Sebbene sia da sfatare il mito secondo cui zaini troppo pesanti causerebbero patologie alla schiena dei bambini, è importante sapere come usarli e quali posture adottare. Ce ne parla il fisiatra Fabio Zaina di Isico.
Gli studi scientifici fatti in materia tolgono ogni dubbio. Andare a scuola con zaini pesanti e colmi di libri non provoca patologie come scoliosi o cifosi, ma può causarefastidi e mal di schiena. Preoccuparsi che il “peso dello studio” influisca in modo grave sulla colonna vertebrale dei propri figli è, dunque, eccessivo, ma far sì che fin da piccoli adottino i giusti accorgimenti, per non incorrerre in disturbi alla schiena – anche se passeggeri – è importante e facilmente attuabilie. Ne abbiamo parlato con il dottor Fabio Zaina, fisiatra presso Isico (Istituto scientifico italiano colonna vertebrale), che ha indicato nella sedentarietà la principale imputata tra le cause, che portano anche i più giovani a soffrire di mal di schiena. Con lui abbiamo individuato la postura corretta da tenere a scuola e da seduti, i consigli su come utilizzare lo zaino, limitando i rischi e gli esercizi da fare per manatenere allenata la schiena nella quotidianità.
Esiste una qualche correlazione tra gli zaini pesanti, che i ragazzi portano a scuola ogni giorno, e l’insorgere di problemi alla colonna vertebrale?
No, non c’è nessun dato che supporti una tale correlazione. Patologie e deformità della colonna non sono associate al trasporto dello zaino o a posture sbagliate. In genere sono dovute a una predisposizione genetica e ad altri fattori.
Uno zaino pesante che conseguenze può avere?
Uno zaino, portato troppo a lungo o indossato nel modo sbagliato, può causare mal di schiena, senza però arrecare nessun danno strutturale. Certo, un fisico allenato, che fa attività fisica regolarmente, sostiene meglio il peso. Se i ragazzi hanno un buon tono muscolare il rischio di incorrere nel dolore, quindi, si abbassa notevolmente.
Un’altra convinzione diffusa è che il trolley sia da preferire allo zaino, per alleggerire la schiena. È un’idea che ha fondamenti?
In realtà dipende dal tragitto che si fa e dal fatto che il bambino abbia o meno disturbi alla schiena. Se non ne ha è sicuramente meglio lo zaino, soprattutto se ci sono scale da fare. Il trolley, inoltre, sollecita di più le spalle e spesso è trascinato sempre con lo stesso braccio, causando un sovraccarico.
Quali sono i consigli per portare lo zaino in modo corretto?
Innanzitutto il peso dello zainetto deve essere proporzionato a quello del bambino e non dovrebbe superare il 10-15 per cento di quello corporeo. L’ideale è che abbia uno schienale imbottito ma rigido, spallacci morbidi, una maniglia e, se possibile, cinture addominali. Un altro accorgimento è riempirlo in altezza e non in larghezza.
Anche la postura da tenere in classe o quando si studia è importante. Che consigli può darci?
Bisogna evitare di tenere la stessa posizione al banco per tempi troppo prolungati, rilassare le spalle, fare piccoli movimenti e alzarsi ogni volta che è possibile farlo. Anche a casa si dovrebbe leggere e studiare in posti e posizioni diverse: alla scrivania, sul letto, sul divano o camminando per casa. È consigliabile anche utilizzare un leggio. Se si usa un tablet o videogioco la cosa migliore è tenerlo inclinato.
Come già accennato, la miglior prevenzione in questi casi è l’attività fisica. Quanta e come farla?
Esiste una stretta correlazione tra l’attività fisica e il mal di schiena: farne troppa o troppo poca fa male. L’ideale sarebbe un’ora di attività fisica ogni giorno, meglio se diversificata. E non parliamo necessariamente di agonismo, ma semplicemente di movimento. Anche approfittare dei momenti di ricreazione a scuola è importante. L’intervallo è un diritto, ma anche un dovere: muoversi e sgranchire le gambe fa sempre bene anche alla schiena. Come detto, però, anche un eccesso di attività fisica può essere nocivo e portare a problemi di sovraccarico. Questo, però, interessa più gli atleti e chi pratica agonismo.
Un consiglio che lei dà è anche quello di praticare lo school gym. Di cosa si tratta?
Di piccoli movimenti e accorgimenti che si possono mettere in pratica anche a scuola.
Ci può indicare qualche esercizio utile da proporre ai ragazzi? 1) Flettere la testa a destra avvicinando l’orecchio alla spalla destra, di seguito abbassare la spalla sinistra fino ad avvertire la tensione lateralmente a livello del collo, mantenere la posizione per alcuni secondo e poi ripetere sul lato opposto.
2) Espirando, flettere lateralmente il busto allungando il più possibile il braccio verso l’alto e in avanti, mantenere la posizione per qualche secondo per poi tornare alla posizione di partenza.
3) Spingere indietro i gomiti cercando di avvicinarli dietro alla schiena, mantenendo la posizione per almeno 5 secondi.
4) Allungarsi in modo alternato con un braccio verso l’alto, come per afferrare qualcosa.
5) In piedi: una serie di cinque saltelli sul posto, giro su se stessi per 360° in senso orario, seguito dallo stesso movimento in senso antiorario, alzarsi sulla punta dei piedi e fare una “Ola” sul posto con le braccia alzate.
Che lei sappia, ci sono professori che incentivano queste pratiche a scuola?
Nella mia esperienza non mi è mai stato riportato di professori che lo mettano in pratica nelle proprie classi. Purtroppo non viene ancora fatta un’opera di sensibilizzazione su questi aspetti nelle scuole e tanto meno formazione agli insegnanti. È un’iniziativa che dovrebbe partire dal ministero.
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