Feng Shui in cinese significa letteralmente “vento e acqua”, due elementi indispensabili per la vita.
Yin e yang: cosa sono e significato in amore
Yin e yang, nero e bianco, notte e giorno. Il significato di questo dualismo è molto profondo: non per niente l’amore è anche la felicità dell’incontro-scontro.
Cosa sono yin e lo yang
Yin e yang sono le due forze che scorrono nell’essere umano e compongono l’energia che ci pervade. Questa energia nella cultura orientale scorre nell’essere umano attraverso due forze denominate nella medicina cinese yin e yang. L’energia che viene dalla terra e dà nutrimento e sostegno salendo verso l’alto, si chiama yin. L’energia che viene dal cielo, dall’aria, dal sole e che scalda scende verso il basso e si chiama Yang. Yin e yang, complementarietà e opposizione.
Yin e yang, l’amore universale
Amore, l’amore è universale. Dall’amore per la vita, per il pianeta, per un’idea, all’amore dell’amore, al piacere di amare, di essere amati, di lasciarsi amare. È il sentimento che dovrebbe e potrebbe accompagnare ogni nostra azione e pensiero, è la cosa più naturale ma è anche la più difficile. Perché l’amore è frutto di crescita interiore, del saper coltivare le qualità della mente e del cuore e del saperle offrirle agli altri.
Yin è la donna, yang è l’uomo, così diversi eppure complementari e amore è l’equilibrio di due anime destinate a incontrarsi. L’amore perfetto è fatto di complicità, desiderio, amicizia, condivisione e rispetto. Amare è seguire sempre il cuore e la passione, lasciarsi andare ai sentimenti al di là dei condizionamenti e della razionalità.
Come capire cosa è yin e cosa è yang
L’ideogramma di yin e yang, è costituito da una collina, simbolo del prendere forma, dell’esistere come entità distinta. Un danza di luce e ombre. La vita si manifesta nella dualità. Dal momento in cui è concepito e pulsa nel ventre della madre, fino al momento in cui emette respiro per ritornare nel ventre della madre terra, ogni essere vivente è nella dualità. Sperimenta nel corso della sua vita gioia e dolore, desiderio e appagamento, azione e riposo, forza e debolezza, amore e odio.
Nell’ambito di questo dualismo, un elemento non può esistere senza il suo opposto; nessuno può dire di aver sperimentato una vita di sola gioia o di solo dolore, né di averla trascorsa in continua attività, senza mai riposarsi. L’ideogramma di yin e yang, è costituito da una collina, simbolo del prendere forma, dell’esistere come entità distinta.
Yin è la ricettività, l’aspetto oscuro, profondo e misterioso; è simboleggiato dall’acqua per la sua caratteristica di scendere verso il basso e di adattarsi a ogni forma e contenitore. Yang è l’attività, l’aspetto luminoso, superficiale e manifesto; è simboleggiato dal fuoco per la sua natura di incessante movimento e verso l’alto, di leggerezza e di instabilità.
Su questa base possiamo cogliere in tutti i fenomeni dell’universo un aspetto yin e uno yang, creando così un numero infinito di coppie di opposti complementari. Ad esempio il giorno (luminoso, periodo dell’attività, del movimento e dell’agire) è Yang rispetto alla notte (oscura, periodo del riposo e del raccoglimento) che sarà quindi yin. Queste classificazioni, però, non devono diventare una gabbia in cui rinchiudere forzatamente la vita stessa. Gli schemi e i modelli devono servire ad analizzare e interpretare la vita; non è la vita che deve forzosamente rientrare negli schemi.
Dove si trovano yin e yang nel nostro corpo
Nel corpo umano l’energia yin entra nella parte anteriore del corpo e sale verso l’alto. L’energia Yang entra nella parte posteriore del corpo e scende verso il basso. L’energia yin, energia femminile, è sottile, ma non debole, essa cresce all’interno del corpo ed è contenuta sempre all’interno. L’energia Yang, energia maschile, è più veloce, ma non necessariamente più forte, essa cresce verso l’esterno.
