Circa 40.000 persone hanno sostenuto le richieste indigene, che si oppongono a un progetto di revisione del trattato fondativo della Nuova Zelanda.
Zambia. Il piombo avvelena migliaia di bambini, il popolo fa causa al gigante minerario
La Anglo American è accusata di aver avvelenato migliaia di bambini con la sua miniera di piombo in Zambia. Ora è stata intentata una causa per chiedere giustizia.
In Zambia un gruppo di donne e bambini ha citato in giudizio la società mineraria Anglo American plc per aver causato un esteso inquinamento da piombo che tuttora colpisce più di 100mila persone, compresi bambini e donne in età fertile. Secondo la causa intentata presso l’Alta Corte di Johannesburg in Sudafrica, la contaminazione è stata causata dalle operazioni di una miniera di piombo chiusa più di vent’anni fa a Kabwe, a 140 chilometri dalla capitale del paese Lusaka.
I querelanti chiedono un risarcimento e un’operazione di pulizia, sostenendo che la Anglo American abbia svolto un ruolo chiave nel controllo, nella gestione, nella supervisione e nella consulenza degli aspetti tecnici, sanitari e di sicurezza delle operazioni della miniera e che quindi le siano imputabili le inadeguatezze che hanno portato a un grave inquinamento dell’ambiente e tra le comunità locali.
Secondo il testo della causa, “la maggior parte del piombo proviene dalla fonderia, dalla lavorazione dei minerali e dai cumuli di sterili (il materiale solido di scarto, ndt). La Anglo American era a conoscenza o avrebbe dovuto ragionevolmente conoscere i rischi dell’inquinamento da piombo causati dalla miniera e sapeva quali misure erano necessarie per prevenire e affrontare questo inquinamento”, si legge nei documenti presentati dagli studi legali Leigh Day e Mbuyisa Attorneys per conto di tredici querelanti che rappresentano circa centomila persone.
La Anglo American respinge le accuse
Dal canto suo, la Anglo American (che precedentemente aveva sede a Johannesburg e ora a Londra) ha rifiutato di essere coinvolta in ulteriori dibattiti sulle sue responsabilità ambientali. “Quando abbiamo saputo della situazione, ci siamo preoccupati per la popolazione a Kabwe, ma difenderemo con forza la nostra posizione in tribunale”, ha affermato la società. Ha anche insistito sul fatto che era solo una degli investitori della miniera senza essere mai stata la proprietaria di maggioranza.
“Nei primi anni ’70 la società che possedeva la miniera è stata nazionalizzata dal governo dello Zambia e per più di vent’anni la miniera è stata gestita dall’ente di proprietà statale Zambia consolidated copper mines limited (Zccm) fino alla sua chiusura nel 1994. Anche per questo motivo non siamo in grado di commentare ulteriormente la questione, ma di certo non crediamo che la Anglo American sia in alcun modo responsabile dell’attuale presenza di piombo nel territorio”, ha aggiunto il gigante minerario.
Gli esperti però contestano questa affermazione, sostenendo che la questione non riguarda le attuali responsabilità ambientali ma le responsabilità della miniera, che ha operato per più di 77 anni, causando danni ambientali continui che hanno conseguenze ancora oggi, e ha fatto incassare all’azienda miliardi di dollari.
La miniera di piombo di Kabwe, in Zambia
Per quasi un secolo, quando lo Zambia era sotto il dominio coloniale britannico, il piombo veniva estratto dai depositi di Kabwe, formalmente conosciuta come Broken Hill. Nel 1904 la Rhodesian Broken Hill Development Company, registrata a Londra, iniziò a gestire la miniera di piombo di Kabwe. Nel 1927 la Anglo American ne aveva ottenuto il pieno controllo.
Dopo che la società ha chiuso le attività, Kabwe ha subìto un grave shock economico a causa delle massicce perdite di posti di lavoro e delle limitate opportunità economiche. Questa situazione ha costretto il governo dello Zambia a far assumere il controllo della miniera alla Zccm nel 1974. Ma dopo tredici anni l’ente statale ha nuovamente chiuso la miniera, sostenendo che le operazioni non erano più redditizie.
Come risultato di decenni di attività estrattiva, nella maggior parte delle aree residenziali sono stati superati i livelli tollerabili di piombo nel suolo (pari a 400 parti per milione). Secondo un’analisi effettuata dalla Banca mondiale nel 2016, “i livelli di piombo nel sangue dei bambini superavano il limite di sicurezza di 5 microgrammi per decilitro di sangue. La stragrande maggioranza dei casi superava i 45 microgrammi per decilitro, livelli che causano danni al cervello, al fegato e all’udito, e otto casi erano oltre i 150 microgrammi per decilitro, un livello mortale“. Il rapporto conclude che “i bambini, specialmente i neonati, sono stati maggiormente colpiti, perché hanno la tendenza a ingoiare di più. Poi quando iniziano a giocare all’aperto con la terra, spesso si mettono anche le mani in bocca”.
La Minerals Yearbook, una pubblicazione annuale dell’agenzia United States Geological Survey, riporta che “durante i 78 anni di attività della Anglo American a Kabwe, la miniera ha prodotto oltre 800mila tonnellate di piombo e 1,8 milioni di tonnellate di zinco. Nel 1964 il piombo raggiunse un prezzo medio di 118 sterline (oltre 130 euro, ndr) per tonnellata alla London metal exchange, dove vengono vendute le esportazioni di minerali dello Zambia”. Quindi la Anglo American ha guadagnato miliardi di dollari dalla miniera.
La Jubilee Metals Group è la nuova azienda che ha assunto il controllo delle operazioni che riguardano zinco, piombo e vanadio nella città di Kabwe. La società pare abbia iniziato i preparativi per il trattamento di grandi quantità di sterili storici, ovvero dei residui di metallo. “Quando questi residui sono stati depositati per la prima volta, le operazioni non sono state compiute in un modo molto rispettoso dell’ambiente”, secondo Gareth Owen, responsabile dello sviluppo aziendale presso la Jubilee Metals Group. “Gli sterili sono stati sparsi in una vasta area intorno a Kabwe e non sono stati predisposti per contenere le sostanze presenti al loro interno”.
In cerca di giustizia
Nel 2002 il governo dello Zambia ha fatto un prestito di cinquanta milioni di dollari dalla Banca mondiale per la creazione del Copperbelt environment project, un progetto che mira a risanare l’impatto ambientale causato dall’inquinamento prolungato. Tuttavia questo tentativo non ha avuto successo a causa di procedure burocratiche eccessivamente rigide all’interno del governo. L’organizzazione no-profit locale Citizens for better environment ha anche rivelato che nel 2009 la Anglo American ha accettato di pagare 28 milioni di dollari per ripulire la città di Kabwe dal piombo, ma non ha rispettato l’accordo.
Lo scopo della causa ora intentata è di garantire che la Anglo American si assuma la responsabilità di decontaminare la zona e garantire che la gente di Kabwe abbia accesso ai servizi sanitari e a un ambiente sano. E di ottenere finalmente giustizia.
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