I paesi membri dell’Organizzazione mondiale del commercio (World trade organization, Wto) hanno raggiunto alla metà del mese di giugno un accordo inedito. Un testo che sembra, per la prima volta, discostarsi dall’ortodossia abituale dell’istituto e che punta a prendere in considerazione le implicazioni legate alle problematiche sanitarie, alle crisi alimentariche colpiscono numerose nazioni nel mondo e alla necessità di contrastare i cambiamenti climatici.
Si tratta di un testo che, secondo la direttrice generale del Wto, Ngozi Okonjo-Iwarla, è “centrato sulla sostenibilità”. E che punta, in particolare a limitare la sovrapesca e a rendere più semplice la produzione di vaccini nei paesi poveri. Posizioni che, oggettivamente, sarebbero apparse impensabili da parte del Wto fino a pochi anni fa, quando l’organizzazione era fautrice di un liberismo senza correttivi in economia (e non a caso era nel mirino dei movimenti no-global di tutto il mondo).
Concretamente, le 164 nazioni che fanno parte del Wto hanno trovato un’intesa sulle sovvenzioni concesse al settore della pesca e hanno anche accettato una sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini anti-Covid. Nel discorso di chiusura, Okonjo-Iwarla ha perfino fatto riferimento alla necessità di tutelare “i beni comuni”. Al contrario, non ha menzionato questioni più “classiche” come i dazi doganali, i problemi nelle catene di approvvigionamento e le perturbazioni dei trasporti marittimi.
Un accordo (perfettibile) arrivato dopo 20 anni di negoziati
Sulla questione delle risorse ittiche, l’obiettivo è lottare contro la sovrapesca, colpendo quella illecita, o per lo meno non dichiarata né regolamentata. Si tratta di un traguardo che è stato raggiunto dopo più di 20 anni di discussioni: i negoziati cominciarono infatti nel 2001, e tra numerose battute d’arresto, vennero rilanciato nel 2015 dopo l’adozione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
#ICYMI On 17 June at #MC12, WTO ministers reached historic agreements on:
Un’ombra è legata tuttavia alle deroghe che sono state concesse in particolare ai paesi in via di sviluppo. Ma è stato istituito un comitato delle sovvenzioni alla pesca, che dovrà monitorare l’evoluzione del settore e “aggiustare” di conseguenza le politiche del Wto in materia.
Ong soddisfatte: “Ma il testo resta imperfetto”
L’accordo è stato accolto con sostanziale soddisfazione da parte delle organizzazioni non governative, che hanno sottolineato come esso sia, in ogni caso, perfettibile. “Si tratta di una svolta”, ha commentato l’organizzazione non governativa Pew charitable trusts, mentre per l’International institute for sustainable development (Iisd) quello effettuato è “un passaggio fondamentale”.
Marco Lambertini, direttore internazionale del Wwf, ha tuttavia sottolineato come l’accordo sia “frutto di un compromesso” e, in quanto tale, “imperfetto. Ma l’oceano ha bisogno di aiuto subito: gli ecosistemi marini e le comunità costiere non possono aspettare una soluzione perfetta. Il documento dovrà fungere da catalizzatore e portare ad ulteriori passi avanti sulla riforma delle sovvenzioni concesse al settore della pesca”.
Per quanto riguarda i brevetti sui vaccini, il Wto ha stabilito che la sospensione a favore delle nazioni meno ricche della Terra debba durare cinque anni. Una scelta che però è apparsa insufficiente agli occhi di Silvia Mancini, dirigente di Medici senza frontiere, secondo la quale si tratta di “un compromesso al ribasso e che lascia di fatto intatti privilegi e monopoli farmaceutici”. Infine, sul tema delle crisi alimentari si cercherà di scoraggiare le restrizioni alle esportazioni imposte da alcuni stati.
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