Precisamente esistono 6 meridiani yin che influenzano l’attività femminile, 6 meridiani yang che influenzano l’attività maschile. Alla nascita, le attività maschili e femminili non sono distinte; la differenziazione energetica avviene più avanti coincidendo con la fase della pubertà, quando in modo più marcato all’interno del corpo maschile predomina l’energia Yang, e all’interno del corpo femminile predomina l’energia yin.
Yin e yang sono relativi
È quanto viene splendidamente espresso dai due ideogrammi di yin e yang. Qualcosa non è yin o yang in senso assoluto, ma solo rispetto a qualcos’altro a cui viene comparato. Diciamo, ad esempio, che l’uomo è Yang rispetto alla donna, che sarà quindi yin; ma l’uomo anziano è yin rispetto a quello giovane, poiché quest’ultimo è pieno di forza e di energie vitali e l’anziano, al contrario, fatica a muoversi ed è più portato alla meditazione che all’azione.
Esistono due aspetti della relatività:
- Ogni fenomeno è definito yin o yang solo in rapporto a un altro che vi si contrappone.
- Ogni fenomeno che abbiamo definito yin o yang può, a sua volta, essere diviso in una componente yin e una yang.
Yin e yang si trasformano
Uomo e donna si attraggono a vicenda poiché in ognuno è nascosto qualcosa dell’altro, una “qualità” femminile nell’uomo e una “maschile” nella donna: l’uomo è, ad esempio, attratto dalle qualità interiori tipicamente femminili, come grazia e dolcezza, così come la donna spesso ne idealizza il coraggio e il vigore.
Ma, se l’uomo è yang, o forte, vigoroso, nel corpo, cioè esternamente, la donna lo è interioremente, e via dicendo. E la donna è attratta da questa qualità dell’uomo, proprio perché vi riconosce qualcosa di suo, perché sente vibrare in lui un ‘quid’ che risuona, anche se in modo più nascosto, anche dentro di lei. E, desiderandola e incontrandola, si muove verso l’unione. Il compimento di questo singolare incontro porta a trascendere la propria individualità in vista di una superiore armonia e a recuperare quell’unità originaria – che non è né maschile né femminile – che abbiamo perso venendo al mondo e assumendo una forma, calandoci così nella separatezza e nella dualità.
Mantenersi in salute rispettando yin e yang
La dualità nella terminologia cinese è espressa dallo yin e dallo yang, intesi come i due aspetti interconnessi e intermutevoli presenti in ogni espressione di vita. La forza che nell’esistenza induce al cambiamento è detta Qi, letteralmente “soffio”, poiché vivere significa respirare.
Mantenersi in salute e saper affrontare la malattia vuol dire muoversi con leggerezza nello yin-yang e tenere attivo il proprio Qi, la propria energia vitale, la cui natura intrinseca è il movimento e quindi il cambiamento. Tutto il corpo umano è visto come espressione di questo dualismo yin-yang e movimento della forza vitale Qi.
Si parla di organi (Zang), visceri (Fu), di canali di scorrimento dell’energia (Jing Mai), di diversi aspetti dell’energia (Jing, Qi e Shen) e altro ancora. Tutti questi elementi sono visti in correlazione reciproca e in uno stato di continuo cambiamento, proprio come l’aria che inspiriamo si trasforma per nutrire e alimentare il nostro corpo per uscirne infine durante l’espirazione.
Nella medicina cinese l’analisi della condizione energetica di queste diverse strutture viene effettuata attraverso vari metodi diagnostici (palpazione, osservazione, auscultazione e interrogazione), dopo di che si procede ad un intervento mirato, che potrà utilizzare a sua volta vari strumenti: la stimolazione manuale (massaggio), l’inserimento di aghi, il riscaldamento di punti e zone specifiche (moxa), la somministrazione di erbe e altro ancora. In questo ambito si attribuisce un valore fondamentale alla risposta della persona trattata; di fatto è solo lei che può accettare (e accettare più o meno) l’intervento del terapeuta. É in base a questa sua capacità, che si ottiene un cambiamento, una condizione nuova di maggior salute e benessere, ma che più esattamente è di maggior consapevolezza di sé e del proprio percorso.
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