Piogge torrenziali e scioglimento delle nevi hanno allagato il parco di Yellowstone. Migliaia di turisti sono stati evacuati mentre si contano i danni.
L’enorme area verde in Wyoming, Idaho e Montana rischia di restare chiusa per tutta l’estate.
Diecimila turisti sono stati fatti evacuare; al momento non ci sono feriti.
Le precipitazioni estreme combinate con lo scioglimento delle nevi hanno portato un’immensa quantità d’acqua nel parco.
Torrenti esondati, strade allagate ed edifici distrutti: il parco di Yellowstone, negli Stati Uniti d’America, è stato chiuso dopo che alluvioni e inondazioni da record hanno colpito la famosa area verde. Le autorità della riserva naturale che si trova nel nordovest della nazione americana e che è compresa negli stati di Wyoming, Idaho e Montana hanno fatto evacuare circa 10mila turisti presenti all’interno. Al momento non si segnalano feriti, ma i danni appaiono ingenti. Le ripercussioni potrebbero continuare, dato che il parco rischia di restare chiuso per tutta l’estate, periodo di alta stagione per i visitatori. Le cause delle alluvioni e delle inondazioni potrebbero essere ricondotte ai cambiamenti climatici secondo le prime analisi degli esperti.
Precipitazioni estreme e il rapido scioglimento della neve hanno provocato le inondazioni nel parco inaugurato 150 anni fa, il più antico degli Stati Uniti. Strade sterrate e asfaltate, ponti e alcuni edifici sono stati distrutti dall’acqua provocando danni significativi anche nella città di Gardiner, nel Montana, all’ingresso del parco. L’entrata a nord potrebbe restare chiusa a lungo, impedendo l’accesso dei turisti. Al momento non si sa ancora quando il parco potrà riaprire, dato che sono previste altre piogge nelle prossime settimane. “L’acqua è ancora impetuosa ed è previsto un tempo piovoso che potrebbe causare ulteriori inondazioni”, ha detto il sovrintendente Cam Sholly.
Flooding caused by record rainfall washed away roads and destroyed houses in Yellowstone National Park. Visitors were evacuated and entrances were closed. It was unclear when the park would reopen. https://t.co/PVuIE94TuZpic.twitter.com/H0YggLQm2C
Invece di fotografare orsi grizzly, bisonti e aquile oppure di osservare gli alberi secolari e i geyser, i turisti hanno dovuto far fronte alla natura nella sua forma più imprevedibile mentre il fiume Yellowstone, che dà il nome al parco, esondava distruggendo anche torri elettriche e antenne. Hotel, ristoranti e rifugi nella zona nord sono stati evacuati e chiusi poco dopo. Sebbene non ci siano ancora notizie riguardo possibili feriti, bisognerà aspettare che le acque si ritirino completamente per comprendere i danni dovuti alla distruzione.
I cambiamenti climatici e i rischi per i parchi
Non è un caso che le inondazioni nello Yellowstone siano arrivate quando la costa orientale statunitense è in crisi per un’ondata di caldo e altri luoghi vicino al parco stiano bruciando a causa di una anticipata stagione degli incendi. Le temperature elevate hanno fatto sciogliere la neve delle montagne nel parco in tempi brevi, mentre temporali improvvisi e potenti – entrambi eventi collegati al riscaldamento globale – hanno aggiunto ulteriore acqua.
Degli scienziati intervistati dal quotidiano New York Times hanno lanciato l’allarme: nei prossimi anni la distruzione legata alla crisi climatica raggiungerà quasi tutti i 423 parchi nazionali degli Stati Uniti, poiché si tratta di luoghi particolarmente vulnerabili all’aumento delle temperature. I cambiamenti climatici ha incrementato le temperature in tutti gli Stati Uniti, ma dato che molti parchi nazionali si trovano ad alta quota sono colpiti in modo maggiore dal riscaldamento globale. Uno studio del 2018 ha rilevato che le temperature nei parchi nazionali stanno aumentando a una velocità doppia rispetto al resto della nazione. A Yellowstone, i ricercatori affermano di aspettarsi un aumento degli incendi, diminuzione delle foreste, espansione di terreni arridi e piante più invasive: un’anteprima di ciò che potrebbe succedere sta già mettendo in crisi il parco in queste settimane.
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