Come ogni anno l’osservatorio Zoomafia di Lav fa il punto sui maltrattamenti degli animali. E anche quest’anno, purtroppo, il bilancio non è lusinghiero.
Zoomafia 2020 ancora una volta non ci dà grandi speranze sul versante maltrattamenti degli animali. Il rapporto – redatto come di consueto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’osservatorio Zoomafia della Lav (Lega anti vivisezione) – ha l’obiettivo anche quest’anno di analizzare, denunciare e far conoscere i crimini a danno degli animali perpetrati dalla criminalità organizzata a scopo di lucro, come per esempio le corse clandestine di cavalli, il bracconaggio e la pesca illegale, il traffico di cuccioli, le lotte tra cani, la macellazione clandestina e altri fenomeni illeciti.
In un momento in cui anche l’Unione europea sembra prendere a cuorei diritti degli animali, Zoomafia – seguendo un trend già evidenziato negli anni scorsi – ribadisce un percorso in negativo. Un primato tutt’altro che invidiabile lo conquistano la provincia di Siracusa e l’intera regione siciliana. Nel 2019, ogni dodici ore in Sicilia è stato aperto un procedimento penale per reati a danno di animali, con un indagato ogni sette ore circa.
Proiettando la media dei dati pervenuti su scala regionale, l’anno scorso nell’isola sono stati registrati circa 760 fascicoli (circa l’8 per cento di quelli nazionali), con un tasso di 15,02 procedimenti ogni 100mila abitanti, e circa 1.200 indagati (circa il 20,54 per cento di quelli nazionali), con una percentuale di 23,73 indagati ogni 100mila abitanti. Dati allarmanti che, appunto, non si discostano da quelli in negativo degli anni passati e che testimoniano come siamo ben lontani, nel nostro paese, da una coerente e positiva attuazione di quello che sono i diritti e la salvaguardia degli animali.
Zoomafia e i diritti degli animali
Le crudeltà nei confronti degli animali possono avere molteplici forme. L’osservatorio Zoomafia Lav opera, prima di tutto, per controllare attivamente lo sfruttamento criminale nei loro confronti, ma si riserva anche il compito di monitorare fenomeni presenti in Italia ma oggi ancora poco conosciuti come la zooerastia (rapporti sessuali con animali), l’accumulo di animali o i cyber-crimini. Il tutto lavorando a fianco delle Forze dell’ordine e promuovendo l’informazione e la formazione, a partire dalle scuole. Un compito importante che rappresenta un punto di osservazione e di monitoraggio basilare per chi opera nel campo dei diritti dei nostri amici a quattro zampe.
“I dati del rapporto Zoomafia sono impressionanti. È necessario alzare il livello di contrasto a questo malaffare, e tutti – cittadini, istituzioni, forze dell’ordine e associazioni – dobbiamo contribuire. Anche per questo, ormai da alcuni anni, Gaia animali & ambiente ha attivato Gaia lex, il centro di azione giuridica dell’associazione: una serie di avvocati ecoanimalisti giovani, motivati e preparati per contrastare – e soprattutto far punire – l’illegalità. I diritti animali si tutelano con l’informazione, la sensibilizzazione, la cultura ma anche con la repressione dei reati. Siamo tutti, nessuno escluso, chiamati a contribuire”, commenta il presidente di Gaia animali & ambiente, Edgar Meyer. L’appuntamento con Zoomafia è ora per il prossimo anno, nella speranza che i dati forniti dall’osservatorio virino finalmente in positivo, testimoniando una presa di coscienza diversa verso il mondo animale e la natura che ci circonda.
La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
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