Saranno le zone umide a difendere Baltimora da inondazioni e mareggiate

Con un grande progetto di ripristino, Baltimora vuole riportare in salute oltre 200mila metri quadrati di zone umide lungo 18 km di costa.

  • La città di Baltimora, in particolare nei quartieri costieri, è esposta a inondazioni e mareggiate.
  • Le zone umide, come paludi, acquitrini e torbiere, fungono da barriere naturali contro gli eventi meteo estremi.
  • Per questo ha preso il via un piano di ripristino di 200mila metri quadrati di zone umide.

La zona a sud di Baltimora, la più grande città dello stato americano del Maryland, è stata completamente ridisegnata da decenni di sviluppo urbanistico e industriale. In particolare nella baia di Chesapeake, dove scorre il fiume Patapsco. È una zona che negli ultimi anni si è trovata a subire le conseguenze degli eventi meteo estremi, in particolare inondazioni e mareggiate. Per difenderla, non è necessario costruire infrastrutture ingombranti e complesse. La strada scelta è diversa: investire nel ripristino delle zone umide.

Il valore ecosistemico delle zone umide

Con l’espressione zone umide si intendono tutti quei territori in cui terra e acqua coesistono: paludi, acquitrini, stagni, torbiere, bacini con acqua salmastra, dolce o salata. Quando sono in buone condizioni, questi ecosistemi – con la loro vegetazione – salvaguardano le coste dall’erosione e fungono da barriere naturali contro gli eventi meteo estremi, resi sempre più intensi e frequenti dal riscaldamento globale. Al tempo stesso, custodiscono una ricchissima biodiversità. Quelle di Baltimora, in particolare, ospitano insetti impollinatori e pesci di piccole dimensioni.

Questi ecosistemi, però, sono molto fragili di fronte alle tante minacce innescate dall’uomo, come l’inquinamento dovuto all’agricoltura e agli scarichi industriali e civili o, ancora, l’avvento delle specie aliene invasive, lo sfruttamento del suolo e delle risorse. Negli ultimi tre secoli, la metà delle zone umide in Europa, Cina e Stati Uniti è andata distrutta.

I progetti di ripristino a Baltimora

Per questo, a Baltimora ha preso il via un imponente progetto di ripristino delle zone umide, chiamato Middle branch resiliency initiative. L’obiettivo è quello di riportare in salute oltre 200mila metri quadrati di habitat lungo 18 chilometri di costa a sud di Baltimora. Si comincia con i primi 40mila mq, da ripristinare entro la fine del 2025: solo per questo primo progetto, chiamato Hanover street, sono stati stanziati 11,5 milioni di dollari. Denaro che è da intendersi come un investimento più che come un costo. Le zone umide, infatti, saranno rinforzate con nuovi argini vegetativi che proteggeranno dalle mareggiate i 19 quartieri costieri al centro di un grosso programma di riqualificazione dal valore di 200 milioni di dollari.

Come spiega la testata Inside climate news, che al tema dedica un lungo reportage, l’amministrazione uscente guidata da Joe Biden ha elargito miliardi di dollari alle agenzie federali e statali, per far sì che includessero le soluzioni basate sulla natura nella pianificazione e nello sviluppo delle infrastrutture. A settembre del 2023 la Casa Bianca ha pubblicato anche il primo Piano nazionale per la resilienza climatica.

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