per i ruoli aziendali che ricoprivano e impressionati dal fatto che nessuno, persino all’interno del settore, fosse realmente consapevole di questi problemi.
Le parole di Matteo Ward
“Wråd è nata come movimento con una missione chiara: ispirare il mercato a manifestare valori sociali e ambientali attraverso prodotti tangibili al fine di catalizzare il cambiamento – spiega Ward –. L’idea del nome del marchio è stata generata da un’iniziale osservazione dello status quo nel segmento della moda sostenibile nel 2014, che era ancora molto grezzo, ma mancava di entusiasmo radicalmente innovativo. Wråd è la sintesi delle parole ‘raw e rad’ [grezzo e figo, ndr], ma è anche un appello all’azione, perché è solo innescando un cortocircuito tra il mondo naturale, primitivo e l’innovazione radicale che possiamo creare magia e catalizzare cambiamenti dirompenti”.
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“C’era – e c’è ancora – un’enorme asimmetria informativa rispetto al vero costo della moda”, afferma Ward, un fatto che è diventato la prima vera motivazione dei fondatori di Wråd ad abbandonare l’impiego in aziende del settore moda per dedicarsi a trovare soluzioni finalizzate a generare consapevolezza, “perché le persone cominciano a preoccuparsi quando sono informate e acquisiscono il potere di rivoluzionare lo stato delle cose se abilitate dalla conoscenza”.
Visualizza questo post su InstagramDesign with purpose for the environment, for society and for humans. Available on @yoox. @wrad_living made by MOOD (Milan, ITA).
L’evoluzione di Wråd
Il primo progetto imprenditoriale mirava a strutturare lo scopo e l’identità di Wråd concentrandosi sulla comunicazione mediante social media per ispirare un nuovo gruppo di attivisti sociali e ambientali in Europa. Dopo aver creato la community Wråd, all’inizio del 2016 il team ha lavorato allo sviluppo di una tecnica di tintura minerale straordinariamente sostenibile, circolare e intelligente in collaborazione con i partner italiani Alisea recycled e reused objects design e Italdenim.
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Questo processo, ispirato ad un’antica tecnica di tintura romana, è oggi brevettato da Alisea ed è noto come tecnologia g_pwdr. Il passo finale è stato identificare i prodotti tangibili attraverso i quali le persone, la community, avrebbero finalmente potuto manifestare la loro identità, il loro desiderio di diventare parte della soluzione e agire in modo responsabile per il nostro pianeta e le nostre persone. Il team Wråd ha cosí iniziato a progettare prodotti con uno scopo, uno dei quali – Graphi-tee approvato dal purpose brand di Alisea, Perpetua – è stato riconosciuto, per il suo dna sostenibile e innovativo, come il migliore prodotto di design dell’anno al Red dot design award 2017.
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Il contributo di Wråd all’economia circolare
L’innovativa tecnologia g_pwdr si basa sull’upcycling della polvere di grafite, migliorando quindi un prodotto di scarto generato nella produzione di elettrodi di grafite.
La polvere, che Wråd destina ad un nuovo scopo, viene resa in forma liquida in una soluzione acquosa che utilizzata, poi, per tingere i tessuti mediante un processo innovativo. La tecnologia g_pwdr consente di conferire un valore aggiunto ai prodotti grazie ai benefici per l’ambiente, la salute e la società.
I benefici per l’ambiente
La polvere di grafite, se non destinata ad un nuovo scopo, verrebbe gettata in discarica, rendendo sterile il suolo, problematica così evitata. Infatti, da che è stato approvato il programma Perpetua ad oggi, sono state recuperate 17 tonnellate di polvere di grafite. Inoltre, grazie alle proprietà specifiche della grafite, il consumo di acqua nella fase di tintura è ridotto del 90 per cento
I benefici per la salute individuale
La grafite non è tossica, quindi la nostra pelle non viene esposta a sostanze chimiche tossiche. Le Nazioni Unite stimano che l’8 per cento delle malattie della pelle siano causate da tessuti tossici.
I benefici per la società
Il processo si ispira ad una antica tecnica di tintura applicata dai minatori tipica di una piccola città della Calabria; Wråd ha recuperato un tassello del patrimonio tessile italiano che stava per essere dimenticato.
Gli obiettivi: istruire, innovare, rendere liberi attraverso il design
Wråd oggi è una realtà focalizzata sulla progettazione di servizi per catalizzare il cambiamento positivo, attraverso il proprio programma di ricerca e sviluppo per l’innovazione sostenibile, la consulenza in ambito sostenibilità e comunicazione, un programma formativo e il marchio moda. Le attività diversificate di Wråd, motivate da uno scopo comune, si basano su tre pilastri fondamentali: istruire, innovare e rendere liberi attraverso il design.
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“Il nostro obiettivo chiave è rendere il design un mezzo per catalizzare il cambiamento positivo nel mondo fondando tutto sull’innovazione e sull’economia circolare. L’economia circolare ci consente di restituire vita allo scarto tessile, riportarlo nella supply-chain e allo stesso modo disegnare nuove supply-chain che danno voce ai player, creano nuova forza lavoro, stimolano l’innovazione e la ricerca e sviluppo e, soprattutto, ci consentono di restituire al territorio italiano la capacità di mantenere la sua rilevanza nel mondo dal punto di vista manifatturiero nel tessile”, conclude Matteo Ward.
